L'Inno di Mameli ha aperto e chiuso la manifestazione sotto il Colosseo in segno di solidarietà per i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Sul palco allestito sotto il Colosseo si sono susseguiti diversi interventi: dal vicesindaco Sveva Belviso, al presidente dell'assemblea capitolina, Marco Pomarici, a Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa di Fratelli d'Italia, al coordinatore Pdl di Roma, Gianni Sammarco, a diversi esponenti e consiglieri Pdl, al sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Durante la manifestazione c'è stato qualche inconveniente tecnico: due volte è saltato il gruppo elettrogeno facendo spegnere le luci del palco. Durante la manifestazione tra le bandiere tricolore anche una con l'immagine dell'aquila del ventennio fascista.
LA SOPRINTENDENZA - Ma a suscitare le polemiche è stato il palco a ridosso del Colosseo. L'idea non è piaciuta al Soprintendente Mariarosaria Barbera che ha inviato una lettera al Campidoglio, condivisa con il ministro Lorenzo Ornaghi e il segretario generale Antonia Pasqua Recchia in cui si spiega che "la posa in opera della struttura del palco, oggetto di ordinanza del sindaco del 2 aprile (pervenuta in data odierna) e realizzato a ridosso delle arcate del Colosseo e dell'ingresso dei visitatori, non è autorizzata da questa Soprintendenza e risulta in contrasto con gli accordi intercorsi in merito alla sicurezza dell'area esterna all'Anfiteatro, generando una situazione di gravissimo disagio e rischio per il pubblico". L'intervento "non autorizzato", inoltre, "è in contrasto con le esigenze di tutela del monumento". "Non è altresì autorizzata - prosegue la nota di Palazzo Massimo - alcuna proiezione sulla facciata del Colosseo, né lo spegnimento dell'illuminazione interna di sicurezza dell'Anfiteatro e del Foro Romano". Il provvedimento "è stato inviato anche al Prefetto di Roma e al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco".
LA REPLICA DEL SINDACO - Ma Alemanno non fa passi indietro e fa sapere: "Noi faremo comunque la manifestazione perché non c'è nessun palco ma solo una piccola pedana di 30-40 cm e quindi non c'è nessuna copertura del Colosseo ed è fuori dalla fascia di rispetto. Quindi dato che c'era una urgenza e non abbiamo potuto fare tutte le procedure e ci dispiace, noi andiamo avanti e non vogliamo sentire storie". E aggiunge: "Stasera bisogna manifestare al Colosseo spegnendolo per dare solidarietà ai nostri Marò con tutto il rispeto del Mibac che fa il suo mestiere. Per quanto riguarda le proiezioni - ha aggiunto Alemanno - discuteremo ma francamente non riesco a capire come delle proiezioni possano fare del male al Colosseo e non ci vengano a dire dalla soprintendenza che deturpiamo il Colosseo per qualche ora di proiezioni molto semplici".
LA POLEMICA - Esplode la polemica. “Un sindaco che predispone un palco abusivo sotto il monumento più importante del mondo, il Colosseo, è una cosa che non si è mai vista. Alemanno, il peggior sindaco che Roma abbia mai avuto, oggi ha fatto fare l’ennesima figuraccia planetaria alla nostra città e a tutti i romani. Questo gesto inoltre ha danneggiato anche la manifestazione organizzata a favore dei Maro’". Lo dichiara in una nota il segretario del Pd Roma, Marco Miccoli. "E’ gravissimo che Alemanno - dichiara Paolo Masini, consigliere Pd - il sindaco che a parole si erige a paladino della legalità e della sicurezza, non rispetti le norme previste per l’organizzazione di una manifestazione e in particolare per la costruzione di un palco, piccolo o grande che sia, per di più sotto il Colosseo, il monumento più visitato al mondo. Per la Capitale si tratta di un nuovo schiaffo e di un danno di immagine di rilevante entità. Chiediamo scusa anche alla Marina Militare, perché chiaramente questo grave errore danneggerà la manifestazione organizzata a favore dei Maro’".
(Ultima modifica 3 aprile ore 21)