"Sappiamo benissimo che le percentuali sulla raccolta differenziata che abbiamo letto nei manifesti, per le strade della città, non dicono il vero e questo rischia di deresponsabilizzare la classe politica, mentre noi dobbiamo ragionare effettivamente per fare un piano di raccolta differenziata che sia capace, parallelamente, anche di creare nuova occupazione. Secondo noi, se questo piano venisse attuato, potremmo produrre circa 2.500 posti di lavoro in più, oltre a dare alla città la garanzia e la sicurezza di non incorrere più nell'emergenza rifiuti". A dirlo è Claudio Di Berardino, segretario generale Cgil di Roma e del Lazio, a margine della conferenza dal titolo "Per una capitale davvero sostenibile. Un patto per un nuovo modello di gestione dei rifiuti", organizzata dalla Cgil di Roma e del Lazio in piazza Monte Citorio, a Roma. "I dati diffusi sui manifesti sulla raccolta differenziata a Roma sono lontani dalla realta', cosi' come quelli che parlano di una riduzione dei reati. Con l'aumento della crisi e' aumentato il tasso di illegalita', la riteniamo una pubblicita' ingannevole", incalza Di Berardino.
10 PROPOSTE - "Abbiamo avanzato dieci proposte per ricostruire un piano industriale per i rifiuti e un modello di sviluppo per la citta' e la Regione, che trova il suo epicentro nella raccolta differenziata. Vogliamo fare in modo che il 65% richiesto dalle norme sia raggiunto, vogliamo un ruolo diverso per l'Ama, che va riformata e riorganizzata, proponiamo il tema della legalità", spiega ancora il segretario generale Cgil di Roma-Lazio - Abbiamo infine calcolato che, a Roma, attraverso l'aumento della raccolta differenziata ci puo' essere un incremento di 2.500 posti di lavoro", ha concluso il segretario generale.
"OBIETTIVO È GESTORE UNICO REGIONALE" - "La prima mossa concreta che chiederemo è quella di fare il contratto dei servizi del Comune di Roma, che disciplina il rapporto tra l'ente locale e l'Ama, ovvero la più grande azienda. Inoltre chiederemo oggi all'assessore Civita di dar corpo ad un meccanismo che porti ad un'unica azienda regionale. L'obiettivo è quello di avere un unico gestore che garantisca trasparenza negli appalti ma permetta anche di abbattere i costi con una gestione centralizzata, chiederemo anche di mettere in rete le aziende che già ci sono, per fare in modo che il servizio sia omogeneo in tutta la regione". Lo ha detto Natale Di Cola, segretario generale Fp Cgil di Roma e del Lazio, a margine dell'incontro.
"Noi siamo convinti - ha spiegato Di Cola - che nel Lazio si possano gestire in maniera diversa i rifiuti, partendo dalla diminuzione degli stessi, da un corretto riciclo e dal riutilizzo. Parliamo a Roma perché qui la situazione è più drammatica, abbiamo un'azienda che è una della più grandi d'Italia, ma piena di illegalità e che non funziona. I fatti ci dicono - ha denunciato - che a Roma la tariffa è tra le più alte d'Italia e la percentuale della differenziata è una delle più basse. Noi siamo altresì convinti che, invertendo questo trend, aumentando la differenziata e rendendo la città più pulita, si possa ripartire, si possa abbassare la tariffa e quindi far risparmiare i cittadini e fornire un servizio più adeguato". "Con questo cambiamento di rotta, inoltre, si possono creare nuovi posti di lavoro quindi - ha concluso Di Cola - i rifiuti possono essere un volano per uscire dalla crisi".