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Maltempo, domani arriva "Cleopatra"§"Allarme ridimensionato, resta l'allerta"

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Mentre Cleopatra, il ciclone mediterraneo così ribattezzato dai metereologi, sta per abbattersi anche sulla Capitale (l'arrivo è previsto per domani 15 ottobre), il Campidoglio ha dichiarato lo stato di allerta mentre la macchina operativa della Protezione Civile di Roma Capitale è già in moto. I fenomeni più significativi sono attesi tra metà pomeriggio e la tarda serata di domani, con quantitativi di pioggia più abbondanti al momento stimati dopo le 20. Tale previsione si riferisce ai quadro esaminato alle 12 di oggi (14 ottobre) ed è suscettibile di cambiamenti a seconda delle variabili climatiche che potrebbero intervenire nelle prossime ore".

"ALLARME RIDIMENSIONATO" - "Dal bollettino della Protezione civile, l'allarme "sembra un po' ridimensionato però l'allerta rimane, è un po' spostata nella giornata al tardo pomeriggio. Abbiamo fatto bene a non chiudere le scuole". Lo ha detto il sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno, a margine della cerimonia d'inaugurazione dell'edicola sacra posta presso l'oratorio della chiesa dei Santi Marcellino e Pietro al Laterano, a chi gli chiedeva in merito all'ondata di maltempo prevista per domani. "Comunque l'allerta c'è soprattutto nelle zone più a rischio, strutturalmente fragili per carenza di fogne. Restiamo molto in allerta ma possiamo dire alla gente di stare un po' più tranquilla", ha aggiunto Alemanno.

LE MISURE - Il sindaco e il Capo della Protezione Civile Nazionale, Gabrielli, di comune accordo stamattina hanno stabilito che non ci sono gli estremi per la chiusura delle scuole, ma raccomandano grande prudenza e di evitare spostamenti non necessari. Per affrontare l'emergenza maltempo intanto, si legge sul blog Alemanno 2.0, stamani 70 operatori della protezione civile di Roma Capitale hanno collocato 20mila sacchetti di sabbia lungo il canale Palocco che si estende per 310 metri. Le zone a rischio del litorale romano sono: Idroscalo di Ostia, Infernetto e Casal Palocco. E proprio per gestire direttamente sul territorio eventuali situazioni di crisi domani sul litorale ci sarà un ''Centro di Comando Mobile'' della Protezione civile. Complessivamente la Protezione Civile di Roma Capitale domani metterà in campo 1,300 operatori, compresi i volontari e gli agenti della polizia municipale. Oltre il litorale, le zone della capitale considerate ''sorvegliate speciali'' sono la Tiburtina Valley, dove c'è il canale di Pratolungo, Piana del Sole in XV municipio, e Prima Porta.

INTERVENTI PER I SENZA FISSA DIMORA - E sempre a causa dell'emergenza maltempo, Roma Capitale mette a disposizione 250 posti estendibili fino a 500 all'ex Fiera di Roma per accogliere le persone senza fissa dimora intercettate dalla Sala Operativa Sociale capitolina. Chi accetterà l'accoglienza sarà accompagnato all'ex Fiera con due pullman messi a disposizione dal Dipartimento per la Promozione dei servizi sociali di Roma Capitale. Lo annuncia in una nota il vicesindaco di Roma Capitale, Sveva Belviso. "All'interno della struttura sarà operativo il personale della Protezione Civile per fornire aiuto ai senza fissa dimora - aggiunge Belviso - mentre gli operatori della Sala Operativa Sociale comunale saranno impegnati nella perlustrazione delle zone maggiormente frequentate dai clochard per intercettare le persone in difficolta' e offrire loro aiuto". "Si tratta di misure con cui vogliamo prevenire l'emergenza dettata dalle conseguenze del maltempo - conclude Belviso - Desidero infine rinnovare il mio appello alla cittadinanza: anche se molti senza fissa dimora sono monitorati dalla nostra Sos, ci sono casi di fragilità piu' nascosti difficili da individuare. Chiedo dunque ai nostri cittadini di segnalare eventuali situazioni fragili al numero verde della Sala Operativa Sociale 800440022 attivo tutti i giorni h24".

ALLARME NELLE CAMPAGNE - Intanto è allarme nelle campagne del centro sud dove sta per concludersi la vendemmia mentre iniziano a maturare le olive, con il rischio che venga distrutto in molte aziende il lavoro di un intero anno. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare l'allarme della protezione civile.

