Le liste sono chiuse da ieri. Ora via alla corsa per il Campidoglio, quando manca meno di un mese al voto. Sono 22 i candidati che aspirano a prendere il posto del sindaco uscente Gianni Alemanno sullo scranno più alto di palazzo Senatorio, tra loro nessuna donna. Ma la partita, a guardare i sondaggi, potrebbe essere una sfida a 4. Si dovrebbe giocare tra il primo cittadino, il senatore democratico Ignazio Marino, l’imprenditore Alfio Marchini, e il portavoce dei Cinquestelle Marcello De Vito. La convinzione di molti però è che si deciderà tutto con il ballottaggio dei prossimi 9 e 10 giugno.
RECORD DI LISTE - La consegna delle candidature fa segnare un record: oltre 60 le liste depositate per il Comune e i 15 municipi. Un vero e proprio esercito di aspiranti consiglieri capitolini e municipali. I primi a presentarsi negli uffici elettorali di piazza Marconi sono stati, due giorni fa, i rappresentanti delle civiche. Tra i big solo il M5S e Sel. Ieri invece è toccato al Pd e al centrodestra.
PD - I democratici provano così a chiudere la polemica sul caos liste, con i ricorsi di alcuni esponenti del partito, soprattutto tra i popolari e i renziani, che hanno denunciato esclusioni immotivate e “l’oltranzismo” del segretario romano, il bersaniano Marco Miccoli. Una rivolta che porta alla decapitazione dei vertici della Capitale e alla reggenza del presidente dell’assemblea, Eugenio Patanè. Chiamato a sedare la guerra di correnti e a ricomporre i pezzi di un partito diviso, sull’onda della faida nazionale.
L'APPOGGIO DI FDI AD ALEMANNO - I dem arrivano all’Eur di buon’ora, ma devono registrare il passo indietro di Patrizia Prestipino. L’ex assessora provinciale, che dopo le primarie a sindaco del 7 aprile, lascia la corsa per l’esclusione dei suoi candidati. A guidare il partito, per i 48 posti dell’assemblea capitolina, sarà l’esodata Marta Pirozzi. Gli uscenti sono 8 su 17, tra questi Nanni, Ozzimo, De Luca. Tra i volti nuovi spiccano il coordinatore regionale Francesco D’Ausilio, il portavoce romano Gianluca Santilli e il responsabile delle periferie Marco Tolli. Al fianco di Marino, oltre al Pd e alla civica del senatore (guidata dalla sovraintendente del Parco Appia Antica, Anna Rita Paris), ci saranno Sinistra ecologia e libertà, Centro democratico, Partito socialista italiano e Verdi. Il Pdl invece chiude la pratica al fotofinish. E all’ultimo minuto stringe i patti, quelle alleanze di ferro funzionali per il bis in Campidoglio. Solo ieri infatti Fratelli d’Italia ha sciolto la riserva sull’appoggio ad Alemanno, nonostante alle sue primarie i militanti avessero premiato l’ex ministro Giorgia Meloni. E che hanno alzato la posta dopo l’accordo tra il sindaco e Luciano Ciocchetti, l’ex Udc che guadagna il ruolo di vice in pectore. Anche La Destra sosterrà Alemanno. Che vanta 6 liste schierate con lui.
IL SINDACO - Tutto di corsa, con l’incubo dell’esclusione come alle regionali del 2010 (causa il panino del dirigente Milioni). A guidare i pidiellini c’è il presidente del consiglio comunale Marco Pomarici, seguito dalla vicesindaco Sveva Belviso. “CittadiniXRoma”, la civica del primo cittadino, sarà guidata dal'assessore capitolino alla Famiglia, Gianluigi De Palo. In lista anche Giorgia Frasacco, figlia di un imprenditore suicidatosi per la crisi economica e Antonella Biscardi, figlia del noto conduttore tv. Poi la rivincita di Alemanno: “Avete visto? Sono qui.” Per rispondere a chi credeva che alla fine non sarebbe stato lui l’uomo scelto per il centrodestra.
MARCHINI - Il ruolo dell’incomodo prova a giocarlo Marchini. L’imprenditore, mentre i sondaggi non danno nessuno tra i 4 in netto vantaggio, schiera come capolista Francesca Longo, 42enne che ha gestito e fondato una libreria nel quartiere multietnico Esquilino. Il suo “cuore spezzato”, logo della civica, cerca di spronare i romani alla rivoluzione, “perché gli tsunami (come quelli promessi dal M5S, ndr) lasciano solo macerie”. L’ingegnere trasportista sarà affiancato dall’Udc, che non presenta il suo simbolo, ma schiera uno degli oppositori di Alemanno, Alessandro Onorato (già ex An ed ex Pd). E domani sarà in tv, su Canale5 a “Domenica Live”, per duellare con il sindaco e il candidato del centrosinistra.
M5S - Il MoVimento guidato da Grillo punta sull’avvocato Marcello De Vito, scelto rigorosamente sul web. E che si arrabbia con la lista dei “Grilli parlanti”, che va in appoggio di Alfonso Marra. Troppo simile il nome, facile fare confusione. Così i pentastellati pensano a un ricorso. In questa battaglia risorge anche il partito monarchico, che conia lo slogan “rialziamo le corone”. Spunta anche il Partito del sud, con Franco Diaco che sfoggia orgoglioso il giglio borbonico.
I PIRATI - La palma di più creativi e folkloristici spetta però ai Pirati, che sostengono la candidatura dell’indipendente di sinistra Sandro Medici e ieri si sono presentati all’Eur con un cappello a tre punte, da pirati appunto. In attesa che si esprimano i cittadini, la parola passa ai candidati sindaco. Che hanno 4 settimane per duellare. E mettere un’ipoteca sul Campidoglio.