"Roma è una città poco o affatto pericolosa sia in assoluto che comparativamente ad altre realtà omologhe, in Italia e all’estero", mentre, "la rappresentazione che la stampa offre della sicurezza di Roma appare squilibrata sul tema della criminalità, dove la descrizione dei fatti si accompagna non di rado a toni allarmistici o enfatici". E’ il quadro che emerge dalla sintesi del Rapporto “Roma sicura”, presentato stamattina ai musei Capitolini. Secondo lo studio Eurispes, poi, “la possibilità effettiva del sindaco di governare la sicurezza dell’urbe è limitata. Da un lato vi è la natura delle variabili che incidono sulla Sicurezza, spesso del tutto indipendenti dalla città, dall’altro dall’esistenza di un perimetro ristretto entro il quale questi può esercitare un’azione diretta sulla sicurezza in generale”.
DELITTI E VIOLENZE SESSUALI - Secondo il rapporto, nella Capitale, tra il 2007 e il 2013, i delitti sono diminuiti del 10,5 per cento. In particolare, il complesso dei reati ammonta a 225.775 casi nel 2007, a 183.821 nel 2008 e a 169.548 nel 2009. Il numero di reati torna a salire nel 2010 (184.056), raggiungendo i 202.037 nel 2012, valore inferiore a quello del 2007. Nel periodo 2007-2013 sono poi diminuite le denunce per associazione a delinquere (-66%), sequestri di persona (-37%), ricettazione (-23%), furto (-20%), omicidi volontari (-20%). Sono invece aumentate le denunce per percosse (+80%), ingiurie e minacce (+73%), estorisioni (+23%). Inoltre, gli omicidi colposi sono aumentati del 12% e le violenze del 19% (quest'ultimo dato, secondo quanto segnala l'Eurispes) è stato influenzato in termini di crescita dall'introduzione del decreto legge 11/2009 che ha allargato il numero di atti che possono costituire violenza sessuale.
IL CONFRONTO CON ALTRE CITTA' - Il rapporto spiega poi che "Nel confronto tra Roma e le altre capitali del mondo, relativamente al numero di omicidi commessi, spiccano i valori assoluti relativi ai contesti metropolitani di Mosca e Pretoria che, tra il 2000 e il 2005, superano rispettivamente i settemila e tremila omicidi, mentre New York, tra il 2000 e il 2009, tocca quota 5.700 morti. In questa graduatoria Roma occupa una posizione intermedia con 343 omicidi in dieci anni, un valore oltre venti volte più basso di quello moscovita e circa diciassette volte inferiore a New York, un quinto delle cifre relative a Londra (1.778), quasi un terzo rispetto a Berlino (892) e Tokyo (831), ma anche inferiore rispetto a città come Madrid (501) e Bruxelles (407)".
DECORO URBANO - Una parte dello studio ha poi riguardato il decoro urbano. "A Roma - si legge - le attività di sgombero ed immediata riqualificazione del sito urbano hanno riguardato 282 interventi nel 2011 e 255 nel 2012. La riqualificazione delle aree con pianificazione degli arredi del verde hanno riguardato maggiormente la periferia rispetto al centro, con un incremento del dato complessivo: da 169 interventi nel 2011 ai 241 nel 2012. Nel 2011 sono stati rimossi 155.220 manifesti, locandine e adesivi mentre nel 2012 ne sono stati rimossi 229.412. Nel 2011 sono stati cancellati 500.000 metri quadrati di scritte sui muri. Nel 2012 (il dato arriva fino al mese di ottobre) sono stati cancellati 850.000 metri quadrati di scritte sui muri". Sul fronte dell'illuminazione pubblica, come si legge nella sintesi del Rapporto Eurispes, "nel luglio 2010 è stato varato un imponente Piano luce: sono stati stanziati 180 milioni di euro per installare quasi 53mila nuovi punti luce in 10 anni, e coprire così oltre 1.400 chilometri di strade cittadine oggi scarsamente illuminate. In tre anni, sono stati accesi circa 30mila di questi punti luce".
ALEMANNO - Dalla ricerca dell'Eurispes sulla sicurezza a Roma "emergono due dati fondamentali: il primo e' che Roma e' una citta' sostanzialmente sicura e va paragonata alle altre capitali europee e citta' italiane. Il secondo è che la rappresentazione della stampa e' troppo e forzatamente negativa". Così il sindaco Gianni Alemanno in occasione della presentazione del rapporto. A Roma, "la sicurezza e' crescente - ha aggiunto il primo cittadino- la riduzione dei reati del 14% e' dimostrazione di questa realtà". Sul modo in cui i media parlano di sicurezza, secondo Alemanno, "ormai c'e' una ricerca sociologica che dimostra come ci sia un'immagine negativa ma una realta' che va verso il positivo". Per il futuro, per fronteggiare i problemi legati alla sicurezza, "quello che bisogna fare - ha concluso il sindaco - e' lavorare con un coordinamento interforze che metta insieme un nuovo modello di sicurezza tra i poteri del sindaco, la capacita' di intervento dell polizia locale e quella della polizia nazionale. Cosi' potremo dare una risposta più forte alla richiesta di sicurezza perche' i poteri dei sindaci da soli sono limitati".