Ancora il crollo di un solaio di un edificio in costruzione, ancor un incidente sul luogo di lavoro. Questa volta a rimanere coinvolti sono due operai, rimasti gravemente feriti dopo essere precipitati da un'altezza di sei metri. A darne notizia la Fillea Cgil: "L’episodio avvenuto a Ladispoli, rappresenta l’ennesima tragedia annunciata che dovrebbe indurre il governo ad accelerare l’adozione di tutte le misure necessarie a fermare la piaga degli infortuni sul lavoro. Questo non può essere una fatalità o uno scherzo del destino. In pochi giorni, la provincia di Roma ha subito un’impennata degli incidenti in edilizia, dall’operaio caduto da circa tre metri di altezza mentre stava lavorando su una gru in via Poggio Catino a Roma, al lavoratore rumeno morto alla vigilia del Primo Maggio".
“Il nuovo governo nazionale e regionale - dichiara Mario Guerci, Segretario generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio - comprendano che il lavoro, il buon lavoro, è lo strumento primo per uscire da questa crisi drammatica che divora vite, coscienze e umanità. È necessario rilanciare i controlli e dare piena applicazione alle norme vigenti perché queste sono morti e infortuni che - spiega il Segretario generale Mario Guerci - si possono e si debbono evitare e la Fillea Cgil di Roma e Lazio non si stancherà mai di ripetere che le responsabilità sono in capo a tutti: Ai committenti che in questa crisi per comprimere i costi ricercano aziende senza cultura imprenditoriale che sottomettono al profitto l’incolumità dei propri lavoratori. Ai direttori dei lavori e progettisti i quali limitano spesso la propria attività nell’espletamento delle mere pratiche burocratiche rinunciando ai controlli e alle loro dirette responsabilità. Agli organismi di controllo, vigili urbani, Asl Ispettorato del Lavoro, i quali a causa dei continui tagli al loro personale e quindi alla loro efficienza non sono più in grado di controllare e prevenire quello che succede sul territorio di loro competenza dove le illegalità presenti nel mondo del lavoro sono diventati la norma e non più un eccezione”.