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Idi, Spina: "Accordo con i medici"§"Dalle banche nemmeno più un euro"

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La vicenda dell'Idi sembra avviarsi verso una soluzione positiva. Dopo il ritiro della procedura di licenziamento per 405 lavoratori, oggi il commissario del gruppo Idi-San Carlo, Massimo Spina ha dichiarato a Omniroma: "Il nostro debito pregresso nei confronti dei fornitori ammonta a circa 200 milioni di euro. Abbiamo avviato un percorso di concertazione con i grandi gruppi che ci erogano servizi per poter portare i pagamenti a 60 giorni invece del saldo anticipato come avviene ora. Entro quindici giorni dovremmo avere le prime risposte. L'accordo ancora non c'è ma c'è stata dimostrata grande collaborazione. A loro, poi, in relazione al nuovo percorso che stiamo avviando, abbiamo chiesto anche la possibilità di dilazionare i pagamenti dei debiti maturati". "Altro discorso - ha spiegato Spina - sono i piccoli fornitori di servizi che subiscono molto di più il ciclo economico negativo".

GLI STIPENDI - Intanto pare che un accordo sia stato trovato tra il personale medico e la dirigenza del gruppo. Anche i medici - come già avvenuto con il personale non medico - da aprile hanno iniziato a ricevere lo stipendio. "Con il personale medico, - ha affermato Spina - abbiamo trovato un accordo. Al netto, infatti, siamo riusciti ad aumentare del 30% lo stipendio passando dai 1.600 euro inizialmente previsti a 2.000. Ancora non ci siamo accordati sulla cifra finale ma da parte di tutte le realtà lavorative e sindacali abbiamo trovato grande collaborazione". Spina ha anche sottolineato che, "la regolarità del flusso degli stipendi è anche garantita dal flusso di cassa che dovrebbe arrivare dalla Regione Lazio, con la quale è iniziato un dialogo molto proficuo così come con le altre istituzioni quali il comune di Roma. La Regine Lazio, per noi, rappresenta l'80% del flusso cassa".

LE BANCHE - Il commissario ha poi attaccato le banche. "Il sistema bancario deve assumersi le sue responsabilità. Ha dimenticato completamente il gruppo Idi-San Carlo al quale non concede più neanche un euro. Siamo classificati come pagatori non affidabili, ovvero che non possiamo avere neanche un 'fido'. Questa sarà la nostra vera battaglia"."Non è più possibile che le banche tengano i rubinetti chiusi - ha spiegato Spina - Non possono esserci solo quando tutto va bene, non è più pensabile".


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