È l’uomo dei record. Il politico che ha partecipato all’assemblea costituente e all’elezione di 11 presidenti della Repubblica. Assente solo alla rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale. L'unico a poter vantare la partecipazione alla Consulta, l'assemblea istituita nel 1945 per definire le regole per eleggere la stessa costituente. È Giulio Andreotti, morto stamane dopo una lunga malattia, sette volte presidente del Consiglio e 22 ministro. Senza dimenticare i processi per mafia.
A CAPO DEL GOVERNO - Ha guidato 7 volte il governo. E in questa classifica detiene il record dell'esecutivo più breve della Repubblica: 9 giorni. Aveva 27 anni quando è stato eletto per la prima volta in Parlamento. Undici le elezioni, che gli hanno garantito 66 anni tra Camera dei deputati e Senato.
DALLA NOMINA DI SOTTOSEGRETARIO AI PROCESSI - A 28 anni è stato sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri con De Gasperi. Alla fine ricoprirà per sei volte questo incarico. Mentre in 10 diversi governi non è stato scelto come ministro. Senatore a vita da 22 anni, è stato imputato in due processi: per mafia e per l’omicidio del giornalista Pecorelli. 26 le azioni penali in cui è stato coinvolto, a cui poi è seguita l’archiviazione.
MAI SEGRETARIO DC E PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA - Andreotti vanta anche due elezioni al Parlamento europeo. 22 volte ministro: 8 alla Difesa, 5 agli Esteri, 2 alle Finanze, 2 al Bilancio, 2 all'Industria, 1 Tesoro, 1 all'Interno, 1 Beni Culturali, 1 Politiche Comunitarie, gli ultimi due ad interim. L’ultima record è forse un paradosso per uno dei leader della Dc: non è mai stato eletto segretario della Balena Bianca. Ma quella che pesa di più è la mancata elezione al Colle.