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Marcia antiabortista, Marino: "No alle strumentalizzazioni"§E sfila il corteo in ricordo di Giorgiana Masi

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Si ripete per il terzo anno, nella Capitale, il "rito" della marcia nazionale dei Pro Life, che percorre la città tra bandiere e striscioni per dire che l'aborto è un omicidio e che è la relativa legge 194, semmai, a dover essere abortita. Un corteo che vuole denunciare i frequenti “attacchi alla vita umana innocente”, scagliarsi anche contro la pillola del giorno dopo, e che lo scorso anno vide la partecipazione del movimento di estrema destra Forza Nuova, nonché del Movimento politico cattolico di Militia Christi. La marcia degli antiabortisti, che riunisce il "popolo delle parrocchie" e il cattolicesimo più tradizionalista, è partita alle 9 dal Colosseo, benedetta e accompagnata dal sindaco Alemanno.

GLI ORGANIZZATORI: "SIAMO IN 30MILA" - "Siamo 30mila", dicono gli organizzatori della marcia Pro Life, partita alle 9 dal Colosseo con il sindaco Alemanno in prima fila, in testa al corteo dietro lo striscione. ''E' un segnale di grande sensibilità questa manifestazione - ha detto il primo cittadino - perché al Colosseo si manifesta contro la pena di morte e quindi non si può non dire 'no' alla strage degli innocenti. Sarebbe giusto attuare la legge 194 nella parte in cui si propone di aiutare le donne a non abortire per dare una mano a chi è in difficolta'''. Ha avuto il tempo anche per un commento sulla tutela delle coppie omosessuali, il sindaco Alemanno: ''Bisogna difendere la libertà di tutti - ha detto - ma la famiglia, così come sancita dalla Costituzione, è un'altra cosa''. Tra i partecipanti alla Marcia il cardinale Burke e numerosi parlamentari, tra cui Maurizio Sacconi, Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri e Carlo Giovanardi. Presenti anche movimenti integralisti come Militia Christi e partiti di estrema destra come Forza Nuova.
IL PAPA - "Mantenere viva l'attenzione sul tema cosi' importante del rispetto della vita umana sin dal momento del suo concepimento''. Lo ha chiesto il Papa salutando nel Regina Coeli la Marcia nazionale per la Vita e contro l'aborto. Jorge Mario Bergoglio ha inoltre esortato a ''garantire protezione giuridica all'embrione, tutelando ogni essere umano sin dal primo istante della sua esistenza''.

 NO DELLA QUESTURA AL CORTEO CONTRO IL FEMMINICIDIO - Contemporaneamente, a Campo de' Fiori va in scena una sorta di "contro-marcia" che, al contrario, è stata vietata dalla questura. Si tratta della manifestazione "Nessuna marcia sui nostri corpi", indetta da collettivi di donne, realtà sociali e politiche, singole cittadine. E mentre veglia sulla Marcia per la vita, la questura ha appunto detto no al corteo contro il femminicidio, organizzato in contestazione alla “Marcia per la vita” e per ricordare Giorgiana Masi, la studentessa uccisa durante una manifestazione nel 1977. "Dopo 2 giorni di trattativa con la Questura di Roma - avevano fatto sapere i promotori dell'iniziativa -  abbiamo avuto il divieto di manifestare in qualsiasi luogo adiacente al percorso della marcia". Il motivo ufficiale è "motivi di ordine pubblico". Ma "Giorgiana Masi - hanno detto i comitati - come centinaia di persone il 12 maggio del 1977 erano in strada sfidando, anche quella volta, il divieto di manifestare". Per questo hanno fatto sapere che "Oggi come ieri saremo nelle strade del centro di Roma, partendo da Piazza Campo de Fiori fino ad arrivare a Ponte Garibaldi. Con o senza autorizzazioni noi costruiremo la nostra giornata. La nostre vite sono autodeterminate e la nostra rabbia non si placa".

