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Comunali, la sfida delle piazze chiude la campagna elettorale§Oggi spazio al silenzio, domani al voto per il Campidoglio

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Spazio al silenzio. Fra poche ore si aprono le urne e la parola passa agli elettori. Ma prima della sfida all’ultimo voto, c’è quella delle piazze di ieri. La partita di Roma è troppo importante e scendono in campo anche big. L’ultimo show per conquistare il Campidoglio si caratterizza per la battaglia quasi in simultanea tra Berlusconi, che sostiene Alemanno; il segretario del Pd Epifani per Ignazio Marino, Beppe Grillo per il portavoce Cinquestelle Marcello De Vito. Il civico Alfio Marchini sceglie di chiudere con le note di Antonello Venditti. Le parole servono per caricare le truppe in vista dell’ultimo giro.

POCHE PRESENZE - Ma manca la folla delle grandi occasioni: poche migliaia le presenze. Sarà perché si è votato a febbraio, sarà perché i problemi distolgono dal resto. Ma qualcuno punta il dito anche contro traffico e sciopero che mettono in ginocchio la Capitale. Per il sindaco uscente alla fine c’è il Cavaliere, anche se per qualcuno non era poi così scontato. Il percorso per il bis al Campidoglio è tutto in salita e Berlusconi non era poi così convinto di farsi vedere con chi rischia di far perdere al centrodestra la guida di Roma.

UN CAVALIERE PER ALEMANNO -“È il migliore -  dice l’ex premier – perché conosce la macchina, sa come intervenire”. Il chiodo fisso sono i brogli, per questo nomina i missionari della libertà. Alemanno si scaglia contro gli avversari che “non sanno nulla di Roma”, ripete di aver salvato la Capitale. Dimentica però di aver governato per 5 anni e soprattutto dimentica le emergenza che tutt’ora vive la città: dal traffico ai rifiuti, dalla casa ai trasporti.  Poi la guerra dei numeri sulle piazze: “Siamo 5 volte di più che a San Giovanni”, assicura anche se sotto il Colosseo sono circa in 6mila. Il triplo invece nel luogo simbolo del centrosinistra.

EPIFANI E PIAZZA SAN GIOVANNI - Che Epifani era contento di aver ripreso, dopo averlo lasciato al MoVimento 5 stelle per le politiche di febbraio. Davanti alla Basilica del Laterano il segretario dem spiega che i conti si faranno “con i voti”. L’ex guida della Cgil sa che il voto di Roma ha una valenza nazionale, ma non influirà sul governo. Mentre il governatore Zingaretti e Marino puntano sulla parola “cambiamento”. “Siamo qui per avere una città diversa, una città che torni a sorridere, e per liberarci della politica di Parentopoli”, afferma Marino. “Adesso – aggiunge -  è il momento di dire basta”.

IL PATTO ANTIPARTITI - Lui si lascia intervistare da Vergassola e poi cede il palco ad artisti come Nicola Piovani. È invece un simbolo della romanità a fare compagnia all’imprenditore Marchini. Antonello Venditti con le sue canzoni chiude questa prima campagna elettorale del costruttore, davanti a un’altra basilica, quella di San Paolo. La guida della lista dal cuore spezzato ricorda che “prima facevano dell’ironia, ora iniziano a temerci”. In mattinata aveva detto, scherzando ma non troppo, che “se vinco Marcello De Vito farà il vicesindaco”. L’obiettivo è una coalizione contro i partiti.

MARCHINI E L'ENDORSMENT DI MONTI - Ma sa che i Cinquestelle, per ora, hanno resistito a più di una sirena di accordi perché “non hanno venduto l’anima”. Torna a rilanciare la moratoria della “sòla”: “Basta fregarci tra di noi, miglioriamo Roma”. L’ultimo grazie è per l’ex premier Mario Monti. Per il leader di Scelta civica “la nostra è l’unica proposta che ha un respiro internazionale”. I cuori sono ovunque e l’ingegnere trasportista promette di non lasciare sola la città.

M5S CON GRILLO - A piazza del Popolo il “Tutti a casa tour” non replica il successo di febbraio  per lo”Tsunami tour”. Beppe Grillo torna a Roma, ma stavolta per sostenere la corsa dell’avvocato De Vito al Comune. “Con noi in Parlamento non si ruba più – parte a razzo il leader 5 Stelle - L'intesa per abolire il finanziamento pubblico ai partiti è un bluff e intanto il Paese se ne sta andando”. Tocca al portavoce riportare i temi sul locale. Il candidato del MoVimento usa il traffico infernale del venerdì nero di Roma, causa sciopero e incidenti, per il suo messaggio elettorale: “Oggi (ieri, ndr) è il miglior spot per il cambiamento”. La campagna elettorale finisce qui. Sipario.


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