Dominano i muri della città. Svettano sui palazzi e sugli impianti. Oggi sono pieni dei faccioni dei politici e di slogan da campagna elettorale. Ma la guerra contro i cartelloni abusivi è iniziata da tempo. E la porta avanti, non solo in tempo di elezioni, l'associazione BastaCartelloni, che oggi ha incontrato alcuni candidati sindaco per chiudere la cartellopoli in salsa romana. Magari approvando delle modifiche al Piano regolatore (Prip) di Alemanno, bocciate nel novembre di due anni fa dalla maggioranza che in Campidoglio sostiene la sua giunta. Con il Cinquestelle che al fenomeno dichiara guerra totale, affiancato dall'ex ministro Bianchi.
LA BATTAGLIA - Insieme a i "Verdi ambiente e società” (Vas) dal 2009 si battono contro il fenomeno dei manifesti illegali. Che aggrediscono la città e causano incidenti mortali (come nel caso dei due centauri sulla Tuscolana all'inizio del 2012). Esposti in procura e denunce, l'ultima di due giorni fa da parte del Pd contro i cartelli del sindaco e del presidente del consiglio comunale Pomarici, non bastano. Così si cerca l'accordo con chi tenta la scalata al Campidoglio per far inserire la questione nell'agenda dei primi 100 giorni del nuovo inquilino di palazzo Senatorio. Si parte con un piano di zona per ognuno dei nuovi 15 Municipi. Poi bandi di gara trasparenti, per fermare la "mafia dei cartelloni", come l'aveva definita lo stesso sindaco.
"Roma - dicono le due associazioni - non può aspettare che il fenomeno di cartellopoli prosegua indisturbato". E prova a bruciare le tappe per l'approvazione del nuovo Prip presentando un “prodotto finito”. Che regoli anche la presenza delle ditte del settore che nella Capitale sono oltre 400, di cui alcune radiate dall'albo ma ancora attive. Mentre a Madrid e Parigi non superano le poche decine. L'obiettivo è di far diventare operativo il piano regolatore entro 14 mesi dal via libera dell'aula Giulio Cesare.
Marcello De Vito decide di sposare subito la campagna. Anche perché i Cinquestelle la guerra ai manifesti l'hanno dichiarata dalla loro discesa in campo, preferendo il web e i social network a cartelloni e santini. ''L'amministrazione del M5s - promette l'avvocato-portavoce del MoVimento - avrà come obiettivo di divenire anche capitale mondiale del turismo". Per questo "è necessario - aggiunge - dare un'immagine della città adeguata, partendo proprio dall'arredo urbano". E lancia la proposta di impianti elettronici.
BIANCHI - Concorda anche l'ex ministro Alessandro Bianchi, che lascia la casa madre del Pd per correre con la civica Progetto Roma. Convinto della "necessità di una seria riforma del settore". L'altro candidato della società civile, Alfio Marchini, sceglie Giovanna Marchese Bellaroto (aspirante consigliera comunale) per confrontarsi con Vas e BastaCartelloni. Nessun dubbio: in caso di vittoria dell'imprenditore, il Prip verrà approvato senza ostacoli.
Assente l'uomo del centrosinistra, Ignazio Marino, che però assicura di studiare a fondo le proposte. Come Giovanni Palladino, candidato sindaco dei Popolari liberi e forti, e Sandro Medici, l'indipendente di sinistra (Repubblica romana). Non pervenuto Alemanno, che snobba la questione. O forse preferisce fare finta di nulla, dopo aver tappezzato Roma di manifesti illegali. Per questo è finito nella denuncia del consigliere capitolino De Luca, che da oggi è sul tavolo del Prefetto. L'accusa? violazione della disciplina elettorale e ommissione di atti dovuti (come le rimozioni). Proprio lui che quelle regole dovrebbe farle rispettare e rispettare per primo.