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Paese Sera, l'Associazione Stampa Romana:§"Ristabilire legalità e dignità dei colleghi"

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"L'Associazione Stampa Romana è al fianco dei giornalisti di Paese Sera che, a causa di una incauta e disastrosa gestione societaria, sono privati del reddito garantito per altro stabilito da un accordo sindacale firmato nell'agosto scorso. Oltre il danno la beffa, visto che l'azienda ora, causa una non meglio identificata "mancanza di liquidità" ha messo la redazione nelle condizioni di non poter lavorare aggiornando il sito.

L'impressione è che si voglia utilizzare la tattica del "tanto peggio" per far pressione su Parsitalia, società che sta trattando la sua entrata nella srl. L'Asr condanna questo balletto a danno dei giornalisti che da mesi attendono la regolarizzazione delle loro spettanze e delle loro posizioni contrattuali. L'Asr invita tutte le parti in causa a fare velocemente ciò che è necessario per ristabilire la legalità contrattuale e la dignità professionale dei colleghi. L'Asr si riserva di tutelare i diritti dei giornalisti in tutte le sedi competenti, ma auspica al più presto un incontro per proseguire nel percorso di regolarizzazione avviato ad agosto".


Paese Sera si ferma, giornalisti senza contratto§"L'azienda non ha rispettato gli accordi"

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Condannato al silenzio. Questo accade a un giornale nato più di due anni fa con l'ambizione di trasformarsi nella 'Voce di Roma' e che, invece, strozza la voce dei suoi giornalisti. E' la storia del Nuovo Paese Sera, quotidiano on line e mensile cartaceo in bilico dallo scorso luglio. Da quando scadono i contratti dei redattori, che da mesi non percepiscono lo stipendio, e che il 15 ottobre avrebbero dovuto ricevere l'ultima tranche dei salari arretrati secondo un accordo sindacale, firmato dalla società editrice e dalla redazione, che prevedeva inoltre un contratto per tutti i giornalisti a partire dal primo di ottobre. Niente di tutto questo però è accaduto. La società che edita il giornale ribadisce che in cassa non c'è liquidità. Tutto è destinato a fermarsi.

Non solo. L'atteggiamento di chiusura della S.r.l. si riscontra in un cambio delle carte in tavola: la terza e ultima parte delle mensilità non corrisposte era dovuta a prescindere. Tutto messo nero su bianco con l'accordo firmato lo scorso agosto, alla presenza dell'Associazione stampa romana. Non la pensa così però l'amministrazione societaria che vincola i pagamenti degli arretrati alla chiusura dell'accordo con dei nuovi soci. Un ruolo giocato dalla società Parsitalia media che ancora non ha sciolto la riserva sul suo ingresso nella Nuovo Paese Sera S.r.l..

Un braccio di ferro che mette i redattori all'angolo. Zero soldi per gli stipendi e abbonamento alle agenzie di stampa saltato per mancato rinnovo. Senza dimenticare che per alcuni giorni la redazione è stata anche a corto della luce elettrica. Un atteggiamento che porterà alla chiusura di una redazione, mettendo i lavoratori per strada, e spegnerà una voce. Condannando al silenzio Paese Sera.

I giornalisti sollecitano la società editrice di Paese Sera a riprendere al più presto la trattativa e auspicano che per il giornale ci sia un futuro concreto.

Estella, Ignazio e la sfiducia §La sfortuna di chiamarsi Marino

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“Sulla mozione contro Estella Marino c’è il voto segreto?” La domanda arriva da tre emissari del Pd in aula Giulio Cesare, che rappresentano altrettante anime del partito: zingarettiani, renziani e popolari vicini al premier Enrico Letta. Quesito che spiega bene l’aria che tira tra i democratici del Campidoglio. La voglia di sfiduciare l’assessore all’Ambiente, dopo il caos sulla nomina del super presidente Ama poi dimissionato, c’è. Ma non si può strappare a viso aperto. C’è bisogno della segretezza affinché i franchi tiratori possano portare a termine la loro strategia, creando un fronte comune con le opposizioni che criticano la titolare dei rifiuti anche per la gestione della raccolta della monnezza. Alla fine la maggioranza si ricompatta e respinge l’attacco di centrodestra e Cinquestelle. La Marino è salva. “Solo perché schierandosi a favore avrebbero dovuto metterci la faccia”, spiega un consigliere.

LA SFIDUCIA - In assemblea capitolina, infatti, l’istituto della sfiducia esiste solo per il sindaco. Lo dice l’articolo 5 del regolamento comunale.  Norma che prevede, in questo caso, il voto segreto. Contro gli assessori no: l’unica arma è la classica mozione, per impegnare il primo cittadino a dimissionare gli esponenti della sua giunta. Così oltre le parole di fuoco, nel Consiglio di ieri, non si va. Il provvedimento firmato da M5S, Ncd, FI, Lista Marchini e FdI viene respinto. Non calma però le acque tra i democrat capitolini. Che non corra buon sangue fra Ignazio Marino e alcuni esponenti del Pd non è un segreto da tempo. Ma che nel secondo giorno di discussione sull'emergenza rifiuti, mentre sul soffitto dell'Aula Giulio Cesare ancora troneggiano tre palloncini di Peppa Pig, sia proprio il capogruppo dem Francesco D'Ausilio a "bacchettare" il primo cittadino per la sua assenza, proprio non si sarebbe potuto pensare fino a qualche giorno fa.

MARINO VS D'AUSILIO - "Propongo di sospendere la seduta finché il sindaco non potrà essere presente". Una richiesta degna della più accesa delle opposizioni, ma che è stata proferita dal rappresentante dal primo partito della maggioranza che sostiene Marino. L’inquilino del Campidoglio era impegnato in una riunione al Pd nazionale, nella sede di Sant'Andrea delle Fratte, quando è stato costretto ad abbandonare l’assise per tornare in tutta fretta a palazzo Senatorio. "Sono andato via dalla riunione - ha dichiarato dal suo scranno - perché chiamato dal presidente del gruppo Pd".  Ma subito dopo aggiunge: “Riunione a cui tornerò”, indirizzando questa frase direttamente a D'Ausilio. Il tono non si può definire da duello, ma il risentimento per la 'chiamata all'ordine' è palpabile.

L'ASSESSORE E' SALVA - Il centrosinistra, dopo lo sbandamento iniziale, ricorda da che parte sta ed elenca tutti gli scandali della precedente gestione, iniziando da Parentopoli. Quando è il momento di votare tutti pronti: si illumina lo schermo dell’aula e mostra i 25 voti contrari alla mozione, che avrebbe impegnato il sindaco a far fuori la renziana Marino. Per lei la stampella arriva anche da Antonio Stampete, il consigliere dem che qualche giorno fa su Facebook le aveva chiesto, indirettamente, un passo indietro. L’inquilino di palazzo Senatorio sfida la maledizione del curriculum e una parte del consiglieri che chiede modalità diverse per scegliere manager e dirigenti. Lui va avanti per dimostrare di non essere preda di alcuna sindrome. E per marcare il distacco dall’apparato.

LA TENTAZIONE - Il Pd ribadisce di non voler entrare nella questione dei nomi, ma è stanco di Marino che “colleziona errori e scivoloni e non ascolta i consigli”. Per l’Ama, dopo la stella cometa di Ivan Strozzi (indagato a Messina per traffico di rifiuti e per questo ha lasciato l’incarico), si ritorna a parlare di nomi: nella rosa sempre Alessandro Filippi di Acea, Alessandro Bonura, revisore alla Provincia, e Walter Ganapini, già in Ama in passato. I democratici prendono le distanze dalle nomine, anche per scaricare tutte le responsabilità sul primo cittadino e i suoi più stretti collaboratori, in caso di necessità. E qualcuno continua a chiedersi perché il voto segreto valga solo in un caso: la sfiducia contro il sindaco.

