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Olevano Romano, ubriaco accoltella§cognato: arrestato 27enne

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I carabinieri hanno arrestato un cittadino romeno di 27 anni, che in preda ai fumi dell’alcool, si è reso responsabile di lesioni aggravate permanenti, ai danni del cognato, connazionale e convivente. La notizia si è avuta nel corso della notte, all’arrivo di un cittadino romeno, C.C. di 37 anni, presso l’ospedale di Palestrina con delle evidenti ferite da taglio sul viso, al collo ed ad un braccio provocate da un coltello. Il fatto è stato immediatamente classificato, dagli investigatori, come una conseguenza di una lite legata all’alterazione psicofisica dovuta all’alcool.

LE INDAGINI - Da una ispezione nel domicilio dell’accoltellato si è subito capito che nell’appartamento vivevano altre persone e che corrispondeva al luogo ove si era svolta la lite anche a seguito del rinvenimento di evidenti tracce ematiche e di un coltello da cucina insanguinato. La dettagliata denuncia della vittima ha poi chiarito la vicenda, consumatasi in piena notte, nell’appartamento di Contrada Le Scrime, dove si erano riuniti alcuni connazionali che per l’occasione avevano consumato qualche superalcolico di troppo. Da qui un violento alterco, sorto per futili motivi, tra la vittima ed il cognato convivente, A.V.A., un romeno di 27, tra l’altro sottoposto da qualche mese agli arresti domiciliari in quell’abitazione per reati contro il patrimonio. Ben presto dalle parole si è passati alle vie di fatto e, nella lite che ne scaturiva, il più giovane, armatosi di un coltello raccolto in cucina, sotto gli occhi attoniti della giovane sorella, ha attinto ripetutamente al volto, al collo e ad un braccio il congiunto il quale riusciva a difendersi, strappando dalle mano dell’aggressore l’arma per evitare peggiori conseguenze, allontanandosi all’esterno dell’appartamento dove rovinava in terra in un pozza di sangue. Trasportato all’ospedale di Palestrina, il ferito veniva suturato, ottenendo una prognosi di dieci giorni. Nel frattempo i carabinieri avevano già fermato l’aggressore, trasferito presso il carcere di Rebibbia.


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