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Trapianti, Masini rilancia la sua idea§"Il sì alle donazioni sulla carta d'identità"

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Una carta d’identità per dire sì alla donazione degli organi. L’idea è del consigliere comunale Paolo Masini, ma la sua delibera è da due anni chiusa nel cassetto del sindaco. Iniziativa di cui si è parlato oggi al San Camillo-Forlanini, nel corso del convegno “Dono e tecnologia”, e che per il direttore generale dell’ospedale Aldo Morrone è una proposta “geniale”. Per dare risposta alle richieste di trapianti e non lasciare dubbi sulle scelte delle singole persone.

LA CARTA D'IDENTITA' - Ogni anno solo a Roma ci sono centinaia di persone che attendono una donazione. Ma sono ancora pochi quelli che scelgono questa strada con una dichiarazione ufficiale. La soluzione, per Masini, è quella di inserire questa volontà nel documento personale di ogni cittadino. “Sono 250mila – spiega il consigliere democratico in Campidoglio – le nuove carte d’identità rilasciate dal Comune. Se tutti fossero informati, il numero dei donatori crescerebbe”.

UNA SCELTA DI CIVILTA' - In Umbria, in 7 mesi, sono state 3mila le richieste in questo senso. Una decisione che, per Morrone, rappresenterebbe “una grande conquista di civiltà”. Con loro, in questa battaglia, anche Aureliana Russo, madre di Marta, la studentessa uccisa a La Sapienza nel 1997.

IL DRAMMA DI MARTA RUSSO - Al dramma della sua morte – ricorda Aureliana – si è aggiunto il dolore di dover decidere noi in pochi minuti e farlo con medici per nulla comprensivi”. “Marta – continua la madre della studentessa uccisa – ci aveva detto di essere favorevole. Ma queste decisioni vanno prese in momenti più sereni”. Per questo la fondazione intitolata a sua figlia ha deciso di affiancare Masini nella sua battaglia.

LA PROMESSA DI MARINO - E, nel messaggio di saluto, arriva anche la promessa del candidato sindaco di centrosinistra: “Attuerò – dice sicuro Ignazio Marino – senza esitazioni la delibera del consigliere Masini”. “Una misura di civiltà – aggiunge il senatore dimissionario – rimasta vittima di Alemanno. Una rivoluzione semplice per mettere il Comune al servizio dei cittadini, per migliorarne la qualità della vita”.    


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