Li accomuna l'intenzione di non votare alle comunali del 26 e 27 maggio. L'astensione, per loro, è una scelta di principio. In molti si definiscono anche comunisti, che pescano il consenso tra persone che hanno tra i 18 e i 35 anni, studenti, lavoratori e precari. La maschera che copre il loro volto indica solo che nessuno li rappresenta. Sono i membri del comitato "Nessun sindaco", che ieri mattina ha assaltato i gazebo elettorali di Pd e Pdl in piazza Bologna.
LA MASCHERA: "SIAMO IRRAPPRESENTABILI" - Nascondono il loro viso dietro una maschera bianca non per "travisare il volto" o "agire da incappucciati", spiegano, ma solo per richiamare la loro "identità irrappresentabile nelle elezioni". Un modo anche per denunciare "l'omologazione" dei candidati sindaco" che "hanno tutti la stessa faccia e rispondono allo stesso disegno politico".
L'OBIETTIVO - Il sindaco Nessuno, gruppo formato da alcune decine di persone, ha uno scopo preciso: quello di dare un'indicazione per il non voto. Nel vocabolario spuntano espressioni come "movimento di classe", "conflitto sociale da portare anche all'interno delle istituzioni statali con suoi rappresentanti". Ma questa battaglia ha senso solo dopo il battesimo "nella società".
NON VIOLENTI - Rifiutano però l'etichetta di "violenti" o di "incappucciati". E promettono: "Diffonderemo un video in cui si mostra l'atteggiamento assolutamente pacifico della nostra azione. Non volevamo aggredire nessuno, solo 'disturbare' i due principali candidati sindaco: Marino e Alemanno. Al gazebo del centrodestra l'hanno presa con più filosofia, mentre quelli di centrosinistra si sono spaventati e agitati".
NON VOTARE E' MEGLIO - Nessuno tra loro si aspetta che i tempi siano maturi per una "rivoluzione". Nell'appello - nel frattempo pubblicato anche su blog di collettivi della sinistra antagonista - sognano solo "un'organizzazione di classe, emanazione di un lavoro nei territori e nelle contraddizioni sociali". Sperano che le loro azioni possano essere d'ispirazioni per altri e che le loro imprese regalino una consapevolezza: "Non votare è meglio".