La festa per la chiusura della campagna elettorale era la sera, al parco Schuster con Antonello Venditti. Ma la notizia l’imprenditore Alfio Marchini, candidato sindaco con la sua civica dal cuore spezzato, la da’ ieri. In mattinata, dopo le chiacchierate distese nei confronti tv, cerca un appoggio con il portavoce dei Cinquestelle: “Se vinco – dice l’ingegnere – Marcello De Vito sarà il mio vice sindaco”. “No grazie”, è la risposta del 38enne avvocato. “Noi non facciamo accordi”, ricorda.
IL CORTEGGIAMENTO A DE VITO - Marchini, a invito declinato dal M5S, precisa che era solo “una battuta”. Anche perché nel frattempo arriva l’investitura di Mario Monti. L’imprenditore ringrazia l’ex premier e leader di Scelta civica, poi incassa il secondo appoggio dal leader Udc Casini: “Ha fatto la migliore campagna elettorale”. Poi tutti nel parco di fronte la basilica di San Paolo per ascoltare uno dei simboli della romanità: Antonello Venditti.
LA MUSICA E GLI ELOGI AL M5S - Musica e chiusura all’insegna dei cuori. Anche stavolta c’è la zia attrice Simona Marchini. Come sindaco sceglierà il nipote, ma il partito è il Pd. Sul mega palco si esibisce il comico Maurizio Battista, 7mila persone dicono gli organizzatori. Gli slogan arrivano a raffica: “Io non lascerò mai sola Roma”, “un popolo si è messo in marcia, un popolo che non è legato ad alcun partito”. Proprio come il MoVimento di Grillo che “ci crede – dice Marchini - E non ha venduto l’anima”.
NESSUN ACCORDO - E Marchini torna a corteggiare i grillini. “E' incomprensibile per questo sistema capire che ci possa essere qualcuno che fa qualcosa senza accordi sottobanco”. Una risposta al Pd, che nei giorni scorsi lo aveva accusato di aver fatto accordi con Alemanno, per far convergere i suoi voti sul sindaco uscente al ballottaggio. “Credendo di fare un’operazione vera e giusta per la citta' - dice netto- Una città che amo da sempre”.
LA MORATORIA DELLA SOLA - Sottolinea la sua romanità e quella della sua lista: “Siamo l'unico movimento nato a Roma e per Roma. Siamo senza partiti ne' padroni'', e' il mantra anticonsociativismo, altro cavallo di battaglia del Marchini pensiero oltre all'''amore per al sua citta'''. ''Bisogna ridarle speranza e farla uscire da questa drammatica crisi economica'', promette. E per fare questo tra le tante ricette Alfio suggerisce, facendo ricorso al vernacolo, la ''moratoria della sola'' per i prossimi cinque anni: ''Basta fregarci fra di noi, miglioriamo Roma''.