Quattro falsi allarmi bomba§in poche ore: l'ultimo in via del Corso

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Nuovo allarme per sospetto pacco bomba in via del Corso 307 dove si trovano degli uffici amministrativi Unicredit. Ad allertare le forze dell'ordine una telefonata anonima giunta intorno alle 15.30. Sul posto i carabinieri con gli artificieri. I controlli effettuati hanno poi dato esito negativo. Secondo le verifiche dell'Arma dei Carabinieri si è quindi trattato un falso allarme.

Stamattina altre tre telefonate anonime nel giro di poche ore. La prima per segnalare una busta sospetta che è stata trovata trovata nel bagno di un bar vicino al tribunale di piazzale Clodio, in via Casale Strozzi. L'ordigno incendiario era formato da polvere pirica e da una miccia. Si sarebbe potuto attivare usando un accendino, ma non era attivabile a distanza.

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La seconda telefonata, in forma anonima, è stata ricevuta dal direttore del McDonalds di piazza di Spagna. Ha dato esito negativo l'ispezione svolta dalle unità cinofile antiesplosivo dei carabinieri. Un falso allarme che comunque ha determinato la chiusura in via precauzionale di alcune strade e l'evacuazione del fast food. Il terzo allarme è stato lanciato per segnalare un pacco sospetto nel palazzo della Cassazione, al cui interno, però, gli artificieri non hanno trovato nulla.

Nei pressi di una stazione di autobus ai Monti Tiburtini gli artificieri hanno intanto trovato dei 'manufatti esplosivi di tipo artigianale', considerati materiale pirotecnico.  Gli investigatori stanno tentando di capire se ci siano connessioni tra le varie segnalazioni.

In marcia contro il razzismo§Domenica la XV^ "Corsa di Miguel"

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E’ l’appuntamento per eccellenza per gli amanti della corsa sui 10mila metri e come ogni anno, ormai da dieci anni, anche stavolta la “Corsa di Miguel” segna un nuovo record.  Dopo l'exploit raggiunto lo scorso anno con 5000 iscritti alla gara competitiva, questa XV^ edizione  che si svolgerà domenica 19, segna un nuovo sorpasso arrivando a quota 5.129, senza considerare le prove non competitive sui 10 chilometri e sui 4 chilometri che, secondo i dati diffusi dagli organizzatori hanno già richiamato circa 2000 appassionati.  Riscontri importanti che fanno ben sperare anche sul numero di quanti arriveranno al traguardo, che lo scorso anno ha registrato quota 4.621. L’edizione di quest’anno sarà dedicata al grande Pietro Mennea scomparso il 21 marzio del 2013.

ARRIVA ANCHE LA MARCIA-  L’edizione del 2014 però riserva anche una sorpresa. Gli organizzatori hanno infatti, su sollecitazione degli stessi marciatori, promosso una gara di marcia dove ogni partecipante dovrà però “autocertificarsi” (nel senso di rispettare la correttezza del gesto). A battezzare la novità ci sarà il numero 1 della marcia italiana sui 50 chilometri, quel Marco De Luca, cresciuto a pane, pineta di Ostia e piste ciclabili cittadine, fino al punto di collezionare una serie di piazzamenti importanti ai Mondiali e alle Olimpiadi. Con lui anche un altro membro della spedizione olimpica di Londra 2012, Antonella Palmisano. Con loro, naturalmente, non mancheranno i patiti del fitwalking, dove si annuncia numerosissimo il gruppo della Podistica Solidarietà.

NUOVO PERCORSO-  Le novità per questa XV^ edizione riguardano anche il percorso  (IL VIDEO). La partenza della 10 Km è prevista per le 10 da piazza della Farnesina  con arrivo sul tartan delo Stadio dei Marmi. Il gruppo di podisti partirà a scaglioni con “onde” successive e suddivise per orario. All’interno della manifestazione ci sarà anche spazio per testimoniare la valenza dello sport contro il razzismo con la non competitiva “Strantirazzismo” programmata sui 4 chilometri. Aperta a tutti gli appassionati amatoriali di questo sport, ci si potrà iscrivere fino a sabato e partirà dal Ponte della Musica.

UN CAMMINO LUNGO DIECI ANNI- La Corsa di Miguel, organizzata dal Club Atletico Centrale di Roma, nasce nel 2000 in memoria di Miguel Benancio Sanchez, poeta e maratoneta desaparecido vittima della dittatura militare argentina (ucciso la notte tra l’8 e il 9 gennaio del 1979). La Corsa di Miguel si svolge anche a Buenos Aires, Bariloche (Argentina),  Barcellona, Stati Uniti e dal 2009 anche all’Aquila dal 2009. L’obiettivo è quello di riaffermare, attraverso lo sport,  il principio che la libertà individuale di ogni uomo è un diritto inalienabile.

Aumentano i cassaintegrati§L'allarme della Uil Lazio

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Il bollettino è più di guerra che da dati sull’occupazione: sono 52 mila, infatti, i lavoratori in cassa integrazione nel Lazio. Circa 12 mila in più rispetto al mese di novembre 2013, che salgono a oltre 15mila se confrontati rispetto al dicembre di due anni fa, quando le persone in cassa integrazione erano molto al di sotto della quota 40 mila. Il primo posto in questa classifica spetta a Roma, seguita da Viterbo: sono queste le 2 città più colpite dalla crisi nel Lazio.

LE ORE DI CIG - Nella Capitale, le ore autorizzate registrano un incremento del 75% rispetto al mese precedente e del 122,6% rispetto al 2012. Nel capoluogo della Tuscia, invece, l’aumento rispetto a novembre 2013 è pari all’84,5%, mentre si ha una lieve diminuzione (-17%) rispetto a dicembre 2012. La fotografia, scattata dalla Uil regionale, mostra dei numeri che continuano a crescere. “Dimostrano la gravità di una crisi che non accenna a diminuire”, commenta il segretario generale del sindacato, Pierpaolo Bombardieri. Senza dimenticare la chiusura delle tante attività commerciali del territorio, soprattutto nel settore artigianale, dove la cig in un mese registra un incremento del 65,9%.

I SETTORI A RISCHIO - Insieme al commercio è tra i più a rischio. Mentre rispetto al 2012 è l’industria la più penalizzata, con un’impennata delle ore di cassa integrazione pari al 94%. Per la prima volta, rimane piuttosto stabile rispetto al 2012 il dato dell’edilizia, dove dal 2010 ad oggi si sono persi circa 50 mila lavoratori. E non manca l’allarme: “I soldi stanziati per la casa in deroga sono finiti”, aggiunge Bombardieri. Sistema di sostegno a cui chiedono accesso alla cassa in deroga soprattutto le aziende medio piccole. “Sono loro – conclude il segretario Uil – che più risentono della crisi. Molte di queste hanno già chiuso i battenti o comunque licenziato i propri dipendenti che, pertanto, non usufruiscono più della cassa integrazione”. Per il sindacato l’unica via d’uscita si chiama “stanziamento di risorse”. Anche per combattere la piaga del lavoro nero.

Il festival della scienza all'Auditorium§Il linguaggio spiegato da Chomsky

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Il linguaggio e i "segreti" di questo codice complesso, tra analisi scientifica, indagine filosofica e incursioni nella fantascienza. Da qui partirà la nona edizione del "Festival delle Scienze" in programma dal 23 al 26 gennaio all'Auditorium Parco della Musica di Roma dal titolo "I linguaggi". Il festival, prodotto dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con "Codice.Idee per la cultura", attraverso incontri, dibattiti, caffè scientifici, eventi per le scuole, mostre e spettacoli "analizzerà" il linguaggio associato alla scienza e al suo legame con l'uomo.

GLI OSPITI - Un percorso e un approccio accompagnato dalla partecipazione di filosofi, storici della scienza, scrittori, esperti del codice e dei significati: dal linguista Noam Chomsky che spiegherà la sua "teoria rivoluzionaria" della grammatica generativa-trasformazionale al professore di neuropsichiatria all'Università di Harvard, Alfonso Caramazza, al linguista Mark Baker autore di "Gli atomi del linguaggio". E ancora: Armin Linke che analizzerà il fascino del linguaggio attraverso l'immagine nella fotografia, al rapporto identitario profondo tra linguaggio e musica con il linguista del Mit di Boston, David Pesetsky.

