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Acea, "depuratori senza autorizzazione"§L'impasse della Regione costa 2 mln al mese

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L'impasse in cui si trova la Regione dopo lo scandalo dei fondi Pdl e le dimissioni della Polverini costa 2 milioni di euro al mese secondo una denuncia del consigliere capitolino Pd Massimiliano Valeriani, almeno per quanto riguarda la questione Acea Ato2. "E’ diventata insostenibile la situazione gestionale relativa a molti depuratori del sistema idrico gestiti da Acea Ato 2 - spiega Valeriani - Sono infatti diverse decine gli impianti di depurazione per i quali non vengono più rilasciate le autorizzazioni allo scarico delle acque nere depurate nei fossi". Il problema è che "la Provincia senza la cartografia aggiornata del percorso dei fossi stessi non può rilasciare le autorizzazioni". Il compito spetta alla Regione Lazio.

IL RIMEDIO COSTOSO - Valeriani prosegue facendo presente che nell'attuale situazione molti depuratori sono diventati oggetto di sequestri e di divieto di scarico e Acea Ato2 non potendo interrompere l’opera di depurazione ha dovuto provvedere allo smaltimento dei liquami tramite un costoso sistema di trasporto su strada presso altri depuratori della società già autorizzati. Un rimedio che, appunto, grava attualmente sulle casse di Acea e dopo sulle tariffe dei cittadini per circa 2 mln euro mese.

L'ATTACCO A ALEMANNO E POLVERINI - "Il problema - aggiunge il consigliere - è stato più volte segnalato ai vertici di Acea e alla Regione Lazio, ente deputato alla redazione della cartografia dei fossi, ma dal 2009 ancora nessuna cartografia aggiornata è stata prodotta". E attacca il sindaco Alemanno e la “dimissionaria” Polverini "invece di preoccuparsi di scenari e di election day si dovrebbero preoccupare di questo assurdo sperpero".


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