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Criminalità, più di mille veicoli intestati al "re"§dei prestanome: oltre 10mila mezzi sequestrati

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Trentatre' anni, italiano, pluripregiudicato. E' lui il "re" dei prestanome scoperti dalla polizia stradale nella maxi operazione ("Ghost Car") che ha portato alla radiazione di 10.892 auto risultate intestate a falsi proprietari: B.D.A., queste le sue iniziali, sulla carta disponeva di qualcosa come 1.286 veicoli, molti dei quali utilizzati dalla criminalita' extracomunitaria dedita al traffico di stupefacenti e a reati contro il patrimonio. Alcuni di questi veicoli, privi di assicurazione, hanno provocato incidenti stradali.

LA MAXI OPERAZIONE - La maxi operazione della Polizia Stradale in tutta Italia ha portato alla radiazione di oltre 10mila veicoli intestati a persone fittizie o prestanome e utilizzati dalla criminalità per la commissione di reati. L’operazione ha consentito di individuare oltre 150mila veicoli che risultano intestati a 14mila presunti prestanome. Si tratta di autovetture, di grossa e piccola cilindrata, tra cui Rolls Royce e Ferrari, oltre a veicoli commerciali che, essendo intestati in maniera fittizia, consentono di commettere reati permettendo di sfuggire ad ogni forma di controllo o sanzione.

GHOST CAR - L’operazione “Ghost Car” ha messo in evidenza come nell’anno 2012 oltre il 70% dei veicoli fittiziamente intestati (107.402) fosse privo di copertura assicurativa. I veicoli “fantasma” potevano circolare senza pagare i pedaggi autostradali, le contravvenzioni e soprattutto potevano eludere i controlli delle forze dell’ordine quando venivano utilizzati per commettere anche gravi reati. Alcuni di questi veicoli risultano essere rimasti coinvolti in gravissimi incidenti stradali, come quello avvenuto nell’ottobre del 2011 in cui tre giovani persero la vita schiacciati contro il pullman del Torino Calcio. Secondo quanto emerso dalle indagini della Polizia Stradale, tra gli intestatari fittizi delle autovetture, alcuni risultano essere nomadi, persone decedute e “senza tetto”. In aggiunta a questi anche alcuni pregiudicati ed affiliati alla criminalità organizzata che, attraverso l’intestazione fittizia, “facevano business” oltre a rendere un “servizio” per agevolare la commissione di reati. 

LE INDAGINI - Le indagini son o partite con l'acquisizione dell'elenco di soggetti intestatari di oltre 50 veicoli, incrociandoli con tutti gli archivi informatici disponibili. Lombardia (36,15%), Emilia Romagna (11,39%), Piemonte (11,08%), Campania (9,93%) e l'Abruzzo (9,49%), le prime cinque Regioni secondo la graduatoria del maggior numero di veicoli riscontrati oggetto di intestazione fittizia (rispettivamente 5.527; 1.742; 1.695; 1.519; 1.451). Le Regioni Veneto (28,69%), Campania (17,39%), Piemonte (15,21%), Sicilia (10%) e la Lombardia (7,82%) sono quelle risultate con la presenza del maggior numero di plurintestatari. Sulla base appunto dei controlli incrociati con i dati di Motorizzazione, Ania e Aci sono quindi emersi all'attenzione degli inquirenti 151.149 veicoli. Di questi 107.402 sono risultati non coperti da assicurazione obbligatoria nell'anno 2012 (71%): e anche in questo caso sono sempre Campania, Sicilia, Lombardia, Puglia ed Emilia Romagna, nello stesso ordine, le Regioni con la maggiore frequenza. Il Lazio si attesta al settimo posto. Complessivamente le intestazioni fittizie accertate sono state 10.892, cui vanno sommati i veicoli con a carico provvedimento di sequestro (4.079) per giungere quindi ad un totale di 15.286 vetture che non dovrebbero circolare. Sono risultati poi i 49 plurintestatari responsabili di mancati pagamenti di pedaggio autostradale (22% rispetto al numero complessivo di evasori risultati da una specifica indagine parallela) e 170 veicoli "evasori" (28% rispetto al numero complessivo derivante dalla citata indagine parallela). Proseguendo nelle verifiche, ha evidenziato Vittorio Rizzi, è possibile che emergano molti altri casi e che altre vetture vengano radiate e sequestrate. Quanto all'identikit del prestanome, dall'analisi dei risultati conseguiti è emerso che gli intestatari fittizi individuati sono persone disoccupate, senza tetto, indigenti che in cambio di somme variabili tra i 50 e i cento euro si sono fatti intestare automobili e moto, di fatto utilizzate da soggetti di etnia dell'Est Europa, Rom, Albanesi e Nord Africani, controllati ed identificati su tutto il territorio nazionale da tutte le Forze di Polizia, poiché coinvolti in svariate situazioni comportamentali delittuose come rapine e furti nelle abitazioni; reati finalizzati alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti; reati finalizzati all'induzione e sfruttamento della prostituzione; furti di carburante presso aree di servizio; incidenti stradali con fuga ed omissione di soccorso; possesso di documentazione assicurativa falsa; violazione della legge sull'immigrazione; frodi fiscali; insolvenze fraudolente in danno di concessionarie autostradali.


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