Per mancanza di fondi, per i tagli indiscriminati attuati negli anni, l’Iccu (l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche italianee per le Informazionibibliografiche) rischia la chiusura, lo denunciano i lavoratori in un appello diffuso nei giorni scorsi e ieri riuniti in assemblea.
IL CATALOGO ONLINE - "Taglio dopo taglio - spiega la Fp Cgil - il Catalogo unico non ha più i finanziamenti necessari per assolvere al suo compito di censire il nostro patrimonio librario. Inoltre il servizio del Catalogo nazionale online delle Biblioteche italiane (un vero gioiello sul web) rischia di scomparire". Si tratta di un servizio, a cui aderiscono 5 mila biblioteche, due milioni e mezzo di visitatori (studiosi e semplici lettori) possono individuare via web, in quale città e in quale biblioteca è custodito un libro o un documento.
I LAVORATORI - Tagli anche al personale con il blocco del turnover, che non permette la sostituzione dei lavoratori in pensione, "di conseguenza un patrimonio di saperi e di esperienze non può essere trasmesso alle nuove generazioni".
LE RICHIESTE - La Fp Cgil di Roma e Lazio è al fianco dei lavoratori dell’Iccu e insieme a loro rivendica il diritto allo studio, alla ricerca e alla crescita culturale. "Chiediamo risorse affinché un patrimonio di tale valore non venga disperso e cancellato, ma incrementato sostenuto e valorizzato".