IL LINGUAGGIO - A presentare la nuova edizione il sindaco di Roma, Ignazio Marino, l'ad della Fondazione Musica per Roma, Carlo Fuortes, e il direttore scientifico del festival, Vittorio Bo. "E' uno dei festival più longevi. - ha sottolineato Fuortes - Quest'anno il tema sarà sul linguaggio continuando la linea iniziata già dal primo anno. All'interno della programmazione strutturale dell'Auditorium rientra anche la scienza così da avvicinare il mondo umanistico a quello scientifico perché la scienza e la tecnica si sono allontanati dal sapere umanistico e questo ha provocato anche dei 'guasti' nel nostro paese. Crediamo che sia quindi importante e doveroso inserire questo tema facendolo senza abbassare il livello di informazione ma parlando a un largo pubblico ma non banalizzando. La cosa straordinaria e' l'interesse che questa programmazione ha sempre avuto nei confronti di questa iniziativa vivendo il festival come vivendo un altro evento di spettacolo e questo credo sia uno dei risultati piu' straordinari".

MARINO - Un festival che per il direttore scientifico dell'iniziativa "non ha mai voluto essere compartimentato e il senso che ha sempre dato è proprio manifestato da coloro che parteciano, i quali non sono degi spettatori ma dei protagonisti. E' un festival riconosciuto nel mondo è ed importante che si faccia qui a Roma che è, ovviamente, una attrazione unica". Per il sindaco Marino "i numeri valgono più di tanti discorsi". "Questa è la nona edizione, un festival avviato nel 2006 con spettatori paganti 20mila, poi sono diventati 40mila e poi sono cresciuti quindi questo dimostra che gli argomenti scientifici interessano. La divulgazione scientifica ha un valore importante proprio per il ruolo che dovrebbe avere nelle decisioni nella società. Un festival delle scienze sul tema del linguaggio sottolinea quanto la semplicità serva alla comprensione. L'importanza del linguaggio è straordinaria anche rispetto alle scoperte nel mondo scientifico. Un linguaggio semplice è un obiettivo di questo festival perseguito da tutti noi quando parliamo della scienza. Sono felice di ospitare da sindaco questo festival perchè ritengo sia una iniziativa importante per capire la scienza, usare il linguaggio appropriato e convincersi che non ci sono argomenti complicati ma solo linguaggi chiari e semplici che ne facilitano la comprensione".

Relitti Urbani, stop alla speculazione§Cancellato il bando di Alemanno

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Scheletri urbani e capannoni abbandonati. Una città nella città che si estende per oltre 1200 ettari. La riqualificazione delle aree industriali dismesse era stata una delle poche iniziative di Alemanno sul tema della rigenerazione urbana. Ma il bando sui "Relitti urbani", proposto nel 2010 e poi nel 2012, per ora non esiste più. Stralciato, cancellato, con una memoria di giunta dello scorso 27 dicembre. Per l'assessore alla trasformazione urbana, Giovanni Caudo e l'assessore alle periferie Paolo Masini, era troppo vago e in contrasto con le nuove linee guida. Che pongono il bene comune alla base di ogni intervento di riqualificazione, garantendo la città dal rischio delle speculazioni edilizie.

fabbrica via tiburtina

IL BANDO – “Recuperare aree ed edifici degradati o dismessi”, anche attraverso la “sostituzione edilizia”, era uno degli obiettivi di principali del bando, che potenzialmente si rivolgeva ai proprietari di circa 500 aree, di cui 340 al di fuori delle mura. E anche se il provvedimento non prevedeva un impegno economico diretto del Comune, permetteva alcune incredibili opportunità ai soggetti richiedenti, come l'ampliamento delle cubature o la ricollocazione delle volumetrie demolite.“Le indicazioni erano molto vaghe – spiega l'assessore alle periferie Paolo Masini – per questo d'intesa con Caudo abbiamo deciso di stralciarlo. La riqualificazione di queste aree è una priorità per l'amministrazione, ma quello non poteva essere lo strumento ideale. Dava indicazioni urbanistiche troppo elastiche e poteva apparire come un favore a qualcuno”.

GRATTACIELI SU VIA PRENESTINA - Tra i progetti che erano stati presentati all'aministrazione, spiccavano due degli ecomostri piu imponenti della città: l'area dismessa dell'ex fabbrica Snia Viscosa sulla via Prenestina, dove il proprietario sognava di realizzare dei veri e propri grattacieli in un'area destinata a verde, e l'ex fabbrica di Penicillina sulla via Tiburtina, che dopo aver fallito la possibilità, durante gli anni di Veltroni, di trasformarsi in mega albergo resort, aveva puntato tutto sul residenziale. Tuttavia queste, come tutte le altre proposte approvate, o in fase di studio, sono state sospese insieme alla memoria di giunta di dicembre. “Noi rimaniamo aperti a ogni proposta di riqualificazione - ribadisce Masini - ma la priorità deve essere il bene comune" 

GHERA: BANDO IN DIFESA DELL'AGRO ROMANO - Nonostante la cancellazione in toto del bando fosse stata in parte annunciata da Marino già in campagna elettorale,la decisione di stralciarlo totalmente ha stupito Fabrizio Ghera, ex assessore alle periferie e attuale consigliere capitolino, uno degli artefici del provvedimento."Tra le tante cose approvate durante la giunta Alemanno - dichiara Ghera -  questa era l'unica che andava in difesa dell'agro romano, nella stessa linea che segue l'assessore Caudo. Le nuove costruzioni - assicura Ghera - avrebbero sostituito le aree abbandonate all'interno della città, che ora sono solo fonte di degrado, e non avrebbero consumato altro suolo. E' chiaro che - prosegue Ghera - se si vuole recuperare quelle aree, si devono prevedere dei premi di cubatura, altrimenti nessun privato ha interesse a investire. Noi lo avevamo fatto, attenendoci alle direttive del piano casa regionale. Il comune ha sbagliato, perché a mio avviso doveva fare delle revisioni rigorose sui singoli progetti, ma fermare il il bando in toto è stato un errore".


Insulti e minacce, la Arinze non molla§"Il razzismo non c'entra con il volley"

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“Io testimonial dei mondiali di pallavolo in Italia? Nessuno mi ha detto nulla ma se dovesse capitare sarei la donna più felice del mondo”. La  notizia ancora non è certa ma Nneka Arinze , vittima di un brutto episodio di razzismo domenica scorsa durante il match di B1 contro il Montescaglioso, ne sarebbe comunque onorata, perché la “pallavolo – dice- è la mia vita e nessuno potrà distruggere questo mio sogno”. Trentenne romana, capitana del Mesagne Volley, Nneka durante la partita è stata più volte insultata da un gruppo di tifosi per il colore della sua pelle. Nata da madre italiana e padre di origini nigeriane era l’unica giocatrice di colore in campo. Durante il  match, un gruppo di tifosi ha cominciato a lanciare slogan sessisti e razzisti contro di lei e le sue compagne . La federazione ha aperto una indagine e ieri era circolata la voce su una sua investitura come testimonial per la kermesse mondiale di settembre prossimo.

Nneka cosa pensi di questa reazione da parte della Federazione?
 Guardi, anche io ho letto di questa cosa ma nessuno mi ha ancora detto nulla. Non c’è alcuna comunicazione ufficiale. So che la Federazione ha aperto una indagine, sta valutando filmati e testimonianze e questo mi basta. Io non voglio visibilità e non chiedo nulla. Vorrei però comunque una reazione delle istituzioni sportive perché bisogna far capire con chiarezza che certi episodi non devono più accadere.

