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Al Pigneto "Il festival delle terre"§Storie di resistenza contadina

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Quando la terra viene aggredita, sa come difendersi. Lo fa attraverso il sapere e il lavoro dei piccoli produttori di cibo, delle comunità locali e dei popoli indigeni. Sono le storie di ordinaria difesa delle biodiversità le protagoniste del decimo Festival delle Terre, in programma al Nuovo Cinema Aquila dal 7 al 10 maggio. La rassegna, organizzata dal Centro Internazionale Crocevia, associazione che dal 1958 promuove attività di formazione, campagne e progetti a sostegno di comunità indigene e contadine sparse in tutto il mondo, presenta come ogni anno una selezione di documentari italiani e internazionali focalizzati sull’universo dei diritti legati alla terra. Come da tradizione, l’obiettivo della cinepresa si sofferma così sui volti stanchi ma determinati di chi resiste a ruspe, dighe e colate di cemento, opponendo una pacifica resistenza di fronte all'avanzata straripante delle multinazionali dell’energia, dell'alimentazione e della sanità.

LA RESISTENZA CONTADINA - Per l'edizione del 2013 tutto ha inizio da un interrogativo: “chi decide cosa c’è nel tuo piatto?”. La risposta  la danno i film in concorso, istantanee in movimento che invitano a riflettere sui meccanismi di speculazione che ruotano intorno alla filiera produttiva agroalimentare. “Anche quest’anno - spiega Danilo Licciardello, tra gli organizzatori del Festival nonché autore di reportage e documentari da diverse aree di crisi del mondo - avremo film da tutti e cinque i continenti, attraverso cui racconteremo le forme di resistenza contadina che permettono ancora oggi di difendere la terra e far sì che essa continui a distribuire i propri frutti all'umanità. I protagonisti di questi lavori sono quelle persone che coltivano la terra, allevano, cacciano e pescano dando da mangiare a tutto il mondo, ma sempre nel rispetto degli equilibri della natura”.

IL PRESIDENTE RIBELLE - Per il suo decimo anniversario, il Festival della Terra ricorda Thomas Sankara, il presidente “ribelle” del Burkina Faso assassinato nel 1987, con cui l’associazione Crocevia ha avuto l’onore di collaborare. A lui viene dedicata una mostra con fotografie, illustrazioni e fumetti dal titolo Sostiene Sankara - racconti di felicità rivoluzionarie, curata dall’associazione AMANDA.

I FILM - E poi ci sono i film. Alcuni sono stati presentati in anteprima al Nuovo Cinema Aquila, come “If a tree falls. A story of the Earth Liberation Front” (23 aprile) e The Island President (30 aprile). Altri, invece, sono in concorso e verranno valutati da una giuria di appassionati addetti ai lavori e premiati nella giornata conclusiva del 10 maggio con l'assegnazione  del Premio Internazionale Audiovisivo della Biodiversità.

IL PROGRAMMA - Si parte il 7 maggio con una serata interamente dedicata al Cile: dal regime di Pinochet con la proiezione dei documentari Calle Miguel Claro 1359 di Tommaso D’Elia, Daniela Preziosi e Ugo Adilardi e Cile: immagini del paese invisibile di Augusto Gongora, al Cile dei giorni nostri con Nada mas que eso di Giovanna Massimetti e Paolo Serbandini. Ampio spazio sarà dedicato ai lavori sulla lotta per l’accesso alla terra e contro lo sfruttamento senza misura delle sue risorse con Sachamanta di Viviana Urona, El Gigante di Bruno Federico, Andrea Ciacci e Consuelo Navarro, Bikpela Bagarap di David Fedele e Terra Nera, realizzato da Danilo Licciardello e Simone Ciani.  E ancora l’acqua, la pesca intensiva e quella illegale  di cui trattano Stealing from the poor di Yorgos Avgeropoulos e Canning Paradise di Olivier Pollet, e l'anteprima nazionale di  Shady Chocolate di Miki Mistrati, film-inchiesta sullo sfruttamento dei minori nelle piantagioni di cacao dell’Africa Occidentale. “L'obiettivo - prosegue Licciardello - è proporre soprattutto dei lavori di denuncia nei confronti di quelle multinazionali che aggrediscono le risorse della terra, dei mari, dei laghi e dei fiumi. Penso ad esempio all'Enel e a ciò che sta facendo in Colombia, o alle operazioni di Shell ed Eni in Africa e nelle Americhe. Noi vogliamo dimostrare che contro questa aggressività selvaggia in tutto il mondo ci sono donne e uomini che ogni giorno lottano affinché le risorse del pianeta non vadano perdute”.

LA POLITICA DEL CEMENTO - Le proiezioni saranno intervallate da momenti di approfondimento dedicati ai temi della comunicazione, della sovranità alimentare e della distribuzione dei prodotti audiovisivi. E poi ci sarà spazio anche per l'Italia con la presentazione del documentario L’età del cemento di Mario Petitto, in cui si indaga la problematica del consumo di suolo in Lombardia e nella pianura padana. “In Lombardia - spiega l'autore - il cemento mangia ogni ventiquattro ore 100mila metri quadrati di suolo. Presto questa regione rischierà di essere sepolta da altri 600 nuovi chilometri di autostrade, utili agli interessi di qualcuno ma di certo non alla riduzione del traffico”. Accade in Lombardia, ogni giorno. Ma riguarda tutta l'Italia, compresa Roma: dove la politica del cemento per troppo tempo ha tenuto in ostaggio lo sviluppo sostenibile della Capitale.      


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