Quattro condanne sono state inflitte con rito abbreviato dal gup Carmine Castaldo nei confronti di altrettante persone accusate di aver promosso e diretto un gruppo il cui fine era l'incitamento alla discriminazione e alla violenza etnica, religiosa e razziale, anche attraverso la diffusione del loro pensiero attraverso il forum italiano di Stormfront. Queste le condanne stabilite dal gup: tre anni di reclusione per Daniele Scarpino, milanese di 24 anni, ritenuto l'ideologo del gruppo; due anni e mezzo ciascuno per Diego Masi, 30 anni, di Ceccano (Frosinone) e Luca Ciampaglia, 23 anni di Atri (Teramo), entrambi moderatori del forum italiano Stormfront; due anni e otto mesi per Mirko Viola, 42 anni di Cantu' (Como). Per tutti il gup ha disposto la concessione degli arresti domiciliari (in precedenza erano in carcere) e la pubblicazione della sentenza sul sito internet del ministero della Giustizia e su quello dell'Interno.
Nel giudizio sono costituiti parte civile i giornalisti Marco Pasqua e Roberto Saviano, il direttore dell'ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei ministri Massimiliano Monnanni, il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, tre giudici di un collegio del tribunale di Palermo, il ministero dell'Interno e la presidenza del Consiglio dei Ministri. Il gup ha disposto anche che le parti civili siano risarcite dagli imputati. Soddisfazione per la decisione del giudice è stata espressa da uno dei legali di parte civile, l'avvocato Daniele Stoppello: "Si tratta di una sentenza importante - ha detto - perché per la prima volta si è giunti ad una condanna per un'ipotesi di associazione per delinquere compiuta e ideata interamente su Internet. Bene quindi il riconoscimento e la conferma dell'impianto accusatorio della Procura".
Agli imputati è contestato dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Luca Tescaroli, di essersi associati, "perché accomunati da una vocazione ideologica di estrema destra nazionalsocialista - si legge nel capo d'imputazione - allo scopo di commettere più delitti di diffusione di idee on line e tramite volantinaggio, fondati sulla superiorità della razza bianca, sull'odio razziale, etnico e di incitamento a commettere atti di discriminazione e di violenza per motivi razziale ed tecnici".
Ciò sarebbe stato realizzato tra il 2011 e il 2012 sul forum italiano di Stormfront, dove, attraverso l'uso di pseudonimi, gli imputati avrebbero diffuso "messaggi, volantini, immagini, video e registrazioni audio, inerenti a tematiche identitarie, al negazionismo dell'olocausto e alle adozioni internazionali, caratterizzati dalla superiorità della razza bianca, dal rancore nei confronti di chi aiuta gli immigrati, dei giornalisti che criticano coloro che plaudono alle SS, degli ebrei, dei negri, dei rom, dei nomadi, degli appartenenti alle forze dell'ordine e alla magistratura - che impediscono di potersi fare giustizia da sé e perseguono colo che commettono reati di matrice discriminatoria, violenta o di incitamento alla stessa per motivi razziali ed etnici - nonché degli esponenti politici di sinistra sensibili alle esigenze degli immigrati e delle persone di altre razze".
L'inchiesta culminò il 16 novembre 2012 con l'arresto dei quattro imputati (risultano ancora detenuti nelle carceri capitoline) e con la denuncia a piede libero ulteriori diciassette persone ritenute affiliate alla medesima associazione. In quell'occasione l'Autorità giudiziaria dispose anche l'oscuramento sito web.