Puoi spiegarci meglio cosa è successo?
 Durante il match un gruppo di tifosi, tutti ragazzini sui 15-16 anni si è messo in fondo al campo e ha cominciato ad insultarci, a chiamarci prostitute e cose del genere. Ad un certo punto se la sono presa con me, per il colore della mia pelle a chiamarmi “brutta negra” e altro. Io li  ho sentiti bene perché quando andavo in battuta ero a pochi centimetri da loro. In quel momento, presa dalla trance agonistica, ho pensato solo a giocarmi la partita. Finito il match però sono andato dai dirigenti del Montescaglioso per riferirgli quanto accaduto e loro inizialmente si sono scusati con me poi mi hanno detto di fare finta di niente perché secondo loro erano solo dei ragazzini. Questa cosa mi ha fatto arrabbiare tantissimo e sono andata dai miei dirigenti perché non è accettabile far passare in secondo piano certi episodi.  Volevo che questi ragazzi imparassero a rispettare le persone perché tifare non vuol dire insultare l’avversario.  Il  mio interesse era che capissero dove era il loro errore.

Come ha reagito la società del Montescaglioso?
 Non solo non hanno mosso un dito ma, nonostante le scuse iniziali, hanno cominciato pure a negare l’accaduto, accusandomi di aver gettato fango sulla città. Io però non me la sono  mai presa con la città o con tutto il pubblico. Hanno cominciato a dire che non era vero, che mi ero inventata tutto. Qualche loro tifoso mi ha anche minacciata e insultata sul profilo facebook della nostra società. 

Cosa pensa la tua famiglia a Roma?
 Inizialmente non ho detto nulla  a loro, la cosa poi è montata e sono venuti a saperlo. Sii sono spaventati, mio padre mi ha chiesto di tornare a Roma anche se sono stati comunque contenti del mio gesto. Mi hanno sempre insegnato ad accettare me stessa e a lottare contro ogni forma di discriminazione, a non lasciar correre, a farmi rispettare.    

Ti era mai successo prima?
Guardi, la pallavolo è uno sport ancora pulito, alle partite ci sono famiglie con i figli piccoli. Episodi del genere sono proprio rari. A me personalmente era accaduto una sola volta, alcuni anni fa durante un match in Calabria ma non dissi nulla. Questa volta però non ho voluto soprassedere.  

Cosa ti aspetti dalla Federazione?
Mi aspetto che faccia qualcosa non per me ma per evitare che in futuro accadano cose del genere. Essere ambasciatrice ai mondiali sarebbe per me un onore, probabilmente non reggerei l’emozione ma mi creda la cosa più importante è un’altra: lanciare segnali chiari contro chiunque si macchi di gesti deplorevoli che possano rovinare questo sport che è la mia vita. Per il resto,  va bene tutto. 

"La sanità romana è inguaiata"§I grillini e la scoperta dell'acqua calda

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Pronti? Via. E' partito stamattina intorno alle nove il tour dei 5 Stelle alla scoperta della malasanità laziale. Sette gruppi, composti da consiglieri regionali, municipali, comunali, deputati e senatori, si sono sguinzagliati in giro per la Regione "per realizzare visite ispettive presso i pronto soccorso". Obiettivo: "Verificare le condizioni di criticità segnalate da associazioni, comitati e cittadini".

Sulla scia del caos al San Camillo di questi giorni i pentastellati provano ad attirare un po' l'attenzione inventando anche l'hastag #m5soccorso. Ma la risposta dei social è fiacca. Su twitter il tentativo di coinvolgere i cittadini si trasforma presto in un botta e risposta solitario. Barillari cinguetta "Ok ispezione all'umberto i. Discusso con primari e dirigenti strutture su blocco barelle e carenze". Gli fa eco Romberta Lombardi: "Finita ispezione al Pertini di Roma. ultima destinazione ora... Stay tuned...". Ogni tanto si inserisce qualche esterno al movimento, ma più per prendere in giro che per inviare segnalazioni, come invece auspicato dai 5Stelle. "#m5soccorso gruppo 1 sul quarto obiettivo: ospedale san giovanni” ma lavorano o giocano a Risiko??" si domanda @Metappina, commentando Barillari.

Qualcun'altro chiede le foto degli interni dei pronto soccorso e subito dopo spuntano le immagini da gita scolastica di Marta Grande e Luca Frusone con consiglieri e deputati abbracciati davanti alla croce rossa dell'ospedale di turno.

Nessun grosso scoop, pare. A parte che le ambulanze sono ferme un po' ovunque e il personale ospedaliero è scarso, di novità non ce ne sono. Ma l'occasione è ghiotta per attaccare il piano per l’emergenza presentato recentemente da Zingaretti. Resta qualche perplessità sul fatto che "tutti vogliano raccontare ed aiutarci a formulare proposte per migliorare la sanità laziale", come dichiara Barillari nel comunicato di fine tour. Sarebbe il segno che "l’operazione #m5soccorso ha funzionato". Peccato che, almeno a guardare twitter, il blitz di oggi somigli molto a un flop.

Nel Pd prove tecniche di disgelo§Bettini e Marino tornano al dialogo

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Prove tecniche di dialogo. Dopo essere stati a un passo dalla rottura, Ignazio Marino e Goffredo Bettini, eminenza grigia del Pd capitolino, tornano a parlarsi. Domani si vedranno in Campidoglio per presentare il volume di Vittorio Storaro, direttore della fotografia e vincitore di tre premi Oscar. La conferenza stampa potrebbe essere l'occasione giusta per scambiare due chiacchiere e pensare insieme un nuovo percorso di confronto tra il partito di maggioranza e il primo cittadino. Che resta nell’occhio del ciclone per gli scivoloni collezionati; l’ultimo, la nomina in Ama di Ivan Strozzi (poi dimissionato perché indagato per traffico di rifiuti a Messina).

Oltre l’isolamento del sindaco, Bettini registra la presenza di emissari democratici che, ieri in assemblea capitolina, hanno cercato di saperne di più su voto segreto e sfiducia. Una tecnica impossibile da usare contro l’assessore all’Ambiente, destinataria della mozione che, se approvata, avrebbe impegnato il sindaco a costringere la Marino al passo indietro. Ma queste voci, e soprattutto il capogruppo dem Francesco D’Ausilio che bacchetta la guida della città per la sua assenza in aula Giulio Cesare, fanno alzare il livello di guardia. Così inizia il riavvicinamento.

Parte Bettini, con un suggerimento: “Allargare la squadra”, dice ai microfoni di Radio Città Futura. Un consiglio che sa di avvertimento. Il "manovratore" dei democratici romani parla di “naturali diffidenze” e della “comprensibile tentazione di affidarsi a persone che ti stanno intorno”. Prova così a giustificare i primi mesi alla guida della Capitale, giudicati negativi dai cittadini (con relativo calo dei consensi) e costellati di difficoltà e polemiche. Bettini, membro della direzione del partito, chiede “uno sforzo di apertura”. Il cerchio di riferimento del sindaco deve passare dall’essere ‘magico’ ad ‘aperto’. Le insidie ci sono, ma il kingmaker del centrosinistra capitolino si dice convinto che è il momento di rischiare.

Anche perché gli sgambetti sono dietro l’angolo. A partire da una maggioranza lacerata (divisa dopo le primarie tra renziani ed ex Ds), che si è ricompattata proprio contro il primo cittadino. La sveglia la suona D’Ausilio, Marino non va oltre la relazione in aula. Forse ancora all’oscuro del fatto che tre emissari del gruppo che lo sostiene (appartenenti alle aree di zingarettiani, popolari e rottama tori) avrebbero dato una sferzata quasi mortale al sindaco e all'assessore all'Ambiente. Per il sindaco è previsto il voto segreto, per l’assessore non esiste . Con il voto palese il piano dei franchi tiratori va a vuoto.

L’aria che tira è oggettivamente pesante, Bettini lo sa e interviene anche su questo punto: “La squadra è del tutto rinnovata”. Un modo per richiamare le sue truppe all’ordine. Il messaggio c’è stato, anche forte e chiaro, per tutti i fronti. Domani sarà il giorno del riavvicinamento. E torna il fronte comune contro il centrodestra che ha “governato molto male negli ultimi anni e i problemi già grandi si sono accavallati”. La stanchezza, tra i democratici, per un sindaco che “non ascolta i consigli, è tanta”. A questo punto bisogna provare a ricucire. O avere il coraggio di strappare. Le parole di Bettini dimostrano che non è questo l’obiettivo, per ora.

