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Lander Fernandez estradato in Spagna§"Continueremo a lottare per liberarlo"

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Oggi Lander Fernandez, il giovane basco accusato di appartenere all'organizzazione indipendentista armata Eta, è stato estradato. A darne notizia è il comitato "Un caso basco a Roma". Il giovane è stato prelevato stamattina all'alba dalle forze dell'ordine. Davanti alla sua abitazione, dove Lander sconta la pena dei domiciliari, si sono radunati attivisti e un gruppo di deputati e senatori (Valeria Fedeli, Gennaro Migliore, Federica Daga, Sergio Lo Giudice, Stafania Pezzopane, Rosaria Capacchione, Mario Tronti, Celeste Costantino, Daniela Valentini, Giulia Sarti) nel tentativo di impedire l'azione di polizia.

LA PROTESTA - I parlamentari  hanno chiesto il differimento della misura di estradizione. Ciò per consentire a Lander Fernandez di adire alle ulteriori procedure previste dall'ordinamento: il ricorso al Tar e quello alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. A seguito della trattativa, a quanto riferiscono gli attivisti, il Ministro della Giustizia Severino ha garantito al collegio difensivo di Fernandez la possibilità di presentare nei prossimi giorni il ricorso al Tar al fine di sottoporre a vaglio ulteriore la legittimità della richiesta spagnola. Ma alla fine il giovane è stato accompagnato in aeroporto e rispedito a Madrid.

IL COMITATO - "Per un anno - dichiara il comitato - abbiamo combattuto perché fossero rispettati i suoi diritti, mobilitandosi e sensibilizzando l'opinione pubblica con rabbia e determinazione. Interrogazioni parlamentari, appelli e articoli di denuncia sulla stampa, dibattiti sui temi della prigionia politica e sulla tortura nei Paesi Baschi, azioni pubbliche di protesta. Tutto questo è stato fatto per denunciare il pretestuoso stato di eccezione adottato dallo Stato spagnolo contro i militanti politici baschi. Un'anomalia che lo Stato italiano ha tacitamente avallato costringendo Lander a dieci mesi di domiciliari e infine riconsegnandolo a uno Stato più volte ammonito da organismi internazionali e dall'UE per gli atroci trattamenti riservati a chi abita le sue carceri". Continua il comitato: "Nonostante l'impegno e la costanza della nostra lotta, Madrid ha potuto perpetrare l'ennesima operazione repressiva, le cui fondamenta non risiedono nel vizio giuridico ma nel pregiudizio politico. Lander ora è a Madrid; nulla sappiamo circa le sue attuali condizioni e l'udienza del suo processo. Ciò che possiamo dare per certe sono la passione umana e la tenacia politica che continueranno ad animare la nostra campagna, la cui riuscita non sarà la sola liberazione di Lander, ma l'amnistia per tutti i prigionieri politici baschi costretti nelle carceri spagnole e francesi in condizioni disumane e prive di dignità".


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