All’Ippodromo delle Capannelle quest’estate suoneranno nomi prelibati come Mark Lanegan, Devendra Banhart, Stereophonics, The Vaccines o Il Cile. La notizia è che questi signori artisti sono solo le seconde punte chiamate a fare da apertura ad una compagine di centravanti che porta Rock in Roma sempre più in alto nelle graduatorie dei festival estivi internazionali. Questo per dare un’idea della dimensione senza precedenti raggiunta dalla manifestazione, capace di offrire tra giugno e luglio il meglio dei “big events” live disponibili sulla piazza. La totalità dei quali era nota ormai da mesi, a cominciare dalla testa di serie dichiarata Bruce Springsteen (insieme alla E-Street band l’11 giugno), per la cui esibizione saranno allestiti un palco e un servizio di mobilità speciali, e arrivando fino agli abituè tricolore Max Gazzè e Daniele Silvestri (5 e 25 luglio).
In mezzo c’è di tutto, nel senso che ogni pubblico e zoccolo duro del rock sarà accontentato e che anche i profani possono scegliere una data a caso e poi sbandierare il canonico “Io c’ero”. Riepilogando: i fanatici del metal possono bearsi della presenza di Deep Purple (22 luglio), Korn (25 giugno) e Rammstein (9 luglio); le schiere di appassionati di brit-rock si saranno già aggiudicati il tagliando per Blur (29 luglio, ultimo concerto della lista) o Arctic Monkeys (10 luglio); chi insegue le stelle del passato ha l’imbarazzo della scelta tra Neil Young (26 luglio), Iggy & the Stooges (il 4) e Mark Knopfler (il 13); e poi, alcune “leggende di mezzo”, dal nuovo progetto di Thom Yorke dei Radiohead, Atom for Peace (16 luglio) a Sigur Ros (28), da Smashing Pumpkins (14) a Green Day (i primi della fila, 5 giugno).
Sotto varie ed eventuali, troviamo gente come The Killers (11 giugno), Toto (21), Ska-P (18 giugno) e i redivivi My Bloody Valentine, data da intenditori nella “special preview” fissata all’Orion Club il 29 maggio. Non senza orgoglio, i direttori artistici di Rock in Roma, Maximiliano Bucci e Sergio Giuliani, hanno ricordato l’eccezionalità di questa edizione e il successo della precedente, la moltiplicazione dei palchi per i concerti, l’afflusso in ascesa di pubblico anche dall’estero, e, infine, la nota più importante (criticità più volte sottolineata dai frequentatori della manifestazione): quella di un reale miglioramento delle possibilità di raggiungere Capannelle senza automobile, con l’obiettivo di azzerare le quattro ruote entro il 2020.
Tra le opzioni: biglietti ridotti per i collegamenti Trenitalia, bus-navette diretta a centro-città, un impulso al carpooling, low cost parking con Ciampino, provvisto di servizio navetta, più un app ad hoc per favorire la mobilità. Altre due news di sfondo sociale completano il quadro: la consegna di una chitarra Gibson autografata dai big come premio per una personalità che abbia fatto del bene alla città di Roma con le sue attività e la collaborazione con un’associazione che promuove idee e progetti innovativi per combattere la violenza sulle donne. E, sempre in chiave propositiva, un concorso riservato alle giovani band. Insomma Rock in Roma prende il largo e ambisce a diventare il punto di riferimento della musica estiva italiana, con un occhio alle più collaudate e affermate manifestazioni internazionali.