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Botte e insulti ai bambini, arrestate due maestre§Increduli i genitori: “Vogliamo sapere la verità”

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Ore di violenza in migliaia di fotogrammi. Botte, insulti e pressioni psicologiche su bambini di quattro anni; anche disabili. Tutto questo è nel video-choc che documenta le violenze: il metodo di insegnamento che avevano scelto due maestre di una scuola dell’infanzia. La “San Romano”, nel quartiere Tiburtino, finisce sotto i riflettori. E la dirigente e una docente agli arresti domiciliari. Qualcosa di impensabile per alcuni genitori, mentre altri minacciano di ritirare i figli. Con il ministero dell’Istruzione pronto all’ispezione.

LE TELECAMERE - La finestra, su quella che per F. M. era “didattica”, la aprono le telecamere nascoste tra i banchi dell’istituto scolastico. Un'aula dove se un alunno non riusciva a trattenerla per la paura il rischio era quello di “pulire con la faccia”. Calci e pugni per tenere i piccoli nella paura, nel timore di sbagliare. Per ottenere obbedienza e rispetto. Immagini che incastrano una romana di 63 anni, arrestata dalla polizia.

GLI INSULTI - A subire erano anche bimbi con disagi psico-infantili. Così tra un gioco e il disegno, tra l’alfabeto e i lavoretti ci scappava uno “scemo”, “zozzo”, “bastardo”. La disabilità, un’aggravante. E un bambino autistico diventa un “testone, una cosa inutile”. Choc e sgomento per la madre, che è anche rappresentante di classe e dice di essere all’oscuro di tutta la vicenda.

L’ordine era mantenuto anche la classica tecnica del “nonnismo”. Come in una caserma durante il servizio di leva, ai più grandi era riservato il ruolo di “kapò”. Che poteva portare anche ad essere esecutore materiale degli ordini ricevuti dalla maestra.  “Vai da lui e schiaffeggialo”, diceva l’insegnante. Atteggiamenti che qualcuno aveva osato contestare, non la dirigente.

LA DIRIGENTE - Anche lei romana, 57enne, ha taciuto per coprire. Forse adesione di “principi” o paura di uno scandalo troppo grande, fatto sta che per i critico e dubbiosi c’erano due strade: l’emarginazione e l’intimidazione. Così solo dopo tempo arriva la prima denuncia e le telecamere piazzate nella “San Romano”.

Nel momento dell’arresto la direttrice pensava a una candid camera, ad uno scherzo. quando e' stata arrestata dalla polizia, rideva sarcastica.  Ma lo sgomento è trasversale. Tutti i genitori dicono di cadere “dalle nuvole” e si sono autoconvocati per parlarsi, per capire e chiedere spiegazioni.

I GENITORI - I più battaglieri, quelli che hanno perso la fiducia e la serenità minacciano di ritirare i figli. Ma tutti dicono: “Vogliamo sapere la verità”. Subito arriva l’ordine di ispezione del ministero dell'Istruzione. Per il ministro Maria Chiara Carrozza “se le accuse saranno confermate, si tratterebbe di un caso che richiede una risposta immediata e la massima fermezza”.  Alemanno, nel pieno della campagna elettorale per il bis al Campidoglio, si è precipitato al Tiburtino.

ALEMANNO -“Il Comune di Roma - ha spiegato il sindaco dopo il sopralluogo - ha 7mila educatrici tra asili nido e scuole materne che esprimono un’altissima professionalità. I nostri bambini saranno tutelati fino in fondo, perché per noi queste cose non sono neanche lontanamente ammissibili”. E l’assessore alla Famiglia De Palo ha “disposto l’invio di uno psicoterapeuta” per gli alunni dell’asilo.

Per quei bimbi della 'San Romano',dove i genitori si contendevano la maestra finita ai domiciliari. "Mio figlio è nella sua classe, se non vedo il video non ci credo - ha detto Tiziana, che parla dell'educatrice come di un'ottima persona ed una cara amica”. Incredulo anche il padre di un altro alunno: "Ho paura che si stia cercando il mostro, come spesso succede”. L’accusa però è pesantissima.


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