Lo striscione di Militia Christi in coda alla marcia antiabortista che da Castel sant'Angelo attraversa via della Conciliazione e sfoga in piazza San Pietro. A pochi metri di distanza, su ponte Garibaldi, c'è invece lo striscione che recita "Nessuna marcia sui nostri corpi, Giorgiana vive", in testa al corteo contro il femminicidio e per ricordare la giovane studentessa uccisa il 12 maggio 1977.
I DUE CORTEI CONTRAPPOSTI - Sono probabilmente questi i fotogrammi più rappresentativi delle due manifestazioni contrapposte di stamattina. Una, autorizzata, "Per la vita". E l'altra, non autorizzata ma ugualmente messa in piedi da comitati, movimenti e associazioni pur dopo l'esito negativo delle trattative con la Questura, in memoria di Giorgiana Masi, la ragazza colpita a morte alla schiena da un proiettile calibro 22 durante una manifestazione dei Radicali. Anche quel giorno di ormai 36 anni fa, per ordine del ministro dell'Interno Francesco Cossiga, vigeva fresco di emanazione il divieto di manifestare. Nonostante le aspre polemiche sulla gestione dell'ordine pubblico e i sospetti sul ruolo della polizia in borghese, il giudice istruttore non potè alla fine procedere all'incriminazione perché "rimasti ignoti i responsabili del reato".
"LUNGOTEVERE GIORGIANA MASI" - E' proprio per rendere vivo il ricordo di questi fatti, che oggi un nutrito corteo ha sfilato sul ponte seguito a pochi passi da due camionette della polizia, mentre altre tre della Guardia di Finanza attendevano gli sviluppi della situazione in una traversa di Lungo Tevere. La manifestazione, partita da Campo dei fiori, tra cori, tamburi, striscioni e fiori depositati sulla targa in memoria della studentessa uccisa, ha bloccato per qualche minuto il flusso di traffico che i vigili hanno poi deviato su viale Trastevere. Sulla targa "Lungo Tevere Raffaello Sanzio" il nome del pittore rinascimentale è stato sostituito, con un pennarello rosso, con quello di Giorgiana Masi.
LE REAZIONI - “Nel giorno del ricordo di Giorgiana Masi, Roma ha lanciato il suo grido di libertà contro l’oscurantismo cattolico - spiega Sandro Medici, candidato sindaco della Repubblica Romana. “In questo senso trovo stupefacente e culturalmente devastante che il senatore Marino definisca giusta una manifestazione di legionari dell’integralismo clericale. Nonostante i divieti il corteo ha raggiunto il luogo dove Giorgiana venne ucciso di maggio, sfilando per le strade del centro”. “E’ stata una dimostrazione – continua Medici – di quella consapevolezza politica che rifiuta ogni forma di discriminazione e rivendica diritti di libertà e di autodeterminazione". "La manifestazione di oggi è un altro dei tanti sintomi che segnalano il grande desiderio di rinnovamento che si sta sviluppando a Roma – conclude - soprattutto grazie alle tante soggettività indipendenti, le uniche che stanno arricchendo una campagna elettorale scadente, ma dai risvolti inquietanti”. “Una manifestazione per ricordare Giorgiana Masi e tutte le donne vittime di violenza. Il 12 maggio del 1977 veniva uccisa Giorgiana Masi. Durante la manifestazione che celebrava la vittoria referendaria sul divorzio alcuni agenti aprirono il fuoco uccidendo Giorgiana, allora 19enne. In questa giornata la Marcia per la vita, a cui hanno aderito organizzazioni di estrema destra, costituisce una vera provocazione. I diritti conquistati dal movimento delle donne vengono insultati dalla Roma dell'integralismo e del neofascismo che sfila militarizzata nel centro della città”, commenta Gianluca Peciola, candidato di Sinistra Ecologia e Libertà all’elezione dell’Assemblea Capitolina di Roma Capitale.
"Il mio impegno in Regione Lazio - dichiara Marta Bonafoni, consigliera regionale della lista Per il Lazio - sarà concentrato tra le altre cose in difesa della piena applicazione della legge 194, per il potenziamento dei consultori, veri e propri presidi territoriali a difesa della salute delle donne, degli uomini, dei bambini, delle famiglie della nostra Regione". ''Oggi il mio pensiero e' andato a Giorgiana Masi, la giovane donna uccisa trentasei anni fa durante una manifestazione in favore della liberta' delle donne. E' passato tanto tempo da allora, ma le ragioni che muovevano ragazze come lei sono ancora attuali. Nella mia vita ho sempre lottato per i diritti delle donne, spesso calpestati e ostacolati. E non mi sorprende, purtroppo, che in questa stessa giornata le strade di Roma siano state attraversate dalle istante vecchie e reazionarie dell'universo della Marcia per la Vita - dice Maria Gemma Azuni, candidata alle elezioni comunali di Roma e presidente del Gruppo Misto-Sinistra, Ecologia Libertà - Alemanno non ha naturalmente negato la sua presenza, facendo l'occhiolino all'estrema destra della negazione dei diritti e del restringimento delle liberta' personali - conclude - Ogni giorno il sindaco ci fornisce una buona ragione per continuare la nostra battaglia. Cacciamo Alemanno dal Campidoglio e diamo spazio ai diritti delle romane e dei romani''.