Alla fine del confronto tv a Piazza Pulita, lunedì scorso, le telecamere li avevano beccati mentre parlavano fitto. Il feeling è tra il portavoce M5S De Vito e l’imprenditore Marchini, che ieri ha partecipato a una graticola, le domande incrociate dei militanti Cinquestelle nel I Municipio. Prove tecniche di un accordo? L’ingegnere smentisce e parla di patto fra genovesi: il leader Grillo e il senatore democratico Marino. Che a sua volta definisce l’ipotesi "un pettegolezzo", rilanciato anche dal centrodestra.
IL PRIMO INCONTRO - L’esordio dell’ex golden boy di una famiglia di costruttori è all'insegna della battuta. “Rinuncia allo stipendio, si paga la campagna elettorale da solo: lei è troppo bello per essere vero...”, gli dicono gli attivisti grillini. “Lo so, me lo dicono anche le donne”. E così ghiaccio sciolto con una platea per principio diffidente. Anche se il fuoco di quesiti non risparmia Alfio Marchini. Un incontro impossibile da pensare un po’ di tempo fa e nato da un post su Facebook dell'aspirante minisindaco del MoVimento Tiziano Azzara.
MARCHINI A CACCIA DEL M5S? - Lo stesso che gli “diede del palazzinaro”. Con lui il consigliere regionale Gianluca Perilli, per fronteggiarsi con l’ex senatore Pd e aspirante presidente del Centro storico, Lucio D’Ubaldo, candidato con Marchini. La domanda dei cronisti è scontata: “A caccia di voti grillini?”. “No, ma dai”, risponde lui. Apprezzato per “la voglia di spezzare il consociativismo dei partiti che di giorno litigano e di notte spartiscono”. Idee che piacciono alla base di Grillo. Che non lascia passare però la presenza in lista di 22 candidati su 48 con esperienze in altre formazioni politiche. Un caso su tutti, l’ex capogruppo Udc in Campidoglio Alessandro Onorato.
LA DOMANDA-TRAPPOLA - C’è spazio anche per la contestazione di una militante che accusato l’imprenditore di aver occupato il loro confronto. Con la candidata M5S al Comune Aida Larcinese che non ci sta e attacca: “E’ venuto a fare il one-man-show”. Marchini continua a ripetere che non rivelerà chi sosterrebbe al ballottaggio. Bisogna mancare i tempi supplementari del 9 e 10 giugno per fare le valutazioni. E cerca la trappola per gli interlocutori: “Ma se ci vado io non mi appoggiate?” “Il MoVimento non appoggia nessuno”, rispondono laconici.
PATTO TRA GENOVESI? - Lui rilancia l’ipotesi di accordo tra i Cinquestelle e il candidato del centrosinistra, definendolo un patto tra genovesi: Grillo e il democratico Marino. “La cosa che mi sorprende - ha detto nei giorni scorsi Marchini - è che i grillini, sempre attenti ai costi della politica, si siano ieri ben guardati nel dibattito dall’attaccare il senatore, dimissionario da tre ma che percepisce lo stipendio”. I bene informati parlano anche di una telefonata che ci sarebbe stata tra i due, altri di un faccia a faccia con il guru Casaleggio. Un avvicinamento iniziato con il voto per il costituzionalista Rodotà alla presidenze della Repubblica, candidato dal M5S, da parte del senatore Marino. Un accordo che porterebbe a un nuovo laboratorio Roma, dopo quello siciliano.
"SEMPLICI PETTEGOLEZZI" - Idea di accorda rilanciata dal senatore Augello e dal comitato di Alemanno. Che due giorni fa aveva provato a destabilizzare il centrosinistra con la notizia dell’ex consigliere regionale di Sel, Luigi Nieri, come vicesindaco. Marino sollecita i suoi “competitor a concentrarsi non sui pettegolezzi ma di illuminarci con le loro idee. Se lo fanno la trovano”. Il sindaco uscente preferisce una metafora calcistica: “Non si può chiedere nel corso del primo tempo cosa si farà nel secondo”. Una sorta di vendetta per il 2008, “quando siamo andati al ballottaggio e nessuno è venuto in mio soccorso”, afferma Alemanno che stasera sarà con Berlusconi all'Hilton per una cena elettorale..
EPIFANI CHIAMA A RACCOLTA IL PD - Ieri al Nazareno, per l'incontro con il neo segretario Epifani, c'era tutto il partito: i circoli e lo stato maggiore: dai renziani Gentiloni e Bonaccorsi, i veltroniani Morassut e Coscia, i dalemiani Campana e Marroni. E i dirigenti: il segretario regionale Gasbarra, il presidente dell'assemblea romana Patanè e candidati, l'ex segretario capitolino Miccoli e Di Francia, che guida con Foschi il comitato di Marino. Un incontro con l'obiettivo di tirare la volata per il senatore. Sul palco a San Giovanni, il 24, non ci saranno molti dei sindaci contattati per problemi di agenda. Ma quello di Firenze, Matteo Renzi, sarà a Roma prima del ballottaggio. Quando bisognerà cercare il voto degli altri sfidanti. I candidati, per ora, si annusano. Di endorsment, ufficiali o meno, ed eventuali accordi si parlerà la sera del 27 maggio.