Valore aggiunto, assorbimento occupazionale e diffusione imprenditoriale. La cultura nella provincia di Roma può essere una formidabile leva economica, come dimostra lo studio realizzato da Camera di Commercio, in collaborazione con CamCom, Agis-Anec Lazio e Cna Cultura e Spettacolo, i cui dati sono stati presentati in mattinata. Un lavoro finalizzato a comprendere l'entità dell'attivazione economica generata da ogni singolo euro investito nel settore culturale.
"QUANTO VALE LA FABBRICA ROMANA DI CULTURA?" - L'idea di partenza - ha spiegato il vicepresidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti - era quella di inquadrare analiticamente le economie prodotte dalle attività private che operano nella cultura. Quanto vale questa fabbrica che chiamiamo cultura all'interno di Roma? Gli operatori culturali sanno di esse così importanti come in realtà ci dicono i dati? Può la cultura essere una soluzione per risollevare il bilancio capitolino nei prossimi dieci anni?". A rispondere ci ha pensato Alessandro Rinaldi, CamCom: "I dati sono molti e molto interessanti. La segmentazione del sistema produttivo che abbiamo identificato nel privato è anzitutto fatta di industrie creative, industrie culturali, patrimonio storico artistico, performing art e arti visive. A questo, ovviamente, va poi affiancato il ruolo della dimensione pubblica e del no profit. A Roma la percentuale di incidenza economica della cultura presenta valori superiori alla media nazionale.
"42.730 IMPRESE NEL 2011, MA PERSI 23MILA OCCUPATI" - "Parliamo di un sistema che, nel 2011, contava 42.730 imprese, pari al 9,5 del totale economia provinciale. Tra il 2009 e 2011 è stato riscontrato un aumento delle imprese dello 0,7%, vale a dire quasi 300 attività in più". Qualche nota dolente, invece, sul fronte del prodotto e dell'occupazione: "Tra il 2007 e il 2011 - spiega Rinaldi - abbiamo dati negativi sintomatici. La crisi a Roma si è sentita di più. In termini di prodotto e occupazione, infatti, abbiamo un calo: il valore aggiunto delle imprese del settore culturale è diminuito a un ritmo medio annuo del -3,5% mentre, per l'occupazione, si registra sempre nello stesso lasso di tempo una perdita di 23mila occupati. Ricordiamo poi che nella nostra città il settore culturale genera una richiesta occupazionale sopra la media".
PER OGNI EURO INVESTITO SE NE ATTIVANO 1,6 - Cosa significa, però, investire nella cultura nella provincia Roma? A detta dei dati, per ogni euro investito in una delle attività del sistema produttivo culturale se ne attivano 1,6. Senza contare, poi, il forte grado d'incidenza sul turismo. Sempre secondo i dati 2011, infatti, quasi la metà della spesa complessiva dei consumi turistici sarebbe riconducibile alla presenza di imprese culturali. "Un lavoro approfondito sul nostro settore mancava da troppo tempo - ha dichiarato Massimo Monaci, Presidente Agis Lazio - Questo studio dimostra la vitalità di un sistema, specie la sua vitalità potenziale".
AGIS: "LA CULTURA DOVREBBE ESSERE IN CIMA AI PROGRAMMI ELETTORALI DEI SINDACI" - È paradossale che la politica non parli di tutto ciò, la cultura dovrebbe essere minimo al terzo posto nei programmi elettorali di tutti i candidati sindaci. Roma è solo al diciottesimo posto fra le città più visitate del mondo. I turisti si fermano nella nostra città per 2 giorni circa, e neanche ci tornano". "Sappiamo bene quanto valiamo - ha spiegato Giuseppe Vigiano del CNA - ma i nostri governanti no. I fondi vengo mal assorbiti, manca una regolamentazione sullo spettacolo dal vivo, manca qualsiasi forma di politica culturale in grado di sovvertire dati che ci parlano di quei soli 43 italiani su 100 che leggono libri e di quei 21 che vanno al teatro. Bisogna creare consapevolezza del nostro settore, affermare l'importanza del cultura nelle politiche socioeconomiche e lavorare per un'integrazione fra pubblico e privato".
"REGIONE E COMUNE SI IMPEGNINO NELLA DIGITALIZZAZIONE" - Come Anec e ConfCommercio Roma quello che chiediamo è la digitalizzazione delle sale e su questo ci deve essere un doppio contributo Comune-Regione. E poi, un'altra grande questione che va affrontata con una legge nazionale, è la pirateria ma non solo per ciò che riguarda il cinema". Lo ha detto il presidente di Anec Confcommercio Roma Giorgio Ferrero, a margine della presentazione dell'indagine. "Il sistema produttivo culturale nella provincia di Roma". "Con il governatore del Lazio Zingaretti - ha aggiunto Ferrero - ci siamo incontrati e lui, e il suo assessore, ci ha garantito massimo impegno per la digitalizzazione delle sale".
IL 7 MAGGIO L'INCONTRO CON I CANDIDATI SINDACO - Alla fine arriva anche l'annuncio dell'incontro degli operatori del settore con i candidati sindaco della Capitale: si svolgerà il 7 maggio alle 10.30 al Tempio di Adriano. A confronto con le realtà del sistema produttivo culturale: Cna, Agis, Anec e Confcommercio ci saranno dunque Gianni Alemanno, Ignazio Marino e Alfio Marchini. "Saranno gli stessi operatori - ha spiegato Viaggiano - a mettere alle strette i candidati sindaci per un confronto incentrato sulle politiche per il rilancio del settore".