Dal Campidoglio ai social, le parole dei "trombati"§Il limbo degli orfani di Alemanno nell'era Marino

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Qualcuno si è rassegnato, altri no. C’è chi si è defilato dalla scena e ha lasciato il dibattito sulla città ai nuovi eletti in Campidoglio. E chi prova a restare sulla cresta dell’onda politica intervenendo, dal proprio profilo Facebook, su ogni argomento o decisione della giunta guidata dal sindaco Ignazio Marino. Sono i trombati del centrodestra dall’aula Giulio Cesare, bocciati dai cittadini dopo le elezioni amministrative dello scorso maggio e che hanno “riconsegnato la città alla sinistra”. Le chiavi per attaccare l’inquilino di palazzo Senatorio? Tutte: ogni occasione, per il commentatore seriale, è buona.                                                            

Sulla questione nomine, vedi Ivan Strozzi (dimissionato da Ama perché indagato), interviene l’ex assessore al Personale Enrico Cavallari che pubblica la foto dell’ex super manager della municipalizzata dei Rifiuti. Non gli vanno giù anche le luminarie arcobaleno scelte per il Natale 2013: preferiva quella tricolore della sua epoca. Una polemica per ‘stare sul pezzo’. Mentre Ugo Cassone, riferimento delle destra sociale in aula, parla di “Campidoglio espugnato dai commercianti”, riferendosi alla protesta contro i nuovi piani che dimezzano i dehors in centro. Per farlo, serve una vittoria e la partita tra esercenti e Comune, in realtà, non è ancora chiusa. Domenico Naccari, avvocato di Vibo Valentia (rappresentava parte della comunità calabrese romana nell’era Alemanno) lancia la sua stoccata sugli ingorghi: Marino è colpevole di voler combattere il traffico che soffoca Roma con le targhe alterne. Barricate anche contro i cortei che paralizzano la città. Nessuna lamentala però contro il palco montato in via del Plebiscito, nell’agosto 2013, per il discorso di Silvio Berlusconi (a cui è rimasto fedele).

“Sette vigili di scorta? Personale sottratto alle normali attività del corpo”, tuona invece Federico Rocca, “fratello d’Italia” fedelissimo al gruppo di Colle Oppio. Che descrive “la scena ridicola di un sindaco in bicicletta inseguito dalla auto dei caschi bianchi”. Mentre Alessandro Cochi, fedelissimo di Alemanno fino alla fine ed ex delegato allo Sport, punta sulla questione sicurezza. Parla di “criminalità crescente”, addossando le colpe su Marino. Eppure quando era il centrosinistra a farlo, la responsabilità per l’allora maggioranza di Alemanno era del governo nazionale. Marco Di Cosimo, augelliano di ferro ed esperto di periferie ed edilizia popolare invece, prova a buttarla sull’ironia: “Schettino (comandante della Concordia affondata a largo dell’isola del Giglio, ndr) ha rifiutato la nomina per la navigazione sul Tevere”. Poi critica le assunzioni dei collaboratori esterni: “78 in 3 mesi”. La memoria gli gioca brutti scherzi però: la cifra spesa nella precedente gestione era più alta di 600mila euro.

Tra gli esclusi dell’assemblea capitolina l’ex titolare alla Cultura, Dino Gasperini, il “ras” della cultura, uomo forte di San Saba e diventato alemanniano dopo un passato nell’Udc. Nessun commento, fino ad oggi, sulle scelte del governo cittadino. La sua pagina, sul social network, tace dal 19 maggio 2013, a sette giorni dalla sfida nelle urne. In questi mesi è scomparso dai radar della cronaca politica. I lettori di PaeseSera lo ricorderanno per la risposta della sua segretaria quando il nostro giornale provava a contattarlo per discutere della 'Casa dei Teatri’: “L’assessore è in riunione”, dicevano. Tutti i giorni a tutte le ore, per una settimana di fila. Come lui un altro suo ex collega dell’esecutivo: Marco Visconti, esperto di edilizia e patrimonio, ex titolare dell’Ambiente e finito agli onori della cronaca nella parentopoli all'Atac. Anche la sua bacheca non ha messaggi da mostrare dal 5 giugno 2013, pochi giorni prima del ballottaggio tra il sindaco uscente e il suo sfidante del Pd. Un altro illustre silente è Patrizio Bianconi, il consigliere non eletto che sfasciò la stanza del gruppo consiliare in via delle Vergini quando, a spoglio ancora non ultimato, aveva già capito che sarebbe rimasto fuori dal Palazzo senatorio. Alcuni provano a restare a galla, parlando di tutto. Altri preferiscono il silenzio, chissà se per pudore, riflessione o semplice cambio di vita. Resta sempre attuale la massima buona per ogni stagione politica: “Il potere logora chi non ce l’ha”.

Quattro allarmi bomba in poche ore§E' caccia al 'mister x' delle telefonate

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Se ne occuperà il capo della Procura in persona dell'inchiesta sui quattro allarme bomba che ieri hanno agitato quello che doveva essere un normale venerdì nella Capitale. Tre false segnalazioni, una dietro l'altra. Poi, il ritrovamento di un ordigno incendiario in un bar di piazzale Clodio, a pochi metri dal tribunale. L'ipotesi al vaglio degli inquirenti e' che questa strana escalation sia opera di un'unica matrice. Sebbene le forze dell'ordine tendano a non enfatizzare l'accaduto, resta inquietante la sequenza di quattro segnalazioni (con relative evacuazioni) in così poche ore. 

Tutto è cominciato dal centralissimo Mac Donald's di piazza di Spagna. Non è ancora mezzogiorno quando un dipendente riceve una telefonata che annuncia la presenza di un ordigno e i locali vengono sgomberati immediatamente. Gli artificieri della polizia procedono a un'ispezione. La gente intanto si riversa in strada, i turisti presi dal panico si mettono a urlare. Qualche via limitrofa viene chiusa, intervengono anche le unità cinofile dei carabinieri. Nel fast food, alla fine, salterà fuori solo un "manufatto vuoto", senza materiale incendiario.
 Poco dopo, nel bagno di un bar in piazzale Clodio, vicino alla Procura, viene ritrovata una busta sospetta. Si tratta di una bottiglia con a fianco un accendino. Sempre un'allarme bomba, ancora una chiamata anonima. Gli artificieri dei carabinieri accertano però che quello ritrovato non è un ordigno attivabile a distanza, ma semplice materiale incendiario, tra l'altro rudimentale e non in grado di esplodere. Quasi contemporaneamente, poi, al 112 arriva la segnalazione di un altra bomba, stavolta in Cassazione. Un'altra voce anonima semina il panico. E, anche stavolta, la segnalazione si rivela un falso. A questo punto sembra che la giornata sia finita e invece no. Nel primo pomeriggio un'altra telefonata avvisa della presenza di una bomba in una banca di via del Corso, la Unicredit. Intervengono i carabinieri di piazza San Lorenzo in Lucina, ma dopo un'ispezione negli uffici amministrativi, non trovano nulla: è il quarto falso allarme in poche ore. 

In Procura, la strana sequenza non viene sottovalutata. Dopo la lettura dei primi accertamenti, il procuratore capo Giuseppe Pignatone apre un fascicolo contro ignoti per detenzione di materiale esplodente. Indagine che seguirà personalmente. I precedenti: lo scorso ottobre era toccato al municipio II dei Parioli. Un'allarme bomba aveva fatto evacuare tutti e mettere in sicurezza le strade limitrofe. L'anno prima, in marzo era toccato al municipio di Cinecittà. Sempre un allarme bomba aveva fatto finire in strada circa trecento persone. Nessun ordigno venne mai ritrovato, solo una gran paura per tutti, anche per gli eletti che erano riuniti per una seduta del Consiglio municipale.

