E' polemica tra il Nuovo Cinema Palazzo e il Movimento 5 Stelle di Roma. Il nodo del contendere è il programma culturale per la Capitale del movimento di Grillo, affidato, naturalmente, alla rete. Perché il candidato sindaco grillino Marcello De Vito ha disertato l'incontro del 7 maggio con i rappresentati del settore riuniti dall'Agis. Come si può leggere su Internet, infatti, in caso di vittoria del candidato pentastellato “il Nuovo Cinema Palazzo diventerà la sede della Casa dei Cantautori” (intitolata a Fabrizio de Andrè) "per omaggiare e ricordare i grandissimi artisti di questo straordinario genere che rivoluzionò il mondo della musica italiana (con la direzione onoraria di Gino Paoli e Paolo Conte)”, mentre “il Teatro Valle si voterà al teatro classico e commedia dell’arte, con la direzione onoraria di Dario Fo e Franca Rame”. Inoltre “agli occupanti del Valle verrà messa a disposizione la struttura del teatro Tor Bella Monaca con la supervisione onoraria di Liliana Cavani e Ottavia Piccolo. In alternativa si potrà ipotizzare una gestione sperimentale ufficializzata del Valle stesso a fronte del progetto' Cultura bene comune' sotto l’egida del Teatro di Roma”.
CINEMA PALAZZO: "PROPOSTA COMICAMENTE SURREALE" - Non l'hanno presa bene gli occupanti del Cinema Palazzo di San Lorenzo, che così hanno commentato in un comunicato apparso sul loro sito: "Troviamo comicamente surreale il fatto che una realtà inesistente sui territori e viva solo su un blog si permetta anche solo di fare ipotesi di sviluppo per realtà che invece vivono di partecipazione reale, di scambio con i cittadini, di interazione tra artisti e territori. Troviamo risibile anche solo la definizione: progetto 'Cultura bene comune' sotto l’egida del Teatro di Roma, Possiamo però constatare come anche il M5S abbia travisato e strumentalizzato il concetto di 'beni comuni'". Gli attivisti del Cinema Palazzo si chiedono poi se tutti i "direttori onorari" indicati nel loro programma dai grillini siano al corrente dei progetti in cui sono stati coinvolti: "Noi abbiamo incontrato e discusso con tutte queste persone lungo due anni di occupazione, e non crediamo che si presteranno mai a progetti che snaturerebbero la natura delle nostre esperienze, e che di fatto vorrebbe dire lo sgombero del Cinema Palazzo e del Teatro Valle".
"SOLO PROGETTI ALTISONANTI E NIENTE PARTECIPAZIONE" - "Un'idea di cultura peggio di quella di Veltroni - chiosano ancora da Piazza dei Sanniti a San Lorenzo, casa del Cinema Palazzo - nessuno spazio per la partecipazione e i territori, solo progetti dai nomi altisonanti come nel peggior dirigismo che la nostra città ha conosciuto. Questo è il nuovo? Noi crediamo che quello che spazi come il nostro hanno costruito in questi anni a Roma sia un patrimonio oramai imprescindibile per la nostra città".
M5S: "CULTURA COME RICETTACOLO DI CLIENTELE" - Un'idea della cultura a Roma all'insegna del risparmio e dell'economia, quella dei grillini. Che parlano di fondi corposi e "manovrati ad arte" nonostante gli spaventosi buchi di bilancio. "Motivo per cui si è creato un vero e proprio ricettacolo di gigantesche clientele e assistenzialismi del quale tutti hanno beneficiato e attinto a piene mani facendo letteralmente collassare il sistema". Così anche in campo culturale è tempo di razionalizzazione e tagli, ad esempio per l'Estate Romana (già nei fatti cancellata dall'amministrazione Alemanno).
"CHIUDIAMO IL FESTIVAL DEL CINEMA E STOP FONDI ALL'ESTATE ROMANA" - Annunciano infatti che per due anni, in caso di vittoria a cinque stelle, non sarà prevista "alcuna sovvenzione ma solamente patrocini, permessi, autorizzazioni e supporti logistici gratuiti per le iniziative più interessanti e significative", mentre il Festival del Cinema verrà semplicemente cancellato. Nelle intenzione di M5S, la partecipata Zètema, che si occupa dei "servizi per la cultura e il turismo", sarà ridimensionata e integrata nella Sopraintendenza Capitolina. Qui la "direzione onoraria" andrebbe a Stefano Rodotà e Renzo Piano. Il "sistema Zètema", può essere criticato da molti punti di vista, a cominciare dal peso della politica in scelte e amministrazione, ma dal programma 5 stelle non è chiaro che fine faranno i lavoratori, stabili e a progetto, e chi si occuperà esattamente delle molteplici funzioni che svolge l'azienda municipalizzata in questione.
BIBLIOTECHE DI ROMA - Sotto la lente dei grillini anche Biblioteche di Roma, ente che sarebbe riassorbito dall'assessorato alla cultura con relativi dipendenti, mentre le biblioteche sarebbero date in gestione ad anziani sotto forma di volontariato tramite un accordo con Auser e Anteas, mentre almeno la metà delle biblioteche dovrebbero essere affidate a "circoli di lettura" e associazioni, certificate da una speciale commissione guidata da Roberto Saviano e Dacia Maraini. Perché andrebbero sottratte ai territori competenze e personale specializzato con anni di attività e costruzione di relazioni sociali non è dato saperlo, né è chiaro che fine farebbero gli impiegati nelle biblioteche "riassorbiti".