Tutto pronto per i mondiali di atletica. Domani, a Mosca prende il via la XIV edizione della competizione iridata con la presenza record di atleti azzurri. La squadra che sarà nella capitale russa è infatti composta da 57 atleti (31 uomini, 26 donne), la seconda formazione più numerosa di sempre (dietro ai 66 atleti di Atene 1997).
DONATO CI RIPROVA- Presente ai blocchi di partenza l’atleta laziale, Fabrizio Donato, bronzo olimpico nel salto triplo ai Giochi olimpici di Londra 2012 e campione europeo outdoor ad Helsinki 2012. Complice il piccolo infortunio patito a Montecarlo, non è possibile in questa occasione assegnare il ruolo dell'uomo in piena corsa ma quello di outsider, in virtù della meravigliosa stagione 2012 (bronzo a Londra ed oro europeo a Helsinki), sicuramente sì. “Se non si salta più di 17 metri non si va da nessuna parte – ha detto il campione pontino- sono ancora indietro ma posso farcela”.
LA TRUPPA AZZURRA- Un ruolo che, al femminile, può andar bene a Valeria Straneo, la scoperta della maratona azzurra, che dopo l'ottavo posto di Londra, potrebbe ottenere fin da domani, se tutto andrà come da migliori auspici, un risultato importante. Punta ad una parte da outsider anche Elisa Rigaudo, apparsa agli Assoluti di Milano in eccellenti condizioni fisiche: nella patria delle dominatrici della marcia, il bronzo di Pechino potrebbe fare gara da protagonista, ottenendo un piazzamento di primo piano. Merita l'inserimento nel gruppo anche Giuseppe Gibilisco, tornato a ottimi livelli (5,70, oro ai Mediterranei e secondo posto a Gateshead) e sempre tra i più bravi al mondo nel ''leggere” le gare.
LE CHANCE AZZURRE- Andando ad esaminare le carte e le chances azzurre, naturale assegnare a Daniele Greco i panni dell'uomo numero uno. Lo dimostrano i fatti, a cominciare dal titolo vinto agli Europei indoor di Goteborg, nel marzo scorso, con un probante 17,70. Il pugliese, quarto un anno fa - alle spalle di Fabrizio Donato - ai Giochi Olimpici di Londra, è reduce da poche gare, ma tutte d'effetto: il secondo posto al Golden Gala Pietro Mennea (17,04, dietro il campione olimpico, lo statunitense Taylor); l'oro ai Giochi del Mediterraneo (con un salto di 17,13); il secondo posto a Montecarlo (17,25 - ottava misura mondiale dell'anno - ancora dietro a Taylor). Pesano però una condizione di salute non proprio ottimale, anche se gli acciacchi sembrano superati. L'altra pedina italiana molto attesa, è rappresentata da Alessia Trost. La 20enne saltatrice in alto friulana, oro agli Europei Under 23 di Tampere il 13 luglio scorso, è accreditata della quinta misura mondiale dell'anno, l'1,98 realizzato in Finlandia. A sua volta, però, inferiore di due centimetri al 2,00 messo a segno dall'azzurra in inverno.
LO STADIO DI MENNEA- Le gare che si disputeranno nello stesso stadio che nel 1980 (ma erano le Olimpiadi) vide trionfare Pietro Mennea, Sara Simeoni e Maurizio Damilano. Si esordisce, praticamente, all'alba, alle 7.30 ora italiana, con le qualificazioni del disco femminile. In pista subito Bolt con i turni preliminari dei 100m (alle 8.10) mentre i primi italiani a gareggiare (sempre in ordine cronologico) saranno Gibilisco e Stucchi impegnati nelle qualificazioni del salto con l'asta (ore 8.15). L'obiettivo della consistente spedizione azzurra, ben 57 atleti, è quella di aprire un nuovo ciclo, con destinazione Rio 2016. Come? Inserendo in squadra i migliori giovani del quadriennio appena terminato, perché acquisiscano esperienze utili al fianco dei '”senatori”. Anche se in pista, sulle pedane, sulle strade moscovite, sarà durissima. Basti pensare che i paesi iscritti ai mondiali sono ben 206 (è record), rappresentati da 1974 atleti (anche questo un record).
IL MEDAGLIERE AZZURRO- Nelle precedenti 13 edizioni dei Mondiali, l'Italia ha conquistato 38 medaglie. L'ultima, il bronzo di Antonietta Di Martino nell'alto di Daegu, due anni fa. L'ultimo oro, è proprio quello di Giuseppe Gibilisco, nell'asta, a Parigi 2003. Dieci anni (e cinque edizioni) fa. Lo ''zero”, inteso come numero di medaglie, è uscito per la prima e unica volta due anni fa, a Berlino, quando non andammo oltre i quarti di posti di Antonietta e Giorgio Rubino nei 20km di marcia.