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Insulti e maltrattamenti a bambini§Tiburtina, arrestate due maestre d'asilo

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Agli arresti domiciliari un'insegnante e la coordinatrice di una scuola per l'infanzia di Roma. L'accusa è di maltrattamenti e percosse a minori. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Eugenio Albamonte e dirette dal dirigente del commissariato di pubblica Sicurezza San Basilio. Secondo gli inquirenti sarebbero state numerose le occasioni in cui la maestra è ricorsa alla violenza per ottenere l'obbedienza degli alunni. A documentare il tutto e ad incastrare le due donne sono state le immagini delle telecamere installate nell'aula che hanno fornito riscontri oggettivi sugli indizi di colpevolezza.

LE VIOLENZE - C'è anche l'episodio in cui un bambino, colpevole di essersi fatto la pipì nei pantaloni, è stato costretto a inginocchiarsi e a asciugarla con un fazzoletto di carta, dopo essere stato minacciato di fargliela pulire con la faccia. Insulti e umiliazioni verbali riguardava anche bambini portatori di disagi e difficoltà psicoinfantili. Alcuni bimbi poi venivano incitati alla violenza. Inoltre venivano usati epiteti vari come "scemo", "zozzo", "bastardo". 

LE SEGNALAZIONI - La 'notizia criminis' è stata acquisita in seguito alla segnalazione proveniente da persone gravitanti all'interno dell'ambiente scolastico nonché da alcuni genitori che hanno riferito di presunti maltrattamenti e vessazioni posti in essere da una maestra nei confronti di alcuni alunni minori di 4 anni.
 In seguito a questa preliminare attività d'indagine il Sostituto Procuratore titolare dell'inchiesta, dopo aver ascoltato le dichiarazioni dei potenziali testimoni, al fine di acquisire ulteriori elementi probatori, ha disposto un'attività d'indagine tecnica che effettivamente forniva riscontri oggettivi circa i gravi indizi di colpevolezza già evidenziatisi, in particolare, a carico di F.M. Gli investigatori, durante tale fase, hanno accertato numerosi comportamenti violenti, vessatori, offensivi e mortificanti della dignità dei bambini affidati ad essa durante l'orario scolastico.

LE INDAGINI - Dalle indagini è emerso che la maestra era stata criticata più volte dalle sue colleghe ma veniva coperta dalla direttrice, anche lei arrestata. Il personale scolastico, docenti e non, che denunciava i comportamenti dell'insegnante alla direttrice in alcuni casi sarebbe stato emarginato. La direttrice, infatti, avrebbe cercato di mettere tutto a tacere senza prendere alcun provvedimento e avrebbe fatto ricorso anche a forme di intimidazioni e ritorsioni nei confronti di chi accusava la maestra. Nel corso del tempo le diverse persone, docenti e non, che rappresentavano i comportamenti dell'insegnante alla direttrice M.R.C., si sono sempre trovate davanti ad un "muro" o addirittura emarginate dall'ambiente, poiché la stessa cercava di mettere tutto a tacere, senza prendere alcun provvedimento, inducendo al silenzio chiunque volesse evidenziare in qualche modo la errata sistematicità educativa che si teneva all'interno della scuola, in particolare nella suddetta classe, ricorrendo anche a forme di intimidazioni e di ritorsioni, abusando dei propri poteri istituzionali.

GLI ARRESTI DOMICILIARI - Visto quanto emerso dalle indagini, il Sostituto Procuratore dr. Eugenio Albamonte, soprattutto al fine di preservare i minori sottoposti al rischio evidente della reiterazione da parte della maestra delle condotte illecite in argomento, ha richiesto con urgenza una misura cautelare al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, dott.ssa Elvira Tamburelli, la quale ha emesso a carico delle due donne la misura cautelare degli arresti domiciliari.

IL COMUNE INVIA UNO PSICOTERAPEUTA - "Con riferimento alle notizie di stampa sui fatti relativi alla Scuola San Romano esprimo la piena vicinanza e solidarietà ai bambini. Attendiamo gli esiti del lavoro degli inquirenti e, qualora quanto emerso dovesse risultare confermato, saremo al fianco delle famiglie affinché chi ha sbagliato risponda degli errori commessi. Abbiamo disposto l’invio presso la scuola di una psicoterapeuta, Dirigente del nostro Ufficio Psicopedagogico, perché sia vicina ai bambini, alle famiglie ed al gruppo educante in questo momento di difficoltà, nell’auspicio possa essere ristabilito velocemente il necessario clima di serenità. Quanto accaduto ci addolora particolarmente ed auspico non leda l’immagine professionale degli oltre 8 mila, tra educatori ed insegnanti capitolini, che ogni giorno lavorano con dedizione, passione e competenza al servizio dei bambini della nostra città, contribuendo alla realizzazione di un sistema educativo e scolastico di primissimo livello", così in una nota l’Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale, Gianluigi De Palo. "Il comportamento della direttrice e della maestra dell'asilo San Romano costituiscono una pagina orrenda e inqualificabile che mai avrei voluto leggere, come donna, come madre e come vicesindaco. Ho appena telefonato al questore, esprimendogli il mio plauso per l'indagine. Verso questi fenomeni di violenza del corpo insegnante non può che esserci una condanna totale, assoluta, anche a tutela della stragrande maggioranza delle operatrici che ogni giorno si prodigano con cura e amore per una crescita serena dei nostri figli. Insultare i bambini e maltrattare i disabili sono atteggiamenti bestiali e non sono ammissibili giustificazioni o comprensioni di alcun tipo. Auspico che l'iter giudiziario sia il più rapido possibile. E abbraccio le mamme dei piccoli: il loro dolore è il mio dolore". Lo dichiara in una nota il vicesindaco di Roma Capitale, Sveva Belviso.


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