Avrebbe desiderato funerali intimi. E per questo aveva rifiutato la cerimonia di Stato. Ma a dare l’addio al senatore Giulio Andreotti, morto ieri a 94 anni, erano in molti: c’era la vecchia Democrazia cristiana, molta politica di oggi e una parte della “sua” città. I fiori della Roma giallorossa accanto alla bara. E nelle nella chiesa di San Giovanni dei fiorentini, ieri pomeriggio, in molti non sono voluti mancare per l’ultimo saluto al sette volte presidente del Consiglio e pluriministro.
LA BALENA BIANCA - Detentore dei segreti prima Repubblica, molti uomini di quell’epoca, la sua, erano seduti nelle prime file. Capelli bianchi e volti stanchi, la 'balena bianca' era al gran completo: per quello che ne resta. E che arriva per rendere l'estremo omaggio allo statista Dc, delfino di Alcide De Gasperi. La 'galassia' democristiana si ritrova dopo anni a due passi dalla casa di Andreotti. In attesa delle esequie cominciate alle cinque in punto del pomeriggio. Senza un minuto di ritardo, parola bandita dal vocabolario e dalle abitudini del 'divo' Giulio. Ci sono Arnaldo Forlani, Paolo Cirino Pomicino, Ciriaco De Mita accompagnato da Marco Follini.
PRIMA E SECONDA REPUBBLICA - Con loro, sui primi banchi, siedono i più 'intimi: tra loro trovano posto Pierferdiando Casini e Lorenzo Cesa, l'ex premier Mario Monti e Gianni Letta che già in mattinata aveva incontrato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita alla camera ardente allestita nello storico appartamento del senatore che affaccia su Via Paola. Sospesa la circolazione degli autobus è stata sospesa.
I COLORI DELLA ROMA E I RICORDI DEL PARROCO - Quando il feretro è già davanti all'altare, entrano in chiesa il sindaco Alemanno e il presidente del Senato Pietro Grasso. Per Alemanno "era una figura politica forse più legata alla storia di questa città di altre. Si può condividere o meno ma è un grande". E' in Paradiso ora? "Credo di sì Il parroco di fiducia di Andreotti, don Luigi Veturi, ricorda le messe mattutine e quotidiane del senatore accompagnato dalla moglie Livia. E non mancano i colori giallorossi, quelli della sua squadra di calcio preferita. Ci sono i giovani atleti in tuta della 'magica' e il cuscino dei fiori del club.
FINE DI UNA STAGIONE POLITICA - Mescolati ai romani, trovano posto anche il ministro Maurizio Lupi, nuovo referente di Comunione e Liberazione dopo il tramonto di Roberto Formigoni, anche lui nella basilica. Gianluigi Rotondi si tiene un po' ai margini, non lontano da Giuseppe Giulietti. Franco Carraro e' gia' arrivato, come Nicola Mancino. Tanti i giornalisti che si aggirano sotto le navate: è il funerale di un politico di lunghissimo corso, ma anche la fine di una stagione politica.
L'APPLAUSO E LA CORONA DEL QUIRINALE - C’è monsignor Rino Fisichella, ma nessun vescovo per l’addio al senatore fedelissima del Vaticano, tanto da essere soprannominato “il cardinale” dai quotidiani statunitensi. “Grande Giulio”, è il saluto della folla, seguito da un applauso. Che accompagnerà Andreotti, insieme alla corona del capo dello Stato, fino al cimitero del Verano.