A poche settimane dal voto il Comune di Roma mette a bando un "tesoretto" immobiliare e fondiario sfitto di pregio. Piani terra e appartamenti in zone di lusso, vicino al Vaticano o in Prati (“singole unità” di 30 e 80 mq), nel quartiere Vittorie (“primo piano di circa 140 mq”) e in zona Campitelli (“terzo piano di circa 60 mq”). Ci sono poi due appartamenti di 110 e 140 metri quadri a Largo Argentina. E immobili nelle zone di Salario (dai 30 ai 250 mq), Primavalle, Villa Gordiani e altre più periferiche.
CAMBI DI DESTINAZIONE D’USO - Ma spunta anche un terreno di circa 22 ettari in zona Anagnina. Messa nero su bianco la possibilità di chiedere il cambio di destinazione d'uso degli immobili, trasformando per esempio un locale adibito a spazio commerciale in abitativo, ma anche viceversa.
LA GARA SI CHIUDE DOMANI - La gara è partita lo scorso 24 aprile e si concluderà domani, come ha rivelato il sito d’informazione DinamoPress.it. Al di là della ristrettezza dei tempi, non sono stati indicati gli indirizzi degli immobili ma esclusivamente la “zona” e la metratura. Per ottenere informazioni dettagliate i richiedenti dovranno recarsi presso l'ufficio competente con documento d'identità.
PREZZO DI MERCATO -“Il canone di locazione/concessione per ogni bene oggetto dell’avviso è stabilito su base di mercato”, come se a fare la trattativa fosse quindi un privato, ma sono previste delle riduzioni nel caso in cui “l’assegnatario sia un Ente o Associazione che svolge e svolgerà attività di carattere sociale, assistenziale, culturale, sportivo, tutela ambientale ecc. utili di interesse generale”.
PER IL COMMERCIO E LE ASSEGNAZIONI - Segno che all’emergenza abitativa dovrebbe rimanere ben poco (o forse nulla) è il passaggio in cui si spiega che “l’assegnazione avverrà in favore dell’istante che avrà presentato la proposta maggiormente rispondente all’interesse pubblico e valutata mediante i criteri che saranno descritti nella lettera di invito” si legge sull’avviso pubblico del dipartimento Patrimonio del Comune. Mentre si specifica che “che sono già pervenute da parte di società e/o persone fisiche richiesta di locazione/concessione degli immobili” e a queste saranno destinati gli immobili qualora “non pervengano richieste entro i termini definiti.
UNIONE INQUILINI - "Non c'è niente in sé d'illegale, ma denota una cronica mancanza di trasparenza - dichiara Massimo Pasquini dell’Unione Inquilini - il problema vero è che c'è un’autonomia malcelata nella gestione del patrimonio immobiliare comunale, quando esistono graduatorie bloccate da anni a anni di persone che chiedono un alloggio. Bisognerebbe fare un bando unico per tutto il patrimonio sfitto pubblico, trasparente e con criteri chiari in base al reddito e ai bisogni. Più i tempi sono stretti e le gare poco pubblicizzate, più le case finiranno agli amici degli amici".