Animata assemblea pubblica, ieri sera, nella sala del consiglio del XII Municipio, dove l’Anas ha presentato ai cittadini una parte del progetto per la costruzione di un nuovo tratto autostradale di 51 km, esterno al Grande raccordo anulare, che punta a connettere l’A12 Roma-Civitavecchia con la nuova autostrada per Latina, la diramazione Roma-Sud per Napoli e l’A1 Milano-Napoli all’altezza della ‘bretella’ Fiano-San Cesareo, non lontano dallo svincolo per l’A24/25 Roma-L’Aquila/Pescara.
IL PROGETTO DEL TRATTO EST - Il solo tratto orientale (Tor de’Cenci-A1), che ieri è stato illustrato nei dettagli, misura 35 km, di cui 17 a raso, 9 su viadotti e 9 in galleria, ed ha un costo stimato (al netto degli oneri per eventuali mutui) di 1,6 miliardi di euro, previsti interamente a carico di costruttori privati, che in cambio potranno far pagare un pedaggio per trent’anni. L’autostrada non avrà caselli “perché da qui al 2019 saranno certamente pronte le tecnologie per il telepedaggio automatico per tutti i veicoli” e si discosterà di circa 1 km dal Gra (che nel frattempo in quel tratto sarà dotato di complanari e quindi passerà da 3 a 5 corsie) fino alla Roma-Napoli, per poi addentrarsi invece all’interno nella zona di Montecompatri fino a raggiungere l’A1. Il tracciato interessa i Municipi VIII, X, XI e XII di Roma Capitale, oltre ad alcuni comuni dei Castelli Romani.
IL RADDOPPIO DI FIUMICINO – “Il progetto – ha spiegato il responsabile Anas, Massimo Averardi – nasce dall’esigenza di decongestionare il tratto meridionale ed orientale del Gra (portato a tre corsie per il Giubileo del 2000, ndr), e tiene conto del prossimo raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino, che è la più grande azienda romana, e che è anche la porta principale di accesso per il turismo. Non basta migliorare la recettività dello scalo, se poi appena ne escono i turisti rimangono imbottigliati nel traffico prima ancora di arrivare in città. A differenza del Gra, il nuovo corridoio avrà caratteristiche di autostrada extraurbana, quindi con pochissimi svicoli”.
TOR DE’ CENCI – Cuore di tutta la maxi-opera sarà la zona di Tor de’ Cenci, oggi un’area suburbana tranquilla ed immersa nel verde, anche se non certo immune da problemi, che nel giro di pochi anni rischia invece di trovarsi letteralmente al centro di ben due autostrade, con relativi svincoli e rampe: il collegamento nord-sud Roma-Latina, ed il nuovo tratto autostradale esterno al Gra: “Data la presenza della Riserva naturale statale del Litorale romano – ha iniziato ad illustrare in dettaglio il progettista Mancinetti – la soluzione che ci è parsa migliore è stata quella di addossarci il più possibile alle case”.
LA PROTESTA DEI RESIDENTI – Immediata la protesta di chi in quelle case vive: “Avete usato una planimetria vecchia – è stata l’accusa più ripetuta – Il progetto è del 2004 e allora le nostre case non erano state ancora costruite. Nel vostro filmato di presentazione la zona sembra una landa desolata, ed invece ormai è densamente popolata” Su questa critica hanno concordato tutti i presenti, sia quei comitati che hanno avanzato un loro progetto alternativo, sia i più radicali, “assolutamente contrari a distruggere uno degli ultimi lembi intatti di Agro romano per un’opera che lo stesso ing. Averardi sostiene essere stata pensata per la viabilità nazionale e per il traffico pesante, e che pertanto non porterà alcun vantaggio né ai pendolari e tanto meno a noi residenti. Con un investimento molto minore si potrebbe invece raddoppiare la ferrovia Roma-Santa Palomba-Nettuno, dove si viaggia su autentici carri bestiame”.
CALZETTA (PDL): “PRESTO UNA RISPOSTA POLITICA” – Stranamente assenti i politici regionali e comunali (ma era presente un funzionario del Campidoglio), e scarsamente rappresentati anche i gruppi consiliari municipali: per la maggioranza Pdl erano presenti il presidente del Municipio, Pasquale Calzetta, quello dell’assemblea Marco Cacciotti, ed i consiglieri Massimiliano De Iuliis e Massimo Cimini. Per l’opposizione i consiglieri Vincenzo Vecchio (Misto) e Matilde Spadaro (Sinistra Arcobaleno). Brevissimi gli unici due interventi: il presidente Calzetta ha assicurato che studierà gli atti e che “la questione necessità di una risposta politica, come abbiamo già fatto a luglio per l’altra parte del tracciato, quella verso l’A12, a cui abbiamo dato parere negativo”, annunciando un Consiglio straordinario entro un mese e mezzo, e che nel frattempo continuerà il dialogo con tutti i soggetti interessati: cittadini, aziende e istituzioni.
IL CENTROSINISTRA – A quella data ha rimandato un suo intervento più dettagliato anche la consigliera Spadaro, nota ambientalista, che ha reso noto di aver appena avuto accesso alla documentazione, limitandosi per il momento a constatare che “nuove strade attirano sempre nuovo traffico, come dimostra l’intasamento del Gra a 3 corsie identico a quando era a 2” e a biasimare “la guerra tra poveri che rischia di crearsi a Tor de’Cenci tra chi propone un tracciato più vicino alle case per salvare il parco e chi invece auspica l’esatto contrario pur di non trovarsi un viadotto davanti alla finestra di casa. A volte bisognerebbe avere il coraggio di ammettere che un’opera non è tecnicamente realizzabile in base alle leggi vigenti”.