Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato, con 28 voti favorevoli e 6 contrari, la proposta di legge numero 33 che definisce il “Riordino delle disposizioni per contrastare la violenza contro le donne”: norme contenute nelle precedenti due leggi regionali del 1993 e del 2009, sempre in materia di violenza. Unico voto di astensione quello della consigliera Olimpia Tarzia (Lista Storace), la firmataria dei 140 emendamenti alla legge presentati in Aula e che aveva bocciato il ricordino definendolo “discriminatorio contro gli uomini”.
PREVENZIONE E FORMAZIONE - Il testo approvato, che conta 13 articoli, recepisce anche i principi contenuti nella Convenzione di Istanbul dell'11 maggio 2011. La Regione prende l'impegno di lavorare sulla sensibilizzazione, educazione e formazione degli agenti delle forze dell’ordine, degli operatori del sociale e sanitari che ogni giorno possono avere a che fare con donne che subiscono violenza. Per il lavoro sulla prevenzione, la Regione si avvarrà della collaborazione delle istituzioni, associazioni delle donne, università, istituti di ricerca, organismi professionali, associazioni di categoria e, come stabilito da un emendamento a firma Tarzia approvato in Aula, anche "delle associazioni di volontariato, il terzo settore".
LA CABINA DI REGIA - Tra le novità più importanti, la legge prevede l’istituzione, presso la presidenza della Giunta regionale, di una cabina di regia per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne; l’adozione di un piano triennale e l’istituzione dell’ “Osservatorio regionale sulle pari opportunità e la violenza sulle donne”. Tredici saranno i componenti dell’Osservatorio che, a titolo gratuito (salvo rimborso per spese debitamente documentate), rimarranno in carica cinque anni e potranno essere riconfermati: un assessore regionale e il presidente della commissione competente in materia di pari opportunità; tre rappresentanti delle associazioni operanti nel settore; tre rappresentanti delle confederazioni dei datori di lavoro; tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali; il consigliere di parità regionale; il presidente della consulta femminile regionale.
TRE MILIONI DI EURO - Con la legge di stabilità e un emendamento in commissione Bilancio, sono stanziati 1 milione di euro l’anno (per il triennio 2014-2016) a supporto delle attività necessarie per finanziare le azioni previste dalla legge regionale. I 3 milioni di euro complessivi provengono da un apposito “Fondo per il contrasto alla violenza contro le donne”, in cui confluiscono ulteriori risorse stabilite dalla Giunta su proposta dell’assessore alle politiche Sociali. A queste vanno aggiunte le risorse comunitarie iscritte nella programmazione 2014-2020.
TUTTE LE NOVITA' DELLA LEGGE - Tra gli altri interventi contenuti nella legge sono annoverati: la promozione, presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, di specifici progetti volti al superamento degli stereotipi di genere, anche rivolti a docenti e genitori; il sostegno e il potenziamento delle strutture e dei servizi di presa in carico, di accoglienza e di reinserimento sociale e lavorativo delle donne vittima di violenza e dei loro figli (centri antiviolenza, case rifugio, case di semiautonomia); la promozione di interventi volti a sostenere l’autonomia economica e psicologica della donna vittima di violenza; il sostegno alla formazione rivolta agli operatori pubblici e del privato sociale; la sottoscrizione di appositi protocolli di intesa, la formazione di agenti delle forze dell’ordine e operatori sanitari del pronto soccorso; la realizzazione di campagne informative e azioni di sensibilizzazione; l’utilizzo di sistemi di illuminazione e nuove tecnologie volte al potenziamento della sicurezza diurna e notturna di parchi, giardini e altri luoghi pubblici a rischio di violenza e la promozione di programmi per il recupero, anche nelle carceri, degli uomini colpevoli di aver esercitato la violenza nei confronti delle donne.
LE REAZIONI - Per il governatore Zingaretti, la legge "è una vittoria di tutti. Di chi si oppone ogni giorno alla violenza, alle discriminazioni, all’intolleranza e a ogni forma di sopruso. Di chi crede nella parità di genere e chi lotta per la difesa dei diritti". Perché "la violenza segna ancora profondamente la relazione tra gli uomini e le donne e per sconfiggerla abbiamo bisogno di mettere in campo una grande trasformazione. Con questa legge la regione Lazio vuole contribuire a questo salto di civiltà necessario" conclude Zingaretti. "Siamo orgogliosi di aver approvato una legge fortemente innovativa, che ha accolto e condiviso i suggerimenti e le proposte delle associazioni di genere, della consulta femminile, della Consigliera di parità, delle forze dell’ordine" dichiarano il capogruppo Pd Marco Vincenzi e Simone Lupi, primo firmatario della legge. "E' una legge che abbiamo costruito tappa dopo tappa a cominciare dal lavoro svolto nella V Commissione, che per cinque mesi a ritmi serrati ha costruito l’ossatura del testo poi diventata legge dopo la discussione in aula di questi giorni", ha detto la consigliera Marta Bonafoni (Per il Lazio). "Una legge ricca di innovazioni: i progetti sugli uomini violenti, le borse di studio per i figli vittime di violenza assistita, gli interventi sulla comunicazione, la promozione a partire dalla scuola di una corretta relazione tra gli uomini e le donne, l'istituzione delle case per la semi-autonomia. La legge infine sarà finanziata con fondi certi: un milione di euro l'anno andranno a costituire un apposito fondo sul contrasto alla violenza di genere, risorse a cui si aggiungeranno quelle derivanti da una innovativa progettazione dei Fondi Europei che guardi innanzitutto al raggiungimento della piena cittadinanza per tutte e tutti" conclude Bonafoni.