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All'Orologio arriva "Inventaria"§Quando il teatro reagisce alla crisi

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Quattordici serate di spettacoli, con prime nazionali e testi di drammaturgia contemporanea messi in scena da un gruppo assortito di giovani compagnie italiane. L’appuntamento è al Teatro dell’Orologio di Roma da stasera al 2 giugno con il festival “Inventaria”, organizzato dalla compagnia teatrale DoveComeQuando. Per la sua terza edizione la manifestazione presenta un programma di ventuno eventi, divisi nelle sezioni spettacoli, corti teatrali e monologhi/performance. “Come per ogni edizione - spiega il direttore artistico del festival Pietro Dattola di DoveComeQuando - ci proponiamo di dare una vetrina alle compagnie emergenti. L’iniziativa si regge per propria scelta senza finanziamenti pubblici, ma solo sulle forze nostre e delle compagnie partecipanti e grazie alla collaborazione dei nostri partner che offrono gratuitamente spazi prove, sessioni di shooting e buoni libro”.

LE SEZIONI - Sul palco si esibiranno diciotto compagnie, quindici delle quali sono in concorso per il premio finale che verrà assegnato il 2 giugno da un’autorevole giuria composta, tra gli altri, dagli attori Alberto Di Stasio (Boris) e Pietro De Silva (La vita è bella, Non ti muovere). Quest’anno il festival si amplia inaugurando la sezione “fuori concorso” che avrà come protagonisti ospiti di rilievo come Jacob Olesen, Alessandro Bergallo, Francesca Viscardi e Flavio Marigliani, vincitore della prima edizione. Tra i momenti clou la presentazione di Italia Libre di Paola Zaffaina, testo vincitore del Premio nazionale di drammaturgia “DCQ - Giuliano Gennaio”, e l’esposizione delle fotografie dei finalisti del concorso “Scene da una fotografia”.

UN FESTIVAL TEATRALE SOSTENIBILE - In tempi di magra “Inventaria” si pone così come un festival teatrale sostenibile, capace di rispondere alla crisi con le idee e, soprattutto, mettendo in circuito tante piccole ma dinamiche realtà che isolate avrebbero difficoltà ad emergere. “Qualcosa mi pare che stia cambiando - continua Dattola -. Diversi teatri off hanno cambiato direzione artistica, permettendo così l’apertura di certi spazi prima inaccessibili come l’Orologio e il Tordinona, mentre festival e rassegne vengono organizzati in varie parti della città. In linea generale, credo che sarebbe utile la concessione in uso o in gestione di spazi agli artisti, anche emergenti. Sapere di poter contare su un luogo in cui provare e sperimentare liberamente, anche in condivisione con altri, può fare davvero la differenza per gli artisti non ancora affermati. Del resto, se per i finanziamenti bisogna trovare la copertura, gli spazi in disuso esistono già. E non parlo di spazi importanti come quelli del bando dell’assessore Gasperini. Sono convinto che una sala prove minimamente attrezzata possa dare più sicurezze rispetto a quelle garantite da un finanziamento, che quando c’è viene sempre erogato con mille ritardi”.

Info su http://www.dovecomequando.net/


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