Alla fine vince il braccio di ferro. E nella dimostrazione di forza il sindaco, che batte la sopraintendenza ai beni archeologici, riesce a chiudere la sua campagna elettorale al Colosseo. A pochi passi dall’Arco di Costantino Alemanno tenta il bis al Campidoglio. Con il candidato del centrodestra, per l’ultima prova, anche Silvio Berlusconi. E tutto lo stato maggiore della coalizione. Per dar man forte nella corsa per la seconda “presa di Roma”.
UN CAVALIERE PER ALEMANNO - La benedizione del Cavaliere si è fatta attendere, ma alla fine è arrivata. Doppia cena elettorale e ieri l’incoronazione ufficiale: “Votatelo è il sindaco migliore”. Alemanno coglie l’assist e ricorda ricordato di “aver salvato Roma dal default, dal disastro finanziario lasciato da Rutelli e Veltroni”.
I PROVVEDIMENTI IN EXTREMIS - Ancora una volta trova il modo per dimostrare che di più non si poteva fare. Poi numeri a raffica, gli ultimi provvedimenti dal sapore elettorale approvati dalla sua giunta.: 376mila famiglie liberate dall’Imu, 791 milioni di euro sbloccate per le imprese creditrici nei confronti del Comune.
LA PIOGGIA DI PROMESSE - Poi la raffica di promesse: “Selezionerò la classe dirigente”, per evitare altri casi Mancini (l’ex ad di Eur spa indagato per corruzione). “Faremo una commissione indipendente che valuterà ogni curriculum – aggiunge – e faremo ancora meglio di quel che abbiamo fatto, bene, in questi 5 anni”.
LA COALIZIONE - Con lui lo stato maggiore della coalizione. “Non ridaremo la città all’affarismo di sinistra”, dice convinta la cofondatrice di FdI, Giorgia Meloni, che con il suo partito ha fatto arrivare solo all’ultimo momento il suo appoggio. In bilico anche grazie alle primarie che danno la Meloni e Alemanno staccati di pochi voti. Il leader de La Destra, Francesco Storace, ha sottolineato che “Marino si sta impegnando molto per farci vincere, non ne azzecca una”.
L'INGRESSO DI BERLUSCONI - Le note dell’Inno d’Italia e le bandiere del Pdl scandiscono l’arrivo di Berlusconi. “In questo luogo eterno vi nomino missionari della libertà”, afferma affidando ai militanti il compito preciso di vigilare sul voto. L’incubo del Cavaliere, da sempre, si chiama brogli: “Controllate nel momento dello spoglio delle schede che non ci siano brogli come ci é accaduto a volte in passato”.
"IL MIGLIORE" - Loda il “sindaco migliore”, perché uno che “conosce la macchina, sa come intervenire e dove, e guarda alla Roma del futuro. E' il miglior sindaco per Roma Capitale”. Niente a che vedere con il suo principale avversario, Marino, quel candidato del centrosinistra colpevole – per Berlusconi – di “non conoscere la città”. “Avrebbe bisogno – spiega – di almeno due-tre anni per farlo.
"NON HO FINITO" - La stoccata all’ex senatore democratico Marino arriva anche da Alemanno. “Qui siamo cinque volte i presenti in piazza per il centrosinistra”, anche se i numeri diranno il contrario. Il sindaco è convinto di avere la riconferma a portata di mano: “La rimonta è in corso, per questo siamo molto fiduciosi nella rielezione, perché non c’era mai stata un recupero così”. Perché, conclude, “il lavoro non è ancora finito”. Anche per questo ha scelto lo slogan “Continuiamo insieme”.