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Ausgang, festival itinerante§per una Roma più indie

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Quell’effervescenza che esiste e si rigenera in molte città del mondo, capitali vecchie e nuove della musica, da qualche mese è meno lontana dalla portata del pubblico romano. Merito anche e soprattutto di un marchio che vediamo campeggiare su diverse manifestazioni, prima tra tutte Supersanto’s, il fenomeno sanlorenzino della scorsa estate: il nome è Ausgang, agenzia di produzione di eventi che, forte di importanti esperienze precedenti e capace di riempire un vuoto evidente nell’offerta cittadina, in un solo anno ha cambiato le carte in tavola della nostra scena culturale, dove artisti di qualità indiscussa – spesso di estrazione cosiddetta “indie”, sebbene pronti per il grande salto - si affacciano con una costanza sempre maggiore e in location sempre differenti.

30 EVENTI IN GIRO PER LA CAPITALE - Al centinaio di concerti organizzati nei 12 mesi si aggiunge ora una manifestazione itinerante che è una golosa sintesi di quanto di buono gira nell’aria da qualche tempo: 30 eventi che attraverseranno il cuore della città associando un bel manipolo di musicisti, italiani e non, ai club romani più in voga: dal Lanificio al Muzak, dal Brancaleone al Black Out, passando per il Piper. In sostanza, un viaggio nei ricordi e nel presente pulsante per quanto riguarda le location, accompagnati da gente che merita di essere frequentata nella lunga articolata esperienza live, partita in questa settimana e destinata a concludersi nel mese di maggio, quando un’altra intensa stagione estiva sarà alle porte.

GLI OSPITI - Già salutati i canadesi Japandroids che insieme ai pesaresi Be Forest hanno inaugurato l’iniziativa giovedì, stasera sarà di scena il rapper Coez, che al Brancaleone presenterà il suo nuovo ep “Senza Mani”, mentre il 25 ottobre al Lanificio faranno una delle loro 4 tappe italiane gli Xiu Xiu, band synth rock californiana che da ormai 10 anni è una sicurezza per i nostalgici del post-punk; ancora America il 1° novembre con lo space-rock dei Moon Duo al Muzak, e un’abbuffata di astri nascenti del “made in Italy” due giorni dopo, con Maria Antonietta, Eva Mon Amour, Honeybird & the Birdies, Iori’s Eyes e Il Triangolo, ad alternarsi nel locale di Via di Pietralata. Non hanno bisogno di presentazioni (per chi segue i destini della musica alternativa), i toscani Zen Circus, sul palco del Black Out l’8 novembre, i Giardini di Mirò (il 9) e forse nemmeno lo Stato Sociale, rivelazione dell’anno con l’irriverente album “Turisti della democrazia” (22 del mese, stesso posto). E così via, con altri nomi pronti ad aggiungersi, fino in primavera, quando arriveranno gli islandesi Of monsters and men. Un cartellone di tutto rispetto che è anche, dulcis in fundo, a prezzi decisamente contenuti. Notizia che significa già una mezza vittoria in tasca.


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