Nella scorsa primavera era stata la volta del centro direzionale Argonauta, in viale Ostiense. Anche il' telefonata anonima, cento evacuati dagli uffici e infine nessun ordigno ritrovato. In giugno era toccato al Colosseo. Un trolley vuoto alla stazione della metro B aveva scatenato il panico. Una volta aperto, però, si era rivelato vuoto. Più serio l'allarme del 2010 sulla metro B, dove venne effettivamente ritrovato un ordigno al quale, però, mancava l'innesco. Solo una provocazione, secondo le forze dell'ordine, quel pacchetto contenente tubi e "polvere pirica" trovato sotto un sedile dall'autista. 

Vigne Nuove, 56enne uccisa§da un pirata della strada

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Una donna di 56 anni è morta investita da un'auto questa mattina all'alba in via delle Vigne Nuove. L'incidente, secondo una prima ricostruzione della Polizia locale, è avvenuto tra le 4 e le 5, ma la segnalazione ai Carabinieri è stata data solo alle 5.50 da un autista dell'Atac che ha visto il corpo della donna steso a terra e ha chiesto soccorso al 112. I vigili sono risaliti al modello di auto che ha investito e provocato la morte della donna per poi fuggire senza prestare soccorso. Si cerca ora il conducente.

"Disabili trattati come pacchi"§Tommy e il pulmino che non arriva

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Ha atteso il pulmino alle 12,30, come ogni giorno, ma ieri non è arrivato. E Tommy è rimasto davanti alla sua scuola, un liceo d'arte in piazza Mancini, insieme al professore, mentre i minuti passavano e il mezzo non si vedeva.

Tommaso è un ragazzo autistico di 15 anni e per lui un cambio di routine è causa di agitazione. Ma a questo non ha pensato la Multiservizi che ha deciso di cambiare programma senza avvisare la scuola e tantomeno i genitori. E' per un caso che la mamma Natalia chiama l'operatore che da settembre ogni giorno va a prendere Tommy e lo riporta a casa. "Non mi sentivo bene e c'era l'ascensore rotto – racconta a Paese Sera – così volevo chiedere all'operatore se poteva accompagnare mio figlio per un paio di piani a piedi e incontrarci a metà strada, ma quando mi ha risposto, mi ha spiegato che lui non era andato a prendere Tommaso perché avevano deciso di cambiare giro". Da lì la corsa in taxi per raggiungere la scuola e portare a casa il ragazzo.

A sfogarsi su facebook è il papà di Tommy, Gianluca Nicoletti, giornalista e scrittore: "Perchè i disabili sono considerati sempre come dei pacchi dai nostri amministratori?". E giù una pioggia di commenti di solidarietà. In molti gli consigliano di rivolgersi alla Procura o di denunciare il fatto ai carabinieri. E c'è chi esprime rabbia e dolore. Lui promette che "da oggi è guerra". "Ho affidato mio figlio a questi signori – spiega al telefono a Paese Sera – e loro ne sono responsabili". E poi si domanda: "E' successo a me che ho un sacco di colleghi gentili e sensibili pronti a indignarsi, ma se la stessa cosa fosse accaduta ad esempio ad una madre monoreddito e sola?".

 Non è la prima volta che la Multiservizi si trova al centro delle polemiche. Era già successo a settembre quando molti alunni disabili erano rimasti a piedi per una rimodulazione del servizio che aveva previsto un taglio dei pulmini. Poi, dopo le proteste dei genitori, era intervenuta l'assessora Alessandra Cattoi e la situazione era tornata alla normalità. Almeno fino a ieri.

(Foto di archivio)


Terre pubbliche, il Pd rincorre la Giunta§Agricoltura e orti a colpi di delibere

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Per le associazioni e i movimenti che rivendicano l'accesso alla terra, il dato è tutto sommato positivo: sono tra i più corteggiati dell'amministrazione capitolina. Il bando ancora non è stato ufficializzato, ma gli uffici del Patrimonio si sono già attrezzati dopo le consultazioni con coordinamenti e sigle di settore. Così come il regolamento per gli orti è in divenire; la prima bozza, frutto di un percorso partecipato tra le associazioni e l'assessora all'Ambiente Estella Marino, dovrebbe arrivare entro la fine del mese. Nel frattempo tra il Partito democratico e la Giunta è sfida aperta a chi per primo taglierà il traguardo. Una competizione che rischia però di far perdere la bussola ai diretti interessati, agricoltori e ortisti, rimbalzati da un tavolo all'altro senza mai toccare terra. Dopo oltre due anni passati all'elaborazione delle proposte.

MAGMA IN CAMPIDOGLIO - Se la regia è debolissima, il quadro è confuso. Da una parte c'è l'assessore al Patrimonio, Luigi Nieri, che insieme all'assessora all'Ambiente, Estella Marino, ha già depositato al Segretariato generale una delibera di giunta per l'affidamento delle terre ai giovani agricoltori. Dall'altra il capogruppo del Pd, Francesco D'Ausilio, che si affretta a portare in consiglio una delibera sull'agricoltura e sugli orti. Dopo quella del capogruppo Sel, Gianluca Peciola, che sulla valorizzazione degli orti ha costruito un pezzo importante del suo percorso politico. Nel mezzo la mozione sugli orti del Movimento 5 Stelle e la prima audizione (il mese scorso) con la rete degli ortisti in commissione Ambiente presieduta da Athos De Luca, a cui ha partecipato l'assessora Marino.

D'Ausilio

D'Ausilio

PD E SEL SI PARLANO DAI SOCIAL - “A lavoro per scrivere una proposta innovativa sull'assegnazione delle terre pubbliche di #Roma. #ortiurbani” ha scritto su Twitter il capogruppo Pd ieri. “Un lavoro in progress” spiega D'Ausilio. Che però, come riferito dalle associazioni, conta di portare in assemblea capitolina già martedì prossimo. Sette giorni prima della riunione con i capigruppo (il 28 gennaio) convocata dal vicesindaco e dall'assessora all'Ambiente per discutere della delibera di giunta sulle terre pubbliche. E forse non è un caso se dopo qualche ora, dalla sua pagina di Facebook, Peciola rinfresca la memoria: “Come gruppo Sel abbiamo presentato la delibera per realizzare in ogni municipio orti urbani e giardini condivisi. E' il frutto di un percorso condiviso e partecipato”.

LA GARA ALLA DELIBERA “MIGLIORE” - Prova a sgomberare i dubbi sulla competizione con la Giunta il capogruppo Pd: “Sono due delibere differenti, ci siamo confrontati con Nieri e con la Marino – dichiara a Paese Sera– il loro testo è molto stringato e di fatto va in questa direzione, la mia è una delibera programmatica”. “Se davvero questa amministrazione deciderà, come credo, di affidare terre libere in affitto o in concessione gratuita credo che questo passaggio debba essere molto rigoroso e trasparente” continua D'Ausilio che però, stando al “work in progress”, ricalca i criteri di assegnazione della delibera presentata dai due assessori: corsie preferenziali per le cooperative di giovani, progetti di agricoltura multifunzionale, piccole aziende e categorie svantaggiate. Con uno sguardo alle “fattorie sociali sul modello di quelle promosse dalla Provincia” dice D'Ausilio, e alle nuove filiere produttive, mentre per gli orti “so che si sta lavorando a un regolamento, la mia delibera non mira a disciplinare quelli spontanei nati in questi anni ma a regolare le terre libere di cui serve subito un censimento”. Più difficile probabilmente sarà il confronto con gli altri capigruppo, all'oscuro della delibera di D'Ausilio: “Non c'è stata occasione di dirglielo, intanto ho incontrato associazioni e coordinamenti”. Il 28 gennaio davanti alla Giunta probabilmente sarà la volta buona: “Sosterrò la delibera di Nieri e Marino” ribadisce D'ausilio, ma non rinuncia a (ri)sottolineare le differenze: “La loro è una valida sperimentazione, la mia completa e dà stabilità”. Associazioni e cooperative sono avvertite, in Campidoglio si è avviata la semina. 

Arriva Bastos la Roma vince§Tre gol al Livorno ora la Juve

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Con la testa alla Coppa Italia e un'occhio al calcio mercato la Roma doma un Livorno, troppo debole. Il cambio di panchina in casa toscana non ha certo aiutato ma la squadra vista stasera difficilmente potrà sperare in una salvezza.