PECIOLA (SEL), "DIRITTI DONNE INSULTATI DA ORGANIZZAZIONI ESTREMA DESTRA" -  “In questa giornata la Marcia per la vita, a cui hanno aderito organizzazioni di estrema destra, costituisce una vera provocazione". E' nettissima la posizione di Gianluca Peciola, candidato di Sinistra Ecologia e Libertà all’elezione dell’Assemblea Capitolina di Roma Capitale, che sta partecipando al corteo per ricordare Giorgiana Masi. Per lui, nel giorno in cui si ricorda l'uccisione, durante una manifestazione, di Giorgiana Masi, "I diritti conquistati dal movimento delle donne vengono insultati dalla Roma dell'integralismo e del neofascismo che sfila militarizzata nel centro della città”.

MARINO: "UNA STRUMENTALIZZAZIONE A FINI ELETTORALI" - "Non sono alla marcia per la vita perché non voglio strumentalizzare politicamente un'iniziativa giusta. Io sono per la difesa della vita in ogni suo stadio, ma non si può prendere parte alla marcia solo perché le elezioni comunali sono vicine". Così il candidato sindaco del centrosinistra Ignazio Marino ha giustificato la sua assenza dlla marcia Pro Life. "L'impegno per la difesa della vita deve essere quotidiano - ha aggiunto - e lontano dai riflettori mediatici. Sinceramente sono dispiaciuto dal comportamento di alcuni candidati che hanno annunciato la loro presenza in prima fila alla manifestazione solo per avere un ritorno mediatico. La vita - conclude Marino - si difende con i fatti e il mio programma elettorale parte proprio da questo punto irrinunciabile e da un lavoro serio per trasformare la nostra città in un luogo dove realmente la priorità siano la persona umana e i suoi inalienabili diritti". Passano poche ore e Ignazio Marino si corregge, tornando in parte sui suoi passi: “Ho visto le immagini della croce utilizzata come strumento di divisione. Io, come medico e credente ho sempre lavorato per difendere la vita di ogni bambino e di ogni donna. Sono cresciuto all’Università Cattolica, in anni in cui le donne arrivavano in ospedale sanguinanti e morivano di aborto clandestino. La posizione di uno Stato laico è e deve essere in difesa della vita e della dignità delle donne anche nelle scelte più difficili”.

NIERI: "VA IN SCENA UN MEDIOEVO CULTURALE" - "Con la marcia per la vita Roma diventa teatro di un medioevo culturale davvero stantio messo in scena dalle frange più oltranziste e oscurantiste del centrodestra della Capitale". E' duro l'attacco di Luigi Nieri, capolista di Sinistra Ecologia Libertà alle comunali di Roma, che continua: "Il tutto con il placet del Sindaco Gianni Alemanno, che oggi è in piazza a dispetto delle enormi polemiche che ha suscitato questa marcia". Poi spiega: "Ancora una volta la libertà e i diritti delle donne vengono messi in discussione con argomenti ideologici e offensivi, finalizzati a cancellare principi e libertà fondamentali della persona acquiste dopo lunghe battaglie di civiltà. Un odioso terreno ideologico dal quale provengono proposte retrogade come quella antiabortista o contro i consultori pubblici. Io sono al fianco delle donne che a Campo de' Fiori - conclude - hanno dato vita a una giustissima protesta, con lo slogan 'non sul corpo delle donne".

"CONTRO LE UCCISIONI DELIBERATE E I CORTEI BLASFEMI" - Sul sito della Marcia per la vita si spiegano bene i motivi della manifestazione. Perché non si può rimanere impassibili di fronte agli "attacchi alla vita umana innocente", che "sono sempre più numerosi, e nuovi strumenti di morte minacciano la sopravvivenza stessa del genere umano: Ru486, Ellaone, pillola del giorno dopo ecc.". Secondo i Pro Life, infatti, "Da oltre trent’anni una legge dello Stato (la 194/1978) regolamenta l’uccisione deliberata dell’innocente nel grembo materno e i morti si contano a milioni". Per questo, precisano, "La terza edizione della marcia sarà a Roma, centro della cristianità e del potere politico. Le strade della capitale sono state attraversate, anche recentemente, da numerosi cortei indecorosi e blasfemi; il nostro corteo vuole invece affermare il valore universale del diritto alla vita e il primato del bene comune sul male e sull’egoismo". Una marcia, ricordiamo, nata nella Capitale tre anni fa, sotto la giunta Alemanno. Che la patrocina e vi sfila orgoglioso.

(Ultimo aggiornamento il 12 maggio alle 12.25)


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