Un'area di 10mila mq con tanto di parcheggi seminterrati. Il nuovo mercato dell'Alberone, che sarà realizzato nell'ex area Stefer di via Appia Nuova, rischia di diventare un centro commerciale privato. A lanciare l'allarme è il presidente dell'attuale VII municipio Susi Fantino, che in una nota contesta duramente il progetto approvato in conferenza di servizio del nuovo mercato Appio I, che la giunta capitolina, come annunciato da Alemanno solo pochi giorni fa di fronte agli operatori dell'attuale mercato rionale Alberone, potrebbe approvare già nei prossimi giorni.
FANTINO - “Alemanno ha tradito gli operatori e i cittadini”. Secondo il presidente Fantino, nella stesura finale sarebbe stata stravolta la natura di opera pubblica. “Il progetto del centro polifunzionale Appio I, che da un decennio tiene in sospeso le sorti di uno dei mercati storici del territorio, nell’area dell’ex officina Stefer – spiega Fantino - è stato pilotato al suo epilogo più doloroso. Le scelte progettuali previste nella convenzione e nell’accordo di programma, che privilegiavano l’aspetto pubblico dell’opera, sono divenute, in un gioco di varianti, l’asservimento ai desideri imprenditoriali, a favore della grande distribuzione ed a discapito di tutti gli operatori che insieme ai cittadini del quartiere, sono di fatto “il mercato rionale Appio”.
Nella delibera che la giunta dovrebbe approvare a breve, infatti, non sarebbero state prese minimamente in considerazioni le indicazioni del municipio e degli operatori “se non per alcuni aspetti marginali e solo al fine di pubblicizzare ipocritamente il progetto come un successo per operatori e cittadini”. Il rischio paventato dal municipio, è che il mercato, poco fruibile, possa nel breve tempo trasformarsi in qualcos'altro. Magari uno di quei centri commerciali, che il sindaco disdegna a parole, per poi avallare nei fatti.
“Il progetto approvato – conclude Fantino - è già pensato per eliminare la memoria dell’officina Stefer e lasciare morire il mercato in spazi assolutamente inadeguati, sia per gli operatori che per gli utenti, in modo da ottenere un unico grande centro commerciale privato. Questa è esattamente la risposta opposta ai bisogni degli operatori, dei cittadini e del Municipio”.