Dopo l'accordo per il trasferimento dell'immondizia in Abruzzo, oggi la Regione ne approva uno nuovo con la Toscana. "Abbiamo superato, credo, la fase più acuta dell'emergenza rifiuti. Dall'11 aprile non si interrano più i rifiuti tal quale a Malagrotta, questa è una svolta storica perché, dopo quasi 40 anni, Malagrotta riceverà solamente rifiuti trattati e noi abbiamo collaborato per realizzare tutto ciò. Dieci giorni fa abbiamo concluso l'accordo formalmente con l'Abruzzo, oggi in Giunta approveremo l'accordo anche con la Toscana. Questo ci permetterà di ottemperare pienamente alle direttive europee e, quindi, di non incorrere alla multa". Lo dichiara Michele Civita, assessore alle politiche del territorio della Regione Lazio, a margine dell'incontro dal titolo "Per una capitale davvero sostenibile. Un patto per un nuovo modello di gestione dei rifiuti", organizzato dalla Cgil di Roma e del Lazio in piazza Montecitorio.
"Mi pare - ha aggiunto l' assessore - che anche i cittadini di Colfelice e i Comuni stiano collaborando per aiutare Roma, adesso bisogna lavorare con il nuovo sindaco per innovare profondamente la gestione dei rifiuti, ridurne la produzione e riutilizzarli tramite una raccolta differenziata seria"
REGIONE: "CONTRARI A MONTI ORTACCIO" - "Noi siamo contrari politicamente all'ipotesi della discarica ai Monti dell'Ortaccio. Il progetto ha problemi di merito, impedimenti tecnici che ci fanno preoccupare, inoltre ci sono già altri impianti da poter utilizzare, sovraccaricare quell'area mi sembra ingiusto", spiega Civita.
"LAVOREREMO CON NUOVO SINDACO PER LOCALIZZARE NUOVA DISCARICA" - "Auspichiamo che il commissario e il ministro abbiano fatto un lavoro istruttorio e poi noi lavoreremo col nuovo sindaco per definire la localizzazione di una discarica, che sarà una scelta non popolare: ovunque la metti, anche nel sito più idoneo, i cittadini che vivono intorno non saranno mai contenti - aggiunge Civita - È una responsabilità che toccherà al futuro sindaco e che noi, insieme a lui, vogliamo condividere. Ovviamente dando garanzia di massima trasparenza sull'attività di smaltimento".
"MAI PIU' MALAGROTTA" - Noi diciamo 'mai più Malagrotta'. Mai più megadiscariche però, purtroppo, bisogna trovarla una discarica perché, anche qualora la raccolta differenziata giunga ai livelli che tutti auspichiamo, il 65 per cento previsto dalla legge, abbiamo sempre qualcosa da smaltire a Roma", prosegue Civita.
"Dal milione e 700 mila tonnellate di rifiuti - ha spiegato - si può scendere a 700-750mila e poi potremo avere un ulteriore dimezzamento a 350 mila, ma bisogna trovare siti idonei o, come si dice, impianti di smaltimento, che è un modo elegante per chiamare le discariche, ma sono sempre dei buchi dove mettere i rifiuti". È evidente - ha ribadito - che i problemi saranno di gran lunga minori: un conto è gestire un milione e 700-800mila tonnellate di rifiuti, tra l'altro non trattati, un conto è gestire oggi 700, domani 400-500 mila tonnellate". "La programmazione futura degli impianti di smaltimento dovrà essere legata all'obiettivo di forte riduzione, ma comunque un impianto va trovato. Ora non so se 1,2,3,4 o 5, piccoli, dimensionati, per le necessità anche future", ha concluso l'assessore.
"PRIMA DI ALBANO VERIFICARE IMPIANTO MALAGROTTA" - "Fatto salvo che c'è una procedura amministrativa che ha una sua cogenza e che quindi noi dovremo applicare le leggi e ciò che ne consegue, io faccio un ragionamento che credo abbia una sua logica: l'impianto di Albano è simile all'impianto di Malagrotta - dichiara ancora Civita - Quest'ultimo nonostante sia stato realizzato nel 2008, non è ancora entrato in funzione e c'è chi sostiene che ci siano delle difficoltà tecniche e chi invece ritiene che non funzioni perché l'Ama non ha mai fatto il contratto di servizio, quindi non ha dato le garanzie sulla quantità di rifiuti per poi attivare le altre linee ed implementare l'attuale impianto. È evidente che - conclude l'assessore - prima bisognerà sciogliere questi dubbi e capire lo stato dell'arte di un impianto che già esiste, poi si dovrà affrontare, se avremo la possibilità di poterlo valutare politicamente, la questione dell'impianto di Albano. Prima di realizzare un altro impianto, quindi, verifichiamo gli attuali".