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Scuola, test psichici alle maestre?§L'esperta: "Requisito obbligatorio"

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Una visita psicologica obbligatoria. È l’ipotesi che ritorna in campo dopo le violenza subìte da alcuni bambini in una scuola di Portonaccio, e l’arresto di due maestre, e che torna ad essere chiesta per gli aspiranti insegnanti, a partire da quelli della scuola dell'infanzia. A rilanciare la proposta è la psicologa dell’età evolutiva Anna Oliveiro Ferraris, docente de La Sapienza di Roma.

TEST PSICOLOGICI OBBLIGATORI - "Un esame - afferma l’esperta - dovrebbe essere effettuata obbligatoriamente su chi aspira ad insegnare e che dunque avrà a che fare con dei bambini, che sono un 'materiale malleabile' pronto a risentire di eventuali comportamenti inappropriati da parte degli adulti punto di riferimento”. La professoressa pensa ad un esame psicologico di idoneità. Test da ripetere più volte durante la carriera professionale.

REQUISITO ESSENZIALE PER IL CONCORSO - Ma la vera rivoluzione sarebbe, per la psicologa, quella di trasformare il superamento della visita come “un requisito essenziale da effettuare al momento del concorso pubblico”. Perché le pressioni psicologiche sui bambini, accaduti nella scuola romana del Tiburtino, “sicuramente avranno conseguenze pesanti sui bimbi oggetto dei maltrattamenti”. Il motivo è semplice: “La maestra  - spiega la docente - è infatti vista come un sostituto della mamma: subire violenze da tale figura crea una profonda insicurezza”.

"LA VITTIMA DESIGNATA" - I rischi? Due possibili reazioni: “Il piccolo potrà innescare un comportamento imitativo, e dunque replicare le violenze subite sui coetanei, oppure potrà chiudersi in se stesso accettando in qualche modo il ruolo di vittima, colpevolizzandosi per l'accaduto”. L’ipotesi peggiore è che si resti nella “condizione di vittima designata fino all’età adulta”. Per evitarlo l’unica strada è un intervento immediato: “Si tratta di soggetti in una fase evolutiva, che possono dunque recuperare il danno subito, ma importante è intervenire subito”.

"I CAMPANELLI D'ALLARME" - Ovviamente non bisogna sottovalutare i 'campanelli d'allarme', che potrebbero essere un segnale di situazioni di disagio: dalle reazioni psicosomatiche ai tic nervosi, dai disturbi del sonno agli atteggiamenti ossessivi. Il problema, conclude la Oliveiro Ferraris “è che tali 'campanelli' non sono sempre notati, possono variare da bambino a bambino e risultare difficili da decifrare”. 


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