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Rapinò Lino Banfi del Rolex§In manette 60enne

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E’ stata eseguita nel pomeriggio di ieri dagli agenti della Squadra Mobile di Roma un’ordinanza di custodia cautelare in Carcere emessa dal gip Nicola Di Grazia e richiesta dal Sostituto Procuratore della Repubblica Marcello Monteleone, nei confronti di Enrico T., sessantenne romano, con precedenti di polizia, perché responsabile della rapina del Rolex ai danni del noto attore Lino Banfi.

LA VICENDA DI BANFI - Il provvedimento nei confronti dell'arrestato è stato notificato, presso il carcere di Regina Coeli, ove è attualmente detenuto, perché già ritenuto responsabile di una serie di rapine, sempre ai danni di possessori di Rolex, avvenute tra il dicembre 2012 ed il marzo 2013, nelle zone centrali della capitale. L’uomo, lo scorso mese di marzo, dopo aver seguito il noto attore fino al portone d’ingresso della sua abitazione, nella zona di Piazza Bologna, con la minaccia della pistola, si era fatto consegnare l’orologio Rolex, dandosi poi a precipitosa fuga. La Squadra Mobile di Roma, al termine di una serie di accertamenti e di una complessa attività d’indagine è riuscita a risalire all’identità di Enrico T., ormai specializzato nelle rapine ai danni di possessori di orologi di valore.

LE ALTRE RAPINE - Al sessantenne, è stata attribuita, in quest’ultima ordinanza di custodia cautelare in carcere, anche un tentativo di rapina perpetrato in concorso con Gianfranco P., che nella circostanza era stato già sottoposto a fermo di indiziato di delitto, ai danni di un'altra vittima, possessore di Rolex, avvenuto in Via Germanico il 3 aprile. In quella circostanza, la Squadra Mobile, in seguito all’attività d’indagine e grazie anche al fermo avvenuto nell’immediatezza dei fatti di Gianfranco P., ha accertato che i due, in concorso tra loro, dopo aver seguito la loro vittima all’interno dell’androne dello stabile dove si trova la sua abitazione, avevano tentato di impossessarsi del suo orologio di valore, con la minaccia di una pistola. L’arma è stata poi successivamente rinvenuta nei pressi dell’abitazione dello stesso sessantenne. Soltanto la reazione e le grida di aiuto della vittima, facevano desistere i due complici dal compiere l’azione criminosa, costringendoli a fuggire a bordo dei rispettivi motoveicoli, risultati poi provento di furto.


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