TURN OVER- Garcia parte subito con un ampio turn over anche in vista della sfida di coppa Italia di martedì prossimo con la Juventus. Totti, Maicon e Florenzi in panchina, dentro Destro e Torosidis e Ljiajc. Perchè la Juventus sarà pure inarrivabile, ma dietro la Roma non molla di un centimetro. Una vittoria anche piu' netta di quanto non racconti il risultato, ottenuta contro un Livorno che non ha avuto alcuna scossa dall'arrivo di Perotti per l'esonerato Nicola. In gol vanno Destro e Strootman nel primo tempo e Ljajic nel secondo ma Bardi è l'unico degli ospiti a meritarsi la sufficienza. Sarà pur vero che c'è tempo per pensare alla sfida di Coppa Italia con la Juventus, ma Garcia un leggero turn-over lo opera. Il Livorno del nuovo arrivato Perotti si presenta con il solo Paulinho in attacco e l'ex Greco a fare da trequartista, con Siligardi, Luci ed Emerson tra le riserve. Il pronti e via è tutto di marca giallorossa e, dopo 6', arriva il vantaggio per i padroni di casa. Ljajic mette al centro, Gervinho fa velo in fuorigioco e per Destro è un gioco da ragazzi rovinare il compleanno a Bardi. C'è solo la Roma, che appena aumenta la velocità sa infilarsi tra le deboli maglie amaranto.

LA RIPRESA- Nella ripresa la musica non cambia perché la Roma cerca a tutti i costi la rete che mette definitivamente in freezer i tre punti. Mbaye è provvidenziale, al 16', ad immolarsi su Pjanic, Bardi poi è in gran vena e al 17' chiude lo specchio proprio al bosniaco e alla mezzora esce alla grande su Ljajic, lanciato a rete da Nainggolan. Per il 3-0 bisogna però attendere poco, precisamente il 33', appena dopo l'unica incursione degna di nota dei toscani. Ed è proprio l'ex viola a centrare il bersaglio grosso con una gran conclusione. Nel finale c'è spazio anche per Totti, che al 37' impegna Bardi dopo un gran recupero di Nainggolan. La Roma sale così a quota 44 in classifica, a -5 dalla Juventus, mentre il Livorno resta fermo a 13 punti, occupando ancora l'ultimo posto assieme al Catania.

BASTOS- Mercato effervescente in casa giallorossa. Sabatini avrebbe trovato il nuovo terzino sinistro chiesto da Garcia. La scelta è ricaduta sul terzino sinistro brasiliano Michel Bastos proveniente dall' Al Ain. Negli Emirati, Bastos ha giocato 12 gare e segnato 4 gol, ma nell’ultima gara del 27 dicembre contro l’Al Jazira è uscito per infortunio ad un braccio (frattura) dopo 21’.Le ultime voci di mercato davano ormai destinato al Napoli di Benitez. L'ex Schalke 04 avrebbe però alla fine scelto Trigoria.

Smog, domenica blocco del traffico in fascia verde

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BLOCCO TRAFFICO IN TUTTA LA FASCIA VERDE  - “In ottemperanza al Piano di risanamento della Qualità dell’aria della Regione Lazio, domenica 19 gennaio è stata disposta la seconda domenica (la prima l'1 dicembre 2013 ndr.) programmata di chiusura al traffico a tutti i veicoli a motore nella Fascia Verde, nell’orario 7.30-12.30 e 16.30-20.30, anche se forniti di permesso di accesso e circolazione nelle zone a traffico limitato. Dal divieto di circolazione sono esentate e derogate alcune categorie di veicoli. L’elenco completo è inserito nell’Ordinanza sindacale n. 3 del 15 gennaio, disponibile sul portale di Roma Capitale, Dipartimento Tutela Ambientale – Protezione Civile. Le altre due domeniche di chiusura al traffico veicolare, così come da calendario approvato il 13 novembre scorso dalla Giunta Capitolina, salvo successive comunicazioni, sono previste per il 23 febbraio 2014 e il 23 marzo 2014”. Lo comunica, in una nota, il Campidoglio.

ATAC, TUTTI I NUMERI DEL POTENZIAMENTO – Servizio potenziato per Atac “per garantire più servizio nel corso della prima domenica ecologica dell’anno. Sulla rete di trasporto Atac, infatti, sarà effettuato servizio straordinario con corse aggiuntive nelle fasce orarie in cui si attua il blocco delle auto nella fascia verde cittadina. l potenziamento del servizio sarà attivato su quei collegamenti che consentono grande capacità di trasporto (metro e ferrovie); permettono di raggiungere le stazioni metropolitane e ferroviarie; aumentano l'offerta di trasporto nella fascia verde; aumentano l'offerta di trasporto verso gli obiettivi turistici e culturali nella zona centrale e nei pressi delle isole pedonali dei Fori e di Corso Tomacelli; aumentano l'offerta di trasporto verso i servizi (stazioni ferroviarie e ospedali); aumentano l'offerta di trasporto verso la zona del mercato domenicale di Porta Portese". Così in una nota Atac.
"Il potenziamento della rete di superficie riguarderà 36 linee, che effettueranno servizio straordinario: 2, 3B, 5, 8, 20, 40, 44, 46, 60, 64, 80B, 85, 86, 87, 90, 92, 93, 98, 105, 111, 160, 170, 301, 309, 341, 409, 451, 542, 715, 716, 719, 766, 780, 904, 913, 980 - si legge nel comunicato - Al potenziamento della rete di bus, tram e filobus si aggiungerà anche quello della metropolitana. Sulle due linee A e B/B1 circoleranno complessivamente nell’arco della giornata quattro treni aggiuntivi per ogni linea, suddivisi nelle fasce di maggiore affluenza, con un incremento del numero delle corse di oltre il 10%. Potenziata anche la ferrovia Roma Lido, sulla quale circoleranno due treni in più, con un incremento percentuale di servizio analogo a quello della metropolitana. Nel corso della giornata, quindi, l’azienda impegnerà circa 350 persone in più per garantire il servizio aggiuntivo tra autisti di mezzi di superficie, macchinisti delle linee metroferroviarie e assistenti alla clientela Atac".

Smog, la prima domenica ecologica del 2014§I cittadini: "L'inquinamento si combatte tutto l'anno"

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Troppo smog nell’aria di Roma ed ecco che ritornano le domeniche ecologiche. Oggi la prima dell’anno. Si fermano le auto nella fascia verde e tutti a piedi, con le bici o con i mezzi pubblici che, assicura l’Atac, saranno potenziati con un servizio di corse aggiuntive. Insomma, la qualità dell’aria che respiriamo è pessima e urgono misure per contrastare l’inquinamento. Una decisione che però continua ad essere criticata da molti e che certo non servirà a sconfiggere le polveri sottili o gli Sos ripetuti, lanciati dalle centraline dell’Arpa, che rilevano valori oltre i limiti di legge.

Traffico auto in coda

MANCA UN PIANO GENERALE DEL TRAFFICO - Domeniche a piedi, blocco del traffico, targhe alterne. A detta di molti, esperti e scienziati, non sono altro che un palliativo e non risolvono in alcun modo i problemi dell’aria malsana. Ma secondo l’assessore all’ambiente Estella Marino “contribuiscono a sensibilizzare la cittadinanza sulle problematiche che riguardano l’inquinamento e alla diffusione di modelli culturali alternativi, tesi al miglioramento degli stili di vita". Misure emergenziali certo, che presto saranno colmate dall'adozione del Pgtu, il Piano generale del traffico urbano, che dovrebbe riformare le regole ferme al 1999. Il Comune è al lavoro e lo starebbe ultimando, assicura sempre l'assessore Marino.

