Comunque vada sarà un successo. Le folle oceaniche di san Giovanni sono solo un ricordo, ma lo tsunami c'è stato, ancora una volta, in una piazza del Popolo, riempita in parte a fatica, solo in serata. A distanza di tre mesi dalle elezioni politiche, il popolo dei Cinque stelle si ritrova. Portavoce, attivisti e semplici cittadini tutti con un solo obiettivo: conquistare Roma dove “l'onestà andrà di moda”.
ALLA RICERCA DEL VOTO - L'apriscatole in formato gigante è il pezzo forte del primo pomeriggio. Mentre lo tiene in mano il candidato al consiglio comunale Enrico Stefano, in tanti lo fermano per poter avere una foto. Anche al capogruppo Roberta Lombardi, divenuta già punto di riferimento istituzionale per tutti, tocca la stessa sorte. “Vieni a votarmi in quindicesima?” le chiede un candidato al municipio subito dopo uno scatto ricordo. Per tutto il tempo sul palco si alternano i candidati alla presidenza dei municipi, i portavoce parlamentari ed esponenti della società civile. A rubare la scena è soprattutto “L'intervista a Franck” tratto dal film “D'amore si muore” di Silvano Agosti, anche lui fra gli ospiti.
DE VITO E GLI APPUNTI - Marcello De Vito intanto si aggira teso dietro il suo camper. Fuma e fogli alla mano perfeziona il suo intervento. “Sono sicuro che andremo al ballottaggio, e poi vinceremo” afferma poco prima di salire sul palco. Nessuna apertura a Marchini che in mattinata lo aveva indicato come suo vicesindaco “la sua era solo una battuta”, ma soprattutto tanta tensione che si scioglie una volta salito sul palco. Durante il suo intervento elenca quelle che sono le priorità del movimento: tagli agli sprechi, reddito di cittadinanza, trasparenza e mobilità sostenibile.
LO SHOW DI GRILLO - Quando arriva Beppe Grillo, le resse dei media dello scorso febbraio sono solo un ricordo. Sul palco i candidati comunali stanno dicendo i loro nomi, ma ormai non c'é più tempo. E' lui a prendersi la scena, ironizzando sulla scarsa affluenza dei comizi dei partiti avversari. "Meno male che c'era lo sciopero". Il risultato di Roma è forse la prova del nove per il movimento, ma fino ad un certo punto "Anche se Marcello non sara' eletto, sara' un successo perché metteremo consiglieri dentro, apriremo il Comune di Roma, faremo vedere i conti, faremo i bilanci partecipativi, andremo quartiere per quartiere a sentire cosa vuole la gente”.
FINALE APOCALITTICO - Le parole più dure sono contro Napolitano “Un uomo di 87 anni che si è fatto rieleggere presidente per la seconda volta e poi ha distrutto le intercettazioni sulla trattativa stato mafia che lo riguardavano”. Ma non mancano invettive soprattutto verso il Pd. “Se votavano Rodotà, Berlusconi ora era in carcere. Forse anche con Prodi”. Il finale è apocalittico. “Ci vediamo a ottobre per le elezioni: questa volta saranno buoni contro i cattivi”, dice prima di citare il celebre film Highlander “Ne resterà soltanto uno”.