Festa della parola: difficile immaginare di celebrare allegramente un vocabolo, qualunque esso sia, visto il trattamento riservato oggi alla lingua italiana, che passa sempre attraverso il tritacarne dei media come del suo abuso quotidiano. Eppure, isolare un vocabolo-chiave e costruirci intorno una serie di eventi culturali è pratica astuta per tentare di esplorare l'universo di senso che questo richiama, e ragionarci sopra attraverso un discorso trasversale. La parola «portata in trionfo» nella seconda edizione di «Logos - Festa della Parola» (11-14 ottobre all'ex Snia in via Prenestina 173) è una signora parola, tanto antica quanto attualissima, concreta e solida, che al concetto di esplorazione è strettamente legata: terra. Il viaggio attraverso questa parola così materna e accogliente, generatrice di pensieri e suggestioni, si popola dunque quest'anno di molti protagonisti raccolti attorno ai suoi tanti sensi, come Margherita Hack, Umberto Guidoni, Nicoletta Poidimani, Sandro Portelli, Piero Bevilacqua, Igiaba Sciego, Carla Bagna, Luca Serianni, Enzo Caffarelli, Andrea Micocci, Stefano Liberti ed altri. Rappresentanti a vario titolo di uno sguardo sul mondo e dunque sulla terra che animeranno una kermesse che è insieme una rassegna dell’editoria indipendente, di cinema, di teatro, di musica, di reading, di mostre e istallazioni e, naturalmente di parole.
LA PAROLA E LA TERRA - Terra come teatro di incontri e riflessioni, insomma, per dare ossigeno e respiro alla mente, spaziando dalla scienza e dall'astronomia al colonialismo, dalla resistenza e dal meticciato al surriscaldamento del pianeta fino alle lotte dei braccianti stranieri nei campi italiani. Il «Cinema Corsaro» regala tre anteprime: Gli Intrepidi di Giovanni Cioni, Iolanda, tra bimba e corsara di Tonino De Bernardi e Carmela, salvata dai filibustieri di Giovanni Maderna e Mauro Santini. Mentre per il teatro ci sarà Alessandro Langiu che presenterà Venticinquemila granelli di sabbia. Preziosa anche la partecipazione di una rete di associazioni e realtà che operano sui temi della lotta per la terra, del bracciantato migrante, dell’acquisto solidale, della sovranità alimentare, e che garantiranno la loro qualità di intervento attraverso il ciclo «Riprendiamoci la vita, la terra, la luna e l’abbondanza». Diverse le case editrici indipendenti che hanno aderito all'iniziativa e che testimoniano vivacità e coraggio nel sempre difficile panorama editoriale nostrano, vessilli di uno spirito imprenditoriale ovviamente irrobustito dall'amore per la parola. Tanta carne al fuoco, insomma, e tante intelligenze ed energie chiamate a raccolta. Sorprese in vista, dunque.