C'è una guerra fra bande in città, una battaglia silenziosa e fratricida che si consuma in tutte le strade di Roma. Di giorno e di notte. Gli "Illuminati", attraverso gli shapers, tentano di spargere sulla Terra l'exotic matter, una sorta di energia che favorisce il progresso tecnologico del genere umano, mentre i membri della “Resistenza” cercano di difendersi con ogni forza dall'invasione aliena. A metà fra Matrix e Risiko, il videogame Ingress, creato da NianticLabs@Google, è la nuova applicazione di realtà aumentata che da poco più di un anno sta spopolando fra i nerd di tutto il pianeta, una vera e propria "mania digitale" che in breve tempo è riuscita a colonizzare anche Roma.
IL FENOMENO INGRESS - Solo nella capitale, infatti, sono più di duemila le persone che guerreggiano a tutte le ore del giorno fra le fila delle due fazioni, i verdi (gli Illuminati) e i blu (la Resistenza), ma il numero è in rapida crescita, anche perché l'app per ora è disponibile solo su Android, ma dal prossimo anno è previsto il lancio su Iphone. Lo scopo del gioco è quello di creare collegamenti (link) e campi di controllo (field) mettendo in rete fra loro i portali, visibili attraverso l'interfaccia del gioco. Per giocare basta uno smartphone, pazienza e tanta disponibilità al movimento. Perché il campo di battaglia non ha confini. "C'è chi gioca solo nel tragitto tra casa e lavoro e chi, come me, nel tempo libero. A volte si fanno delle operazioni di gruppo con tanto di strategie militari. La comunità è sempre più grande e c'è grande competizione anche per il reclutamento dei nuovi giocatori. La rivalità fra i verdi e i blu è altissima e in alcuni casi rasenta l'odio. Perché Ingress non è un semplice gioco, ma un modo di decostruire la realtà e darle un senso. Al situazionista Guy Debord sarebbe piaciuto".
LA CITTA' DECOSTRUITA - A parlare è Nynua, uno degli "illuminati" più famosi della capitale e al primo posto nella "Region" di riferimento (quella del centro Italia), disposto a svelare i segreti del mondo underground di Ingress, a patto di avere l'anonimato. "Ormai la sera esco senza sapere dove finirò. Vedo di volta in volta dove si sviluppa il gioco e dove occorra intervenire. Macino chilometri su chilometri, a piedi o in macchina. E' faticoso, ma in questo modo ho imparato a conoscere la città veramente dalla sua pancia. Ho scoperto monumenti bellissimi nascosti dentro la natura, sepolti fra le sterpaglie, e luoghi della città che nessuno conosce. Mi sono ritrovato a giocare fra gli spacciatori della Tiburtina, dentro a bische clandestine in centro storico, in cima alle montagne o in un faro a Fiumicino. E' solo un gioco, ma c'è più vita che nella vita vera".
I PORTALI - Il gps presente nell'applicazione, racconta Nynua, non riporta i nomi delle strade (la foto in apertura, ad esempio, è piazza del Popolo ndr), ma solo quelli dei portali e per assaltare un portale è necessario presidiarlo fisicamente. Ad oggi, sono circa 1800 i portali all'interno del Gra, mentre sono 2700 quelli sparsi per il Lazio. Quando l'applicazione venne lanciata, la selezione dei portali, che possono essere proposti anche dagli utenti, era molto più stringente. All'inizio, infatti, venivano ammessi solo luoghi con una certa rilevanza storica e culturale. Con il tempo, per non penalizzare eccessivamente chi viveva in periferia, sono stati accettati anche siti che non necessariamente rappresentavano monumenti, ma erano magari dei punti di riferimento per i quartieri. Come negozi, insegne particolari o murales."In questo modo si è allargato notevolmente il campo di azione, ma allo stesso tempo sono sorti nuovi pericoli. Penso a una sera che mi trovavo in periferia ad assaltare un portale posizionato sulla serranda di una gelateria. La Polizia mi ha visto al cellulare per venti minuti sotto l'insegna del negozio e mi sono ritrovato con i mitra puntati addosso. Credevano volessi rubare e più gli spiegavo stessi solo giocando, più aggravavo la mia posizione. Ho quasi rischiato l'arresto". Perché sarà pure un semplice gioco, ma ormai è quasi realtà.