E' finita nel pomeriggio la manifestazione dei movimenti per il diritto all'abitare a Roma dopo un incontro durato ore al ministero delle Infrastruttre, che ha strappato un tavolo interistituzionale con governo e Regione Lazio. Un corteo grande e rumoroso quello che ha attraversato Roma, ottomila persone secondo gli organizzatori. Presenti tutte le occupazioni, quasi venti, nate tra il 6 dicembre e il 6 aprile scorso, giorni di azione coordinate dei movimenti.
GLI STUDENTI - Assieme agli occupanti gli studenti degli "studentati autogestiti" (ormai quattro in città con l'ultimo arrivato Degage) che prima del corteo hanno occupato simbolicamente la sede dell'Adisu di via De Lollis, e Communia, occupazione nata nelle ex Fonderie Bastianelli a San Lorenzo. Tanti migranti ma anche tanti cittadini italiani che non possono più permettersi l'affitto o di pagare il mutuo, finiti spesso in pochi mesi in una situazione di emergenza a seguito di un licenziamento o della fine della cassa integrazione.
LO STRISCIONE - Durante la manifestazione, aperta dallo striscione "Una sola grande opera casa e reddito per tutt@", slogan e canti per il diritto alla casa e contro il Sindaco Alemanno, e la "sanzione" con vernice e fumogeni di filiali immobiliari e di banche, Bnl e Unicredit, oltre che della sede dell'associazione dei costruttori romani Acer. Gianni Alemanno si è espresso ancora una volta contro movimenti e occupazioni parlando di "movimenti cosiddetti antagonisti stanno cercando di condizionare la nostra campagna elettorale con ripetuti atti di violenza e illegalità, di fronte a cui tutte le forze politiche devono prendere nettamente posizione. Quello che è avvenuto oggi per le vie di Roma e davanti al ministero delle Infrastrutture deve insegnare a tutti a non confondere i bisogni sociali con la strumentalizzazione ideologica", il sindaco infine ha invitato "tutti i candidati a sindaco di Roma Capitale prendano duramente posizione contro questi fenomeni e questi gruppi estremisti".
LE POLEMICHE - Con il sindaco ha polemizzato Alfio Marchini, schernito dal sindaco per la promessa di risolvere l'emergenza casa in soli sei mesi "Penso di avere sufficiente esperienza, per poter dire quello che ho affermato. Mi sembra che lo stesso concetto, trapiantato all'Acer, dove l'analisi è più attenta, non abbia ricevuto gli stessi giudizi di Alemanno". Marchini ha poi invitato Alemanno " a pensare a fare bene il sindaco, visto che negli ultimi 5 anni non l'ha fatto". Per il candidato indipendente di sinistra Sandro Medici bisogna “Cominciare con il blocco degli sfratti e dei pignoramenti come richiede il corteo di oggi - continua Medici - insieme alla costruzione e all’assegnazione di case popolari fino alla soddisfazione della domanda significa ricominciare a pretendere che la politica torni ad essere al servizio delle persone”.