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BICIBUS E PEDIBUS: ALTERNATIVA ALLE AUTO - Ma c’è chi di traffico, code e smog proprio non ne vuole sapere e ha fatto della qualità della vita una missione quotidiana. C’è chi attraversa la città in BiciBus, una sorta di autobus a due ruote fatto da mamme, papà e anche insegnanti, che accompagnano i bambini a scuola seguendo dei percorsi stabiliti che hanno fermate e orari. Così chi vuole aspetta alla fermata concordata e si accoda al gruppo. E via a scuola, e ritorno. E anche al lavoro, perché no. Un modo per rendere la città più vivibile, meno inquinata e meno pericolosa. E anche per tenersi in forma e per socializzare. Per imparare anche a essere utenti responsabili, ma anche per reclamare più spazi “condivisi e condivisibili, per farsi compagnia e per conoscere persone nuove, per prendersi un cappuccino insieme la mattina”, spiegano quelli dei BiciBus romano. Allo stesso modo funziona il PediBus, un autobus fatto di persone che camminano, che si spostano a piedi per andare e tornare da scuola o dall'università.

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I QUARTIERI SI ORGANIZZANO - A Garbatella pioniera è stata la scuola elementare Battisti, genitori e bambini si danno appuntamento ogni martedì, giovedì e venerdì e attraversano le strade del quartiere. “E’ un modo per riorganizzare gli spazi pubblici – spiega Marta della ciclofficina la Strada, che ha lanciato l’iniziativa ‘MuovitiOttavo’ –  e di autorganizzazione delle famiglie”. Marcello è uno di quei genitori che ha preso a cuore l’iniziativa: “Ho un figlio di 7 anni e andiamo a scuola tutte le mattine a piedi da sempre – dice - Ho cercato di fargli capire l’importanza di recuperare gli spazi del territorio in cui abitiamo". A partecipare sono una trentina di bambini accompagnati da 7/8 genitori a turno. "La cosa bella – aggiunge - è che superati i primi due-tre incontri, in cui magari i bambini erano frastornati da questa novità, ora si sentono sicuri anche a partecipare da soli. Si sentono liberi, come se andassero a scuola da soli perché non sono inquadrati, messi in fila, ma camminano autonomi sul marciapiede e noi, in maniera molto defilata, li scortiamo stando attenti agli attraversamenti pedonali. Così cambia anche la percezione del quartiere in cui abitano”. Marcello è uno di quei cittadini che storce il naso quando si parla delle ‘domeniche ecologiche’. “Direi al sindaco che dovrebbero esserci tutto l’anno. – dice - E chiederei a Marino di potenziare l’utilizzo della metro e di estenderlo anche alle biciclette non pieghevoli e iniziare a ragionare sulle zone 30”.

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A SCUOLA IN BICI? SI PUO' - Andare a scuola in bici per accrescere l’autonomia dei bambini “con l’augurio che l’amministrazione si accorga di questo movimento”, spiega Anna Becchi del Bike to School. Una iniziativa nata lo scorso 27 settembre in occasione della Settimana europea della mobilità sostenibile, da un gruppo di genitori della scuola Di Donato. "E' stata replicata in altre occasioni per fare 'massa critica' - spiega Anna - e ha coinvolto circa 20 scuole romane. “Per un amministratore nuovo come Marino, che in campagna elettorale ha fatto suo lo slogan ‘una città a misura di bambino’, è una occasione per dimostrare di passare dalle parole ai fatti – conclude Anna - Rendere sicuri i tragitti che seguiamo ogni giorno, ridisegnare alcune corsie delle strade, ridurre la velocità delle automobili in alcuni punti della città. Tutto questo programmato a 10/15 anni e non a due o tre. Sarebbe già un buon inizio”.
Il prossimo appuntamento nazionale con il Bike to School è venerdì 31 gennaio e promettono gli organizzatori la risposta sarà ancora alta. D'altronde: “Per la prima volta nella storia moderna della mobilità davanti alle scuole ci sono meno automobili e decine di biciclette – spiegano su biketoschoolroma.it - Un evento eccezionale i cui protagonisti sono i cittadini di domani: i nostri figli”.

C'è una guerra fra bande in città§La realtà underground di Ingress

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C'è una guerra fra bande in città, una battaglia silenziosa e fratricida che si consuma in tutte le strade di Roma. Di giorno e di notte. Gli "Illuminati", attraverso gli shapers, tentano di spargere sulla Terra l'exotic matter, una sorta di energia che favorisce il progresso tecnologico del genere umano, mentre i membri della “Resistenza” cercano di difendersi con ogni forza dall'invasione aliena. A metà fra Matrix e Risiko, il videogame Ingress, creato da NianticLabs@Google, è la nuova applicazione di realtà aumentata che da poco più di un anno sta spopolando fra i nerd di tutto il pianeta, una vera e propria "mania digitale" che in breve tempo è riuscita a colonizzare anche Roma.

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IL FENOMENO INGRESS - Solo nella capitale, infatti, sono più di duemila le persone che guerreggiano a tutte le ore del giorno fra le fila delle due fazioni, i verdi (gli Illuminati) e i blu (la Resistenza), ma il numero è in rapida crescita, anche perché l'app per ora è disponibile solo su Android, ma dal prossimo anno è previsto il lancio su Iphone. Lo scopo del gioco è quello di creare collegamenti (link) e campi di controllo (field) mettendo in rete fra loro i portali, visibili attraverso l'interfaccia del gioco. Per giocare basta uno smartphone, pazienza e tanta disponibilità al movimento. Perché il campo di battaglia non ha confini. "C'è chi gioca solo nel tragitto tra casa e lavoro e chi, come me, nel tempo libero. A volte si fanno delle operazioni di gruppo con tanto di strategie militari. La comunità è sempre più grande e c'è grande competizione anche per il reclutamento dei nuovi giocatori. La rivalità fra i verdi e i blu è altissima e in alcuni casi rasenta l'odio. Perché Ingress non è un semplice gioco, ma un modo di decostruire la realtà e darle un senso. Al situazionista Guy Debord sarebbe piaciuto".

piazza teofrasto

LA CITTA' DECOSTRUITA - A parlare è Nynua, uno degli "illuminati" più famosi della capitale e al primo posto nella "Region" di riferimento (quella del centro Italia), disposto a svelare i segreti del mondo underground di Ingress, a patto di avere l'anonimato. "Ormai la sera esco senza sapere dove finirò. Vedo di volta in volta dove si sviluppa il gioco e dove occorra intervenire. Macino chilometri su chilometri, a piedi o in macchina. E' faticoso, ma in questo modo ho imparato a conoscere la città veramente dalla sua pancia. Ho scoperto monumenti bellissimi nascosti dentro la natura, sepolti fra le sterpaglie, e luoghi della città che nessuno conosce. Mi sono ritrovato a giocare fra gli spacciatori della Tiburtina, dentro a bische clandestine in centro storico, in cima alle montagne o in un faro a Fiumicino. E' solo un gioco, ma c'è più vita che nella vita vera".

I PORTALI - Il gps presente nell'applicazione, racconta Nynua, non riporta i nomi delle strade (la foto in apertura, ad esempio, è piazza del Popolo ndr), ma solo quelli dei portali e per assaltare un portale è necessario presidiarlo fisicamente. Ad oggi, sono circa 1800 i portali all'interno del Gra, mentre sono 2700 quelli sparsi per il Lazio. Quando l'applicazione venne lanciata, la selezione dei portali, che possono essere proposti anche dagli utenti, era molto più stringente. All'inizio, infatti, venivano ammessi solo luoghi con una certa rilevanza storica e culturale. Con il tempo, per non penalizzare eccessivamente chi viveva in periferia, sono stati accettati anche siti che non necessariamente rappresentavano monumenti, ma erano magari dei punti di riferimento per i quartieri. Come negozi, insegne particolari o murales."In questo modo si è allargato notevolmente il campo di azione, ma allo stesso tempo sono sorti nuovi pericoli. Penso a una sera che mi trovavo in periferia ad assaltare un portale posizionato sulla serranda di una gelateria. La Polizia mi ha visto al cellulare per venti minuti sotto l'insegna del negozio e mi sono ritrovato con i mitra puntati addosso. Credevano volessi rubare e più gli spiegavo stessi solo giocando, più aggravavo la mia posizione. Ho quasi rischiato l'arresto". Perché sarà pure un semplice gioco, ma ormai è quasi realtà.

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