A RISCHIO LE VENDEMMIE - "Il maltempo - sottolinea la Coldiretti - si abbatte su una vendemmia che potrebbe classificarsi ai minimi storici con un raccolto sotto i 40 milioni di ettolitri anche se buona qualità, ma anche per l'olio di oliva si prevede un contenimento della produzione nazionale. L`arrivo del maltempo con forte intensità rischia di provocare danni irreversibili all colture e conferma l`anomalia di un 2012 segnato da eventi estremi con neve e ghiaccio che hanno bloccato l'Italia durante l'inverno e poi da caldo e siccità estivi che hanno bruciato i raccolti e provocato perdite per 3 miliardi di euro all'agricoltura nazionale. La nuova perturbazione - aggiunge la Coldiretti - colpisce l'Italia dopo una estate che si è classificata al secondo posto tra le più calde di sempre e all'undicesimo posto tra quelle più siccitose ma con valori più estremi proprio nelle regioni centrali interessate dal maltempo.

IL PERICOLO DI FRANE - E' il frutto dei cambiamenti climatici in atto che - continua la Coldiretti - si manifestano in Italia con una maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi, sfasamenti stagionali e una modificazione della distribuzione delle piogge. Una situazione che aumenta il pericolo di frane e smottamenti in un Paese come l'Italia dove - conclude la Coldiretti - ci sono 5.581 comuni, il 70 per cento del totale, a rischio idrogeologico, dei quali 1.700 sono a rischio frana e 1.285 a rischio di alluvione, mentre 2.596 sono a rischio per entrambe le calamità.

L'INTERROGAZIONE IN REGIONE - E proprio sui rischi idrogeologici i Consiglieri Regionali Radicali del Lazio, Giuseppe Rossodivita  e Rocco Berardo fanno sapere di avere nei mesi scorsi “ripetutamente sollecitato la Giunta regionale guidata dalla Presidente Renata Polverini a prendere urgenti provvedimenti rispetto alla grave situazione in cui si trova la Regione Lazio. Ancora più recentemente - aggiungono i consiglieri - i primi di agosto, abbiamo depositato una interrogazione urgente, senza risposta, dove documentavamo gli allarmi diffusi negli ultimi due anni da Legambiente, Protezione Civile, Ordine dei Geologi del Lazio, Ministero dell’Ambiente, Associazione nazionale bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari  e dall’Unione delle Province italiane. Secondo questi studi  il 97% dei Comuni della Regione ha delle gravi criticità riguardo il rischio idrogeologico in caso di avverse condizioni meteo. Secondo lo studio ‘Ecosistema’ il 30% dei Comuni ha abitazioni costruite su aree franabili, il 50%  svolge attività di manutenzione ordinaria  dei corsi d’acqua e solo il 12% svolge lavori di prevenzione adeguata sul rischio idrogeologico. Tutto rimasto senza risposta e senza che si possa conoscere quali iniziative sono state messe in campo rispetto a queste precise segnalazioni".

LE AREE INTERESSATE - Nel testo dell’interrogazione si fa presente "come queste fragilità, dovute alla disattenzione con le quali si costruiscono a ridosso degli argini dei fiumi insediamenti abitativi e produttivi, può causare tragedie, visto che con il cambiamento climatico si vanno moltiplicando temporali di portata eccezionale come già avvenuto in questi ultimi mesi in diverse regioni italiane". Le aree in grave dissesto idraulico o geomorfologico interessano una superficie pari a circa 1.309 kmq che costituisce il 7,6% della superficie regionale. Le frane più pericolose occupano il 5 % del territorio, più di 350.000 persone vivono in aree potenzialmente a rischio di frana o alluvione.  In caso di esondazioni dei fiumi, i Comuni che presentano il più alto rischio idrogeologico nel Lazio sono Roma,  Rieti e Fiumicino proprio dove nelle prossime 24/48 ore sono previsti gli eventi metereologici più estremi. 

"NESSUNA RISPOSTA DALLA PISANA"  - Per questo nell’interrogazione urgente, senza risposta, i consiglieri radicali chiedevano di sapere  “quali urgenti iniziative sono state attivate per scongiurare gli effetti negativi di alluvioni e condizioni meteo che potrebbero riversarsi a breve anche sul territorio della Regione Lazio, quali piani di intervento urgente sono stati attivati per salvaguardare aree e infrastrutture del territorio, quali azioni sono state concordate con la Protezione civile e i Comuni a rischio idrogeologico della regione affinché la popolazione stia in situazione di allerta qualora si verificassero gravi condizioni meteo, qual è il reale fabbisogno economico  affinché vi sia una messa in sicurezza di quelle aree a grave rischio idrogeologico e se vi sono tavoli di confronto periodici con le Autorità di Bacino, con l’Ordine dei Geologi della Regione Lazio, Legambiente, Ministero dell’Ambiente, Upi, Anbi, Protezione Civile, Associazioni ambientaliste anche locali, per monitorare continuamente la situazione”.


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