A pochi giorni dalle consultazioni per l’elezione del nuovo Sindaco di Roma, Prime Italia presenta i risultati preliminari dell’iniziativa “Roma e i rifugiati. Interviste ai candidati sindaco di Roma 2013", e rilancia l’invito a tutti i candidati ad aderire al confronto rispondendo a cinque domande sulle politiche che la futura Giunta Capitolina si troverà ad affrontare in materia di rifugiati e richiedenti asilo:
1. Quali politiche per i processi d’integrazione e inclusione?
2. Quali le azioni necessarie per rispondere alla condizione (risolvere l’emergenza) abitativa?
3. Quale il confronto possibile con le esperienze di altre capitali?
4. La presenza dei rifugiati è una opportunità o una emergenza?
5. Una proposta concreta per migliorare la qualità della vita dei rifugiati a Roma?
LE EMERGENZE - Dalle interviste, disponibili tutte sul canale Youtube di PRIME Italia (www.youtube.com/user/PRIMEItalia), si delinea un quadro complesso in cui emergenza abitativa e occupazionale risultano le questioni socio-economiche più allarmanti per Roma Capitale, accomunando larghi strati della popolazione ed esasperando le tensioni tra le sue componenti più fragili.
DESTRA E CENTROSINISTRA - Un quadro drammatico che trova riscontro in tutti gli schieramenti: se a destra la questione dei rifugiati è ritenuta un’emergenza che la città di Roma non può permettersi di affrontare a discapito dei cittadini italiani, dal centrosinistra giungono istanze di conciliazione ma poche proposte concrete. “Abbiamo ascoltato con attenzione gli interventi dei singoli candidati, che ringraziamo per la disponibilità – ha dichiarato Guglielmo Micucci, Presidente di PRIME Italia - Quest’iniziativa è per noi molto importante, perché siamo convinti che le vere politiche d’integrazione passino attraverso il territorio e la relazione tra istituzioni e associazioni che ci occupano di sostenere quotidianamente i rifugiati politici nel loro difficile processo di integrazione.”
LA QUESTIONE RIFUGIATI - Mentre la maggior parte dei candidati sindaco ha focalizzato l'attenzione su temi concreti come casa, lavoro, scuola o servizi, manca ancora in molti casi un approccio chiaro alla questione dei rifugiati in sé, spesso ritenuta al di fuori delle competenze di un’amministrazione locale e semplicemente assimilata (quando non confusa) con le tematiche più generali dell’immigrazione e della marginalità sociale.
L'APPELLO PRIME -“È per questo – conclude il Presidente di Prime Italia - che rimarchiamo con forza l’urgenza di una nuova cultura dell’accoglienza, che consideri tutti gli stranieri presenti sul nostro territorio, e in particolare i rifugiati e i richiedenti asilo, come parte integrante, a tutti gli effetti, della nostra società. In quest’ottica, oltre a rinnovare a tutti i candidati sindaco l’invito ad aderire a quest’iniziativa di confronto, chiediamo che si costituisca, immediatamente dopo le elezioni un tavolo di lavoro per portare avanti azioni concrete senza perdere altro tempo in analisi e approfondimenti, sicuramente necessari, ma già altre volte e per diversi anni sviluppati e condivisi tra le istituzioni e la società civile. E’ tempo di agire".