"Non era un poveraccio, né il matto del villaggio, come è stato descritto da alcuni giornali". Così Massimo Vincenti, ex commercialista di Massimo Vigo, il 60enne che ieri a Formello ha soffocato la madre con un cuscino. "Lo conoscevo bene - racconta Vincenti - era una persona di grande cultura, parlava 3 lingue e aveva una ditta di importazione di fiori". Secondo il racconto di Vincenti, Vigo aveva vissuto un'altra vita prima di quella che lo ha portato per disperazione a uccidere l'anziana madre, "in fin di vita", aggiunge l'ex comercialista. "Pare che il medico della Asl che ha visitato la donna - continua Vincenti - le avrebbe dato qualche ora di vita".
Vigo era un esperto di azalee, fiori che da Belgio e Olanda portava in Italia, dove riforniva i più importanti vivai. La sua, fino al 1997, era un'azienda florida. "Aveva una casa di proprietà in via Oderisi da Gubbio e un ottimo reddito. Si occupava della madre con abnegazione". Poi il crollo, "con la svalutazione della lira ha fallito e perso tutto", prosegue Vincenti. Da lì la depressione e poi vari tentativi di rimettersi in corsa. "Ha fatto lavoretti di traduzione, scritto diversi libri che non è riuscito a pubblicare", racconta l'ex commercialista. "Ora la speranza è che il giudice conceda gli arresti domiciliari - va avanti Vincenti - stiamo cercando insieme al sindaco di trovargli un alloggio, anche perché lui e la madre erano sotto sfratto".