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Umberto Croppi appoggia Marino§"In cambio nessuna poltrona"

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Lui giura che non si tratta di una vendetta. E che non è in cerca di poltrone. Ma che sceglie il candidato del centrosinistra Marino, invece di Alemanno che lo aveva licenziato dalla sua giunta, per una questione di contenuti. Che oggi l'ex assessore capitolino alla Cultura, Umberto Croppi, presenta insieme al senatore democratico nel comitato elettorale di via Colombo. Abolizione dei consigli di amministrazione delle municipalizzate, stop al consociativismo, trasparenza. Sono solo alcune delle proposte avanzate oggi per un'altra Roma.

STOP CONSUMO DI SUOLO, TURISMO E CULTURA - Si parte con la pubblicità degli atti amministrativi e l'affidamento degli assessorati fondamentali a figure di garanzia, indipendenti e di assoluta competenza. Senza dimenticare la radicale revisione del piano urbanistico, per dire basta al consumo di suolo, e turismo e cultura, come perni strategici per la crescita sociale e lo sviluppo economico della Capitale. "Non siamo qui per servire i poteri forti ma per rilanciare Roma", sottolinea Marino illustrando le sue idee insieme all'ex fascista ed ex verde Croppi. L'ex assessore di Alemanno, che prima aveva annunciato e poi ritirato la sua candidatura a sindaco, parla di lavoro frutto "di un percorso non ideologico ma basato su progetti, sui quali abbiamo trovato una forte convergenza". Per valorizzare le eccellenze. E intanto smentisce le voci che lo vorrebbero di nuovo negli uffici di piazza Campitelli.

"NIENTE SCAMBI" - Nessuna "controfferta di Marino in cambio del mio sostegno: non ho chiesto poltrone nè tantomeno un assessorato e non mi è stato proposto nulla", giura Croppi. Che mette in chiaro di non aver barattato la sua candidatura "in cambio di qualcosa". Una decisione maturata dopo aver constatato che, da candidato sindaco, "non ero nelle condizioni di fare una campagna elettorale ad armi pari con gli altri competitor". Con Marino, "neppure ci conoscevamo, ma tra di noi c'è una fiducia istintiva", "una certa affinità - aggiunge - compresa una buona dose di incoscenza".

L'INCONTRO CON MARCHINI - Se l'appoggio ad Alemanno non è mai stato preso in considerazione, soprattutto dopo la pubblicazione del libro Romanzo Comunale che boccia il sindaco, l'ex assessore rivela di aver parlato anche con l'imprenditore Marchini. "Ci siamo visti - spiega - ma non lo ritengo in grado di interpretare la necessità di cambiamento della nostra città".

L'ATTACCO AD ALEMANNO - E torna sul divorzio con Alemanno, causato non dal licenziamento in giunta, ma da aver lasciato progetti a metà ed essere finito nella rete delle lobby. Senza lesinare stoccate. La prima è sull'abolizione dell'Imu, promessa dal sindaco, che sa di "dichiarazioni da campagna elettorale di cui non si può tener conto". Il primo cittadino uscente non è nelle condizioni di "riportare Roma sui giusti binari, mentre Marino - conclude Croppi - è estraneo a queste logiche perché scaricato dai poteri forti: un certificato di garanzia".


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