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Comunali, tutti "pazzi" per gli animali§Scorta per Marino, ma lui la rifiuta

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Prima la visita del portavoce a Cinquestelle, Marcello De Vito, al canile della Muratella. Poi le promesse dei candidati sindaco per una Roma a misura di animali. A chiudere l'aggressione al democratico Ignazio Marino, contestato stamane dagli animalisti. Con Gianni Alemanno, che pubblica su facebook la foto del suo gatto. E così, a tre settimane dal voto per il Campidoglio, la campagna elettorale si infiamma sui diritti di cani, gatti e non solo.

"Si gioca sulla loro pelle, che ora sembrano interessare tutti, non tanto però da perdere cinque minuti a verificarne realmente le condizioni, senza avere alcuna nozione", attacca Valentina Coppola, presidente di Earth.

SCORTA PER MARINO, MA LUI LA RIFIUTA - Oggi però è il tema del giorno. Anche grazie all'associazione che, a Campo de' Fiori, ha accolto Marino con slogan antivivisezione e vernice rossa. La sua colpa? Guardare con favore, da medico, a questa pratica. "No Marino, no vivisezione", gridano gli attivisti scatenando il panico in via dei Giubbonari. Portando la questura ad assegnare una scorta al dimissionario senatore. Protezione subito rifiutata però. Solidarietà da tutta la coalizione: dal governatore Zingaretti al segretario Pd Lazio, Gasbarra, tutti parlano di "aggressione". Incomprensibile per i Verdi.

ALEMANNO E LA FOTO CON IL GATTO - Alemanno invece coglie al volo l'assist degli animalisti. Prima stigmatizza un'aggressione che "non doveva esserci", poi si fa fotografare con il suo gatto e posta lo scatto su facebook. Che per i Verdi denota "un tempismo perfetto" e scatena l'ironia del web. Con un finto "Arfio Mrchini" che giura di essere pronto a liberare il felino.

LO SCIVOLONE DEL SINDACO - Il sindaco uscente promette "di patrocinare e favorire il più possibile ricerche e studi su efficaci metodi alternativi alla sperimentazione animale nel settore farmaceutico". Ma dimentica di aver decretato la morte dell'Ufficio Diritti animali del Comune di Roma fagocitato dal 'Verde pubblico e decoro urbano'". Un atto che, lo scorso anno, era definito una retrocessione di civiltà dalle associazioni.

CONTESTAZIONE ASSURDA, ECCO IL NOSTRO PROGRAMMA” - Il presidente degli ambientalisti, Nando Bonessio, elenca tutte le proposte sul tema. Quattro gli obiettivi del centrosinsitra: abolizione delle botticelle con la ricollocazione del servizio nei parchi, dichiarazione di Roma come territorio indisponibile per i circhi che utilizzano animali, menù vegetariani e vegani nelle mense scolastiche, consulta permanente per i diritti degli animali aperta alla partecipazione di comitati e associazioni animaliste. Una contestazione, continuata anche su facebook, "assurda" per Bonessio. Soprattutto perché sulla "vivisezione il comune e il sindaco non hanno alcuna competenza".

I SOSTENITORI DI MARCHINI - Parole che non bastano a placare gli animi. Benzina sul fuoco la getta Matilde Spadaro. La candidata consigliera con la lista Marchini è convinta che " Marino, che ha praticato e si è pronunciato a favore della vivisezione, non può essere il sindaco giusto per gli animali della nostra città". E ricorda l'attenzione alle associazioni del settore dedicata dall'imprenditore Alfio Marchini. La colpa è ancora di un articolo pubblicato dal senatore sul sito de l'Espresso, che mostra un "passato non cancellabile".

IL CANDIDATO MEDICI - “La tutela dei loro diritti è fondamentale", afferma Sandro Medici, candidato sindaco con la Repubblica romana. Dichiarazione fatta prima della firma degli 8 punti degli Animalisti Italiani. Prima di lui la sottoscrizione era arrivata anche da Stefano Tersigni, il più giovane in corsa per il Campidoglio con Roma Capitale è tua. E arriva la promessa: la resurrezione dell’Ufficio diritti animali. Protagonisti, ma a loro insaputa, della campagna elettorale romana.


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