"Bene le prime iniziative delle Regione Lazio sulle richieste di chiarimenti, rivolte a diverse Asl, sul metodo delle corrette procedure amministrative utilizzate che devono necessariamente basarsi sulla “trasparenza ed appropriatezza”, ma quello che accade da diversi mesi all’ARES 118 merita a nostro avviso una diversa valutazione: il 28 Gennaio 2013 la RL, a causa della sostanziale risoluzione della convenzione con la CRI, la Regione Lazio autorizza l’amministrazione dell’ARES 118 ad attivare una procedura di urgenza per l’acquisizione del servizio, nelle more di una gara a livello Europeo". Così una nota Fp Cgil di Roma e Lazio.
LA NOTA - "Le procedure utilizzate e contestate alla CRI sono - continua la nota - Nonostante il divieto affidare in subappalto una propria convenzione ricevuta dall’ARES 118 , in palese contrasto al Decreto della stessa R.L. n° 70/maggio 2012; il successivo affidamento della CRI ad una Ditta di Costruzioni di Milano che inquadra gli Infermieri con il CCNL delle Cooperative non al legittimo livello, ma a quello meno oneroso e fantasioso di “animatori turistici”; alla conseguente rinegoziazione dell’appalto che ricordiamo è assolutamente vietato, con un’ altra Cooperativa di Roma che impone agli Infermieri, già con titolo abilitante all’esercizio della professione, un contratto di “Apprendistato” solo per beneficiare impropriamente dei contributi pubblici previsti per tali contratti. Questi atti hanno portato ad un diretto intervento, per il ripristino delle legittimità amministrativa : il Prefetto di Roma, il Ministero del Lavoro e Politiche Sociali , l’attivazione di un’inchiesta giudiziaria della Guardia di Finanza e dei C.C. del Nucleo Investigativo del Lavoro ed all’apertura dì una istruttoria dall’Authority per la Vigilanza degli Appalti Pubblici".
"Aggiungiamo, per dovizia del particolare , che la CRI nei mesi dalla convenzione con l’ ARES 118 ha accumulato ben 1500 / h. di “fermo mezzi” con diverse motivazioni quali : mancanza di personale Infermieristico e/o Autista , ambulanze non idonee prive di revisione ,mancanza di Ossigeno…. etc… obbligando l’ARES 118 ad attivare mezzi sostitutivi, con evidente incremento economico aggiuntivo", continua Fp Cgil.
"Ci chiediamo fino a quando possa perdurare questa “pausa di riflessione” della Regione Lazio nel voler prendere nella giusta considerazione la possibilità di dare, finalmente e direttamente, all’ARES 118 tutti gli strumenti per una gestione diretta ed esclusiva del servizio di emergenza sanitaria 118 e del suo personale - conclude il comunicato - Cosa bisogna che accada, ancora, per ripristinare la legalità contro chi subappalta illegittimamente, in spregio alla normativa vigente ? Dopo l’inquadramento degli infermieri come “Animatori Turistici” e successivamente come “Apprendisti” cosa altro dobbiamo aspettarci?".
LA REPLICA DELLA CRI - “Il solito comunicato Cgil pieno di calunnie per esercitare pressioni sulle quali ci auguriamo la magistratura apra un’indagine per capire cosa c’è sotto. Certi clientelismi sono anacronistici se non squallidi. E’ dal 2006 che la Cgil dell’Ares pretende di sostituirsi alle amministrazioni o forse solo alla legalità. Hanno iniziato a fare pressioni sulla Cri pretendendo l’assunzione diretta e senza concorso di personale che, anche con parentele dirette, è legato a molti dipendenti dell’Ares e abbiamo rimandato i tentativi 'd’inciucio' al mittente. Siamo però ora arrivati all’assurdo con la Cgil che fa comunicati ad personam che parlano forse dei nipoti che, puniti dalla fallimentare esperienza elettorale, ora cercano visibilità. Tutto questo è avvilente per i professionisti del soccorso che lavorano ogni giorno a bordo delle nostre ambulanze. Siamo stanchi di dover rispondere alla macchina del fango e stavolta, oltre ai dovuti chiarimenti, chiederemo conto alla Cgildavanti alla magistratura”. Lo ha dichiarato, in una nota, il Presidente del Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana di Roma, Flavio Ronzi.
“Le nostra ambulanze infatti - ha continuato Ronzi - hanno un’operatività superiore al 99% e se dovessero fermarsi per cause imprevedibili (infortuni del personale o incidente dei mezzi) non vengono rimborsate da Ares che quindi non sostiene nessuno costo aggiuntivo. In più gli infermieri sono inquadrati con contratti regolari, sia quelli alle dirette dipendenze della CRI sia quelli della società di servizi che applica lo stesso contratto degli infermieri delle altre cooperative che operano negli ospedali romani. Da mesi la Cgil millanta pseudo denunce che avrebbe fatto e che non hanno dato nessun esito perché i fatti che denunciano non sussistono. Noi continueremo a non cedere alle pressioni e ci siamo messi a disposizione di Ares e Regione Lazio per proseguire il servizio con maggior stabilità e certezze, studiando insieme ogni utile percorso per dare garanzie ai lavorati ma, soprattutto, ai cittadini del Lazio che hanno il diritto di poter contare su un servizio d’emergenza d’alto livello, come la sinergia dell’Ares 118 con la Croce Rossa ha sempre assicurato”.