I morti della crisi. Otto suicidi dall'inizio dell'anno, quattro nell'ultimo mese. L'ultimo quello di un ristoratore reatino. Tre quelli tentati: una donna che si taglia le vene a Montecitorio, un uomo che si dà fuoco e un altro che minaccia di farlo. Mentre un imprenditore si arrampica sulla cupola di San Pietro. Gesti estremi. E il colpevole è sempre lo stesso: il lavoro. O meglio, la mancanza di lavoro. Male di cui soffrono in molti. “La nostra regione e la nostra città vivono una situazione economica complicata”, spiega Claudio Di Berardino, segretario della Cgil Roma e Lazio, intervenuto stamattina a un convegno della Cassa depositi e prestiti.
IL GESTO ESTREMO - In 5 mesi, solo nel Lazio, sono 8 le persone che hanno deciso di farla finita. C'è chi ha scelto un volo da un cavalcavia, chi ha preso la pistola e l'ha puntata contro di sé, chi si è gettato in un lago e chi si impicca sull'albero dietro casa. Ieri, il ristoratore che ha appiccato il fuoco all'interno della sua auto.Due giorni fa era stata una donna a provarci, perché truffata nella vendita della sua casa. Soldi che dall'avvocato-acquirente non sono più arrivati. Un 53enne romano invece non ha retto alla perdita del posto e ieri ha provato a uccidersi, dandosi fuoco. Lo ha salvato un autista dell'Atac che lo ha visto cospargersi di benzina.
LA PROTESTA PLATEALE - Marcello Finizio invece ha scelto di resistere e ha protato la sua protesta da Trieste fino in Vaticano. Ed è la terza volta dal luglio dello scorso anno. Il motivo? Zero risorse per far ripartire il suo locale sul lungomare dopo l'incendio che lo ha devastato. Sul Cupolone ha srotolato uno striscione: “Stop al massacro”. Il colpevole? L'euro. Ma soprattutto le politiche di austerità imposte dalla Bce.
LO SFRATTO - Non solo chi ha perso il lavoro. Ma anche chi rischia di perdere la casa. Domani dalle 9, è previsto lo sfratto di Marcello Daggiante, invalido al 75%, che dopo la notizia ha minacciato il suicidio. Immediato un appello in suo sotegno dall'usb che si è rivolta al governatore Zingaretti e al prefetto Pecoraro. Per questo domani ci sarà un presidio in suo sostegno. Ma non basta. Perché l'emergenza abitativa uccide, come la disoccupazione.
CODICI - Una situazione che convince l'associazione Codici a lanciare la campagna Sos debiti, una petizione popolare per la revisione del sitema riscossione tributi. Mentre Di Berardino è convinto che la strada maestra sia una: “Ripartire dal lavoro”. “L'attuale modello di sviluppo – aggiunge il segretario romano della Cgil –, fondato su edilizia e terziario non risponde più alla domanda di occupazione, per questo bisogna puntare su un modello che si basi su crescita e innovazione. Ma abbiamo bisogno di investimenti”.
CGIL - La cronica mancanza di risorse è decisiva. Un ruolo centrale poteva essere svolto dalla Cassa depositi e prestiti, “ma sembra – continua Di Berardino – che non abbia sostenuto adeguatamente gli enti locali per contribuire allo sviluppo”. L'intervento della Cdp, dopo aver perso 9 punti di Pil (160 miliardi di euro) è inevitabile anche per Agostino Megale, segretario generale Fisac Cgil. Ma l'azione, dicono i sindacalisti, dovrà essere coordinata con il ministero dello Sviluppo. Senza più aspettare. Perché la mancanza di